Nucleare
Medvedev parla ancora di armi atomiche
Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitrij Medvedev ha affrontato ancora una volta la questione delle armi nucleari e dell’Ucraina in un messaggio sul suo canale Telegram.
«Faremo tutto il possibile per impedire la comparsa di armi nucleari nei Paesi vicini che ci sono ostili. Ad esempio, l’Ucraina nazista, che in questi giorni è direttamente controllata dai paesi della NATO», ha scritto Medvedev, come riferisce l’agenzia di stampa governativa russa TASS.
L’ex presidente della Federazione ha sottolineato che «non ha senso contare sulla ragione e sulla volontà politica del regime di Kiev».
«Ma c’è ancora una fragile speranza per il buon senso e il senso di autoconservazione dei Paesi nemici che li assecondano. Capiscano: se la minaccia per la Russia supera il limite di pericolo stabilito, dovremo rispondere. Senza chiedere il permesso a nessuno, senza molte consultazioni. E questo non è sicuramente un bluff», ha concluso Medvedev, riprendendo l’espressione usata recentemente da Putin.
Medvedev ha affermato che la NATO non interferirà se la Russia utilizzerà armi nucleari in risposta all’aggressione ucraina, e Kiev deve rendersene conto in una certa misura.
«Immaginiamo che la Russia sia costretta a usare le sue armi più formidabili contro il regime ucraino, che ha commesso un atto di aggressione su larga scala che sta mettendo in pericolo l’esistenza stessa del nostro Stato. Credo che la NATO non interferirà direttamente nel conflitto anche in questo scenario»
La sicurezza di Washington, Londra e Bruxelles è «molto più importante per la NATO del destino di un’Ucraina morente, anche se è abbondantemente fornita di tutti i tipi di armi», scrive l’ex presidente russo.
La fornitura di armi a Kiev, continua, non è altro che un affare per i Paesi occidentali, anche se è «densamente mescolata all’odio» nei confronti della Russia.
«I demagoghi d’oltremare ed europei non moriranno in un’apocalisse nucleare. Ecco perché ingoieranno l’uso di qualsiasi arma nell’attuale conflitto», ha detto. «Sarebbe positivo se le autorità di Kiev si rendessero conto almeno un po’ di questa triste conclusione. Ahimè, questo è quasi irrealistico».
Medvedev ha anche sottolineato, tuttavia, che la Russia utilizzerà armi nucleari solo in base ai suoi Principi di base della politica statale sulla deterrenza nucleare, che consentono l’uso nucleare solo a determinate condizioni.
Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo ha quindi affermato, citando la dottrina nucleare russa, che Mosca potrebbe usare armi nucleari in risposta all’aggressione contro la Russia e i suoi alleati che coinvolgono tali armi, o un attacco che coinvolge armi convenzionali che minacciano l’esistenza stessa della Russia.
Come riportato da Renovatio 21, l’ex presidente Medvedev in questi mesi ha spesso parlato apertis verbis di guerra nucleare, arrivando a usare persino l’espressione «giorno del giudizio». Talvolta poi aveva ridimensionato i suoi discorsi, ad esempio riguardo a Svezia e Finlandia.
Due mesi fa aveva inoltre cominciato a lanciare allarmi non solo sulla centrale atomica di Zaporiggia, ma riguardo a misteriosi incidenti che potevano aversi nei siti nucleari UE.
Un qualcosa di non csì distante, se ci pensiamo, a quanto appena accaduto nel Baltico con la distruzione dei due gasdotti Nord Stream.