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Salute

I malori della 48ª settimana 2023

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Osimo, provincia di Ancona: «Malore nel sonno, muore a 48 anni. Il collega Giuseppe Muscarella non regge al dolore: stroncato da un infarto a 58 anni». Lo riporta Il Messaggero.

 

Parabiago, città metropolitana di Milano: «stroncato da un malore mentre lavorava». Lo riporta Milano Today.

 

Ancona: «”Vado a casa, ho mal di testa”: addio alla prof uccisa da un malore». Lo riporta Il Resto del Carlino.

 

Vimercate, provincia di Monza e della Brianza: «morto il 33enne soccorso al motel dopo un malore». Lo riporta Prima Monza.

 

Salerno: «Colto da malore mentre cammina per strada: muore un uomo a Salerno». Lo riporta Salerno Today.

 

Civitanova Marche, provincia di Macerata: «Malore mentre gioca a biliardo, è morto». Lo riporta Cronache Maceratesi.

 

Salò, provincia di Brescia: «Malore fatale, si accascia al suolo: muore dopo poco in ospedale». Lo riporta Prima Brescia.

 

Castel Bolognese, provincia di Ravenna: «Operaio muore di malore durante lavori post-alluvionali». Lo riporta Il Resto del Carlino.

 

Cassino, provincia di Frosinone: «Infermiera muore stroncata da un malore mentre dorme accanto al figlio di 4 mesi». Lo riporta La Repubblica Roma.

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Ancona: «Stroncato da un malore, si era battuto contro lo sfratto». Lo riporta Il Resto del Carlino.

 

Montecassiano, provincia di Macerata: «Malore nel sonno, muore papà di 44 anni». Lo riporta Il Resto del Carlino

 

Rimini: «Malore in mare, muore tenente colonnello della Guardia di Finanza di Rimini». Lo riporta l’agenzia ANSA.

 

Fidenza, provincia di Parma: «Paura in A1, ha un malore e si schianta in auto contro il casello di Fidenza: 58enne in ospedale». Lo riporta Parma Today.

 

Vigolzone, provincia di Piacenza: «Malore fatale, soccorsi inutili per una 52enne». Lo riporta Libertà.it.

 

Cassano d’Adda, città metropolitana di Milano: «Pescatore ha un malore. Cade e annega – Pescatore ha un malore.». Lo riporta Il Giorno.

 

Macerata: «Colpito da malore in casa. Addio». Lo riporta Il Resto del Carlino.

 

Roma: «Morto ex presidente del Consiglio comunale: malore improvviso». Lo riporta Lo Strillone News.

 

Termini Imerese, città metropolitana di Palermo: «Dramma a Termini imerese, automobilista stroncato da malore muore in ambulanza». Lo riporta BlogSicilia.

 

Stroncone, provincia di Terni: «Malore mentre va a funghi, muore 60enne di Orte». Lo riporta Viterbo Today.

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Brescia: «Si sente male alla guida dell’auto ed esce di strada, anziana di 87 anni muore in ospedale a 2 giorni dall’incidente». Lo riporta Il Dolomiti.

 

Borgonovo, provincia di Piacenza: «Malore fatale mentre fa la spesa, inutili i soccorsi per un 85enne a Borgonovo». Lo riporta Libertà.it.

 

Bibbona, provincia di Livorno: «Bibbona, malore fatale mentre guida: muore ex operaio». Lo riporta Il Tirreno.

 

Valdarno, provincia di Arezzo: «Lutto in Valdarno: malore improvviso per il maestro». Lo riporta Arezzo Informa.

 

Poviglio, provincia di Reggio nell’Emilia: «72enne stroncata da un malore e trovata morta davanti a casa». Lo riporta la Gazzetta di Reggio.

 

Bettola, provincia di Piacenza: «Colta da malore mentre cucina e sviene sui fornelli accesi, 75enne avvolta dalle fiamme: grave una donna». Lo riporta Piacenza 24.

 

Caorle, città metropolitana di Venezia. «Ha un malore durante una passeggiata: anziano di Caorle morto a Eraclea». Lo riporta La Nuova Venezia.

 

Padova: «idraulico investito dal treno dopo un malore: «Era disorientato». Disposta l’autopsia». Lo riporta Il Corriere del Veneto.

 

Reggiolo, provincia di Reggio nell’Emilia: «Malore improvviso durante la notte. Addio alla 45enne: domani il funerale». Lo riporta Il Resto del Carlino

 

Grosseto: «Malore improvviso, muore un dirigente di Coldiretti Toscana». Lo riporta La Nazione.

 

San Vito in Leguzzano, provincia di Vicenza: «Maxi incidente, colto da un malore si scontra con 5 auto prima di riuscire a fermare il camion». Lo riporta Prima Vicenza.

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Copparo, provincia di Ferrara: «Sale in auto e muore, malore fatale per un 76enne». Lo riporta Estense.com.

 

Cuorgnè, città metropolitana di Torino: «Malore in casa, uomo trovato morto in via Valle Sacra». Lo riporta il Quotidiano del Canadese.

 

Maddaloni, provincia di Caserta: «Muore a 50anni per un malore improvviso». Lo riporta CasertaCE.

 

Millesimo, provincia di Savona: «Malore a fine turno di sorveglianza su un cantiere dell’A6: muore operaio di 65 anni». Lo riporta Savona News.

 

Albignasego, provincia di Padova: «Ucciso da un malore, lascia due bimbi piccoli». Lo riporta Polesine24.

 

Bione, provincia di Brescia: «Malore improvviso mentre viaggia in auto come passeggera, nulla da fare per una 79enne». Lo riporta Prima Brescia.

 

Cogliate, provincia di Monza e Brianza: «Malore fatale in aereo mentre volava in Finlandia». Lo riporta Il Saronno.

 

Genova: «Operaio dell’Ilva di 47 anni trovato morto in casa, probabile malore: indaga la polizia». Lo riporta Genova 24.

 

La Spezia: «Muore velista di 53 anni. Stroncato da un infarto». Lo riporta La Nazione.

 

Duluth, Minnesota, USA: «Malore mentre si allena in palestra, giocatore di football si accascia davanti ai compagni di squadra: morto a 22 anni dopo una settimana di agonia». Lo riporta Leggo.it.

 

Barcellona, Spagna «Malore al Bernabeu: tifoso si accascia durante il prepartita». Lo riporta Sportitalia.

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Valenza, provincia di Alessandria: «Polizia Locale di Valenza soccorre una signora colpita da malore su una panchina». Lo riporta Radiogold.

 

Paternò, città metropolitana di Catania: «Colto da malore per il controllo dell’auto e sbatte contro il marciapiedi». Lo riporta 95047.it.

 

Concordia, provincia di Modena: «Colto da un malore improvviso finisce nel canale, grave un ciclista». Lo riporta Il Resto del Carlino.

 

Sankt Moritz, Svizzera: «Esce dal parcheggio di un hotel, ha un malore e si schianta contro un muro». Lo riporta Tio.ch.

 

Cossato, provincia di Biella: «Accusa un malore nel cuore della notte, 80enne chiede aiuto al vicino». Lo riporta Newsbiella.it.

 

Amantea, provincia di Cosenza: «Malore per un’anziana ad Amantea: interviene l’elisoccorso». Lo riporta il Corriere della Calabria.

 

Campofilone, provincia di Fermo: «Malore nell’area di servizio, la polizia sfonda la porta del bagno». Lo riporta Il Resto del Carlino.

 

Jesi, provincia di Ancona: «Malore: si accascia in mezzo alla strada, viabilità bloccata». Lo riporta QdM notizie.

 

Romano di Lombardia, provincia di Bergamo: «Malore, cade dal terzo piano. Diciassettenne se la caverà». Lo riporta Il Giorno.

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Busto Arsizio, provincia di Varese: «due incidenti con pedoni coinvolti. Nel secondo malore del conducente». Lo riporta La Provincia di Varese.

 

Vezza d’Oglio, provincia di Brescia: «Malore al volante, auto esce di strada e si schianta contro un muro». Lo riporta Brescia Today.

 

Reggio Calabria: «ha un malore e la moglie lo porta al Gom: “non riuscivo a guidare, i carabinieri lo hanno salvato”». Lo riporta StrettoWeb.

 

Forlì: «Il presidente della Querzoli Volley colpito da malore sulle tribune durante la partita: la gara viene sospesa». Lo riporta Forlì Today.

 

Roiano, provincia di Trieste: «malore improvviso per un anziano al supermercato: guardia giurata lo soccorre, salvandolo». Lo riporta Trieste Cafè.

 

Tevernole sul Mella, provincia di Brescia: «Stroncata a 40 anni da un malore improvviso: era mamma di una bambina». Lo riporta Brescia Today.

 

Panano, provincia di Reggio nell’Emilia: «Colpito da un malore nel sonno. Muore un 52enne». Lo riporta Il Resto del Carlino.

 

Salerno: «Malore improvviso mentre è in palestra, il boss della bistecca muore a 44 anni». Lo riporta Leggo.it.

 

Rieti: «Colto da malore sulla ciclabile: morto a 50 anni». Lo riporta Il Messaggero.

 

Napoli: «Cade dallo scooter e muore, è giallo: malore o incidente, video al setaccio». Lo riporta Il Mattino.

 

Ancona: «Malore in chiesa durante la messa, paura per una donna: i fedeli allertano i soccorritori». Lo riporta Ancona Today.

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Montevecchia, provincia di Lecco: «Malore in azienda: soccorso un uomo». Lo riporta Prima Merate.

 

Trapani: «Dramma per improvviso malore in strada, salvato dai carabinieri». Lo riporta BlogSicilia.

 

Taranto: «malore a bordo di nave mercantile: marittimo soccorso dalla Guardia Costiera». Lo riporta La Gazzetta del Mezzogiorno.

 

Versilia, provincia di Massa Carrara: «Accusa un malore nella hall dell’ospedale, rianimata una 78enne». Lo riporta Lucca in Diretta.

 

Montecatini, provincia di Pistoia: «Malore in mezzo alla strada. Salvato da due passanti». Lo riporta La Nazione.

 

Firenze: «Malore ai mercatini. Lo salva il defibrillatore». Lo riporta La Nazione.

 

Benevento: «Laurea alla memoria alla 23enne deceduta a seguito di un malore in una sagra». Lo riporta Anteprima24.

 

Odolo, provincia di Brescia: «Malore al volante per una donna: investe un ciclista, lui si rialza e le salva la vita». Lo riporta il Corriere Brescia.

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Essere genitori

Livelli pericolosamente elevati di metalli tossici nei giocattoli di plastica per bambini

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Un recente studio brasiliano ha rilevato concentrazioni allarmanti di metalli tossici nei giocattoli per bambini commercializzati nel Paese. Lo riporta Science Daily.   Ricercatori di due università brasiliane hanno esaminato un vasto campionario di giocattoli di plastica, sia di produzione nazionale che importati, conducendo l’indagine più completa mai realizzata sulla contaminazione chimica di questi articoli.   Il dato più inquietante riguarda il bario: in molti campioni la sua concentrazione è risultata fino a 15 volte superiore al limite di sicurezza previsto dalla normativa brasiliana. L’esposizione prolungata al bario è associata a gravi danni cardiaci e neurologici, inclusa la paralisi.   «Sono state rilevate anche elevate quantità di piombo, cromo e antimonio. Il piombo, associato a danni neurologici irreversibili, problemi di memoria e riduzione del QI nei bambini, ha superato il limite nel 32,9% dei campioni, con alcune misurazioni che hanno raggiunto quasi quattro volte la soglia accettata» scrive Science Daily. «L’antimonio, che può scatenare problemi gastrointestinali, e il cromo, un noto cancerogeno, erano presenti al di sopra dei livelli accettabili rispettivamente nel 24,3% e nel 20% dei giocattoli».

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Attraverso la spettrometria di massa al plasma, lo studio ha identificato ben 21 elementi tossici: argento (Ag), alluminio (Al), arsenico (As), bario (Ba), berillio (Be), cadmio (Cd), cerio (Ce), cobalto (Co), cromo (Cr), rame (Cu), mercurio (Hg), lantanio (La), manganese (Mn), nichel (Ni), piombo (Pb), rubidio (Rb), antimonio (Sb), selenio (Se), tallio (Tl), uranio (U) e zinco (Zn).   «Questi dati rivelano uno scenario preoccupante di contaminazione multipla e mancanza di controllo. Tanto che nello studio suggeriamo misure di controllo più severe, come analisi di laboratorio regolari, tracciabilità dei prodotti e certificazioni più stringenti, soprattutto per i prodotti importati», ha dichiarato uno degli autori principali della ricerca.   Gli studiosi hanno inoltre calcolato i tassi di rilascio delle sostanze: la percentuale che effettivamente passa dal giocattolo al bambino durante l’uso normale (inclusa la pratica di portarli alla bocca). I valori oscillano tra lo 0,11% al 7,33%, quindi solo una piccola parte del contaminante viene assorbita. Tuttavia, le elevatissime concentrazioni iniziali e l’esposizione quotidiana prolungata (per mesi o anni) rendono il rischio sanitario comunque significativo.   I ricercatori ritengono che i metalli pesanti entrino nei giocattoli soprattutto durante la produzione, in particolare con le vernici e i pigmenti utilizzati. Le correlazioni tra gli elementi rilevati suggeriscono, in molti casi, una fonte comune di contaminazione.   In studi precedenti, lo stesso gruppo aveva già documentato la presenza nei giocattoli di interferenti endocrini (sostanze che alterano l’equilibrio ormonale), associati a problemi di fertilità, disturbi metabolici e aumento del rischio oncologico.

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Salute

Le microplastiche potrebbero causare malattie cardiache

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Le microplastiche causano la formazione di placche arteriose nei topi, una condizione che porta a malattie cardiache. Lo riporta un nuovo studio.

 

Uno studio pubblicato sulla rivista Environment International ha rilevato un marcato aumento dell’accumulo di placca nelle arterie di topi maschi esposti a microplastiche, a dosi paragonabili a quelle riscontrabili nell’ambiente reale.

 

I ricercatori hanno inoltre osservato alterazioni a livello cellulare e nell’espressione genica direttamente associate alla formazione di placca.

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Va sottolineato che i topi non hanno sviluppato né obesità né ipercolesterolemia, fattori classicamente legati alla patologia aterosclerotica; del resto, l’«ipotesi lipidica-cardiaca» che attribuisce al colesterolo il ruolo di causa principale delle malattie cardiovascolari è stata largamente screditata fin dagli anni Cinquanta.

 

Curiosamente, le topi femmine non hanno mostrato lo stesso effetto in presenza delle microplastiche. Gli autori ipotizzano che l’ormone estrogeno, tipico dell’organismo femminile, possa svolgere un ruolo protettivo contro la formazione di placca.

 

«Questo studio mette in evidenza l’urgenza di ridurre drasticamente l’esposizione umana alle microplastiche e di adottare misure concrete per limitarne la produzione», ha dichiarato Timothy O’Toole, professore associato di medicina presso l’Università di Louisville.

 

«Sebbene le microplastiche siano state già rilevate nei vasi sanguigni e nei cuori di pazienti malati, e i loro livelli risultino correlati alla gravità della malattia e al rischio di eventi futuri, il loro ruolo diretto nello sviluppo delle patologie cardiovascolari è rimasto finora incerto», ha aggiunto.

 

Si calcola che tra il 1950 e il 2017 siano state prodotte oltre nove miliardi di tonnellate di plastica, più della metà delle quali dopo il 2004. La quasi totalità di questa plastica finisce prima o poi nell’ambiente, dove si frammenta – per azione degli agenti atmosferici, dei raggi UV e degli organismi viventi – in particelle sempre più piccole: microplastiche e, successivamente, nanoplastiche.

 

All’interno delle nostre case, le principali fonti di microplastiche sono le fibre sintetiche di abbigliamento, mobili e tappeti: si accumulano nella polvere domestica, restano sospese nell’aria e vengono inalate quotidianamente.

 

Nuovi studi continuano a uscire con regolarità e collegano l’esposizione alle microplastiche a pressoché tutte le principali malattie croniche: dalla sindrome dell’intestino irritabile all’obesità, dall’autismo al cancro, fino ad Alzheimer e infertilità.

 

Come riportato da Renovatio 21, il tema dell’infertilità, come quello del cancro, era stato toccato da altri studi che investigavano le microplastiche presenti nell’inquinamento atmosferico.

 

Gli scienziati stanno trovando tracce della plastica in varie parti del corpo umano, compreso il cervello. Un altro studio ha provato la presenza di plastica nelle nuvole della pioggia.

Come riportato da Renovatio 21, uno studio di mesi fa ha collegato l’esposizione a microplastiche alle nascite premature. Uno studio sottoposto a revisione paritaria, pubblicato sulla rivista Toxicological Sciences a inizio anno aveva trovato nella placenta umana microplastiche dannose, alcune delle quali sono note per scatenare l’asma, danneggiare il fegato, causare il cancro e compromettere la funzione riproduttiva.

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Come riportato da Renovatio 21, quantità di microplastica avrebbero raggiunto i polmoni umani con l’uso delle mascherine imposto durante il biennio pandemico.

 

La microplastica nell’intestino è stata correlata da alcuni studi a malattie infiammatorie croniche intestinali. Altre ricerche hanno scoperto che le microplastiche causano sintomi simili alla demenza.

 

Come riportato da Renovatio 21un nuovo studio emerso mesi fa ha stabilito che le comuni bustine da tè realizzate in fibre polimeriche rilasciano enormi quantità di micro e nanoplastiche tossiche nel liquido durante l’infusione.

 

L’onnipresenza della microplastica è provata dalla presenza nei polmoni degli uccelli e persino strati di sedimenti non toccati dall’uomo moderno.

 

Secondo nuove ricerche, le microplastiche sarebbero in grado inoltre di rendere batteri come l’E.Coli più resistente agli antibiotici.

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Cancro

I tatuaggi collegati ad un rischio più elevato di cancro della pelle. Per il fegato chiedete alla Yakuza

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Un recente studio ha rilevato che chi porta tatuaggi corre un rischio del 29% superiore di ammalarsi di una variante aggressiva di tumore cutaneo.   Gli studiosi hanno indagato il nesso tra tatuaggi e melanoma cutaneo, una neoplasia che origina dalle cellule preposte alla produzione di melanina, il pigmento responsabile della colorazione di pelle, capelli e iride.   Il melanoma cutaneo è ritenuto la forma più insidiosa di cancro della pelle e, se non curato per tempo, può metastatizzare con rapidità ad altre zone del corpo. Pur potendo insorgere in qualunque distretto corporeo, tipicamente si manifesta nelle zone cutanee esposte ai raggi solari. I ricercatori hanno vagliato le cartelle cliniche di oltre 3.000 svedesi tra i 20 e i 60 anni, riscontrando un incremento del 29% nella probabilità di melanoma cutaneo tra i tatuati.

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Non è emersa alcuna correlazione tra l’estensione del tatuaggio e un pericolo accresciuto di insorgenza tumorale. «I tatuaggi policromi, sia isolati sia abbinati a neri o grigi, paiono legati a un lieve innalzamento del rischio di melanoma cutaneo», hanno osservato gli autori. «Non si è rilevato che i tatuati con forte esposizione ai raggi UV manifestino un pericolo maggiore di melanoma cutaneo rispetto a quelli con minor irraggiamento. Dunque, i nostri risultati indicano che la scomposizione accelerata dei pigmenti indotta dai raggi UV non amplifica il rischio di melanoma oltre quello intrinseco all’esposizione ai tatuaggi stessi».   La ricerca ha pure evidenziato che il picco di vulnerabilità si registra tra chi esibisce tatuaggi da 10 a 15 anni.   L’inchiostro tatuato è percepito dal corpo come un corpo estraneo, scatenando una reazione immunitaria: i pigmenti vengono racchiusi dalle cellule del sistema immunitario e convogliati ai linfonodi per lo stoccaggio.   Secondo i dati disponibili, il numero di italiani tatuati sarebbe stimato intorno ai 7 milioni, pari a circa il 12,8-13% della popolazione over 12 anni. Questa cifra proviene principalmente da un’indagine condotta dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) nel 2015, su un campione di oltre 7.600 persone rappresentative della popolazione italiana dai 12 anni in su, e confermata in report successivi di altri enti. Se si includono gli “ex-tatuati” (chi ha rimosso il tatuaggio), la percentuale sale al 13,2%.   In Italia le donne sono leggermente più tatuate (13,8%) rispetto agli uomini (11,7-11,8%). I minorenni (12-17 anni) costituirebbero circa il 7,7-8% dei tatuati, con l’età media del primo tatuaggio intorno ai 25 anni. La fascia d’età in cui il tattoo è più diffuso è quella dei 35-44 anni (23,9% tra i tatuati).   Alcuni articoli e sondaggi parlano di un 48% della popolazione tatuata, che renderebbe l’Italia il paese più tatuato al mondo, prima di Svezia 47% e USA 46%. Tuttavia alcuni non ritengono questa cifra attendibile.   Secondo quanto riportato solo il 58,2% degli italiani è informato sui rischi (infezioni, allergie, ecc.). Il 17-25% dei tatuati vorrebbe rimuoverlo, per un totale di oltre 1,5 milioni di potenziali rimozioni.   La categoria sociale più vastamente tatuata del mondo è probabilmente quella dei mafiosi giapponesi, i famigerati Yakuza. Secondo varie fonti storiche, giornalistiche e culturali, i membri di alto livello della Yakuza (i cosiddetti oyabun o boss) soffrono spesso di problemi epatici gravi, come cirrosi o insufficienza epatica, e i tatuaggi tradizionali (irezumi) sono considerati un fattore contributivo importante   I tatuaggi Yakuza sono estesi (coprono spesso schiena, braccia, petto e gambe in un «body suit» completo) e realizzati con tecniche tradizionali manuali (tebori), usando aghi di bambù o metallo e inchiostri a base di carbone (sumi). Ciò può portare al blocco delle ghiandole sudoripare, con la densità dell’inchiostro e le cicatrici multiple impediscono al sudore di evaporare normalmente dalla pelle. Il sudore aiuta a eliminare tossine (come alcol e metaboliti), quindi il fegato deve «lavorare di più» per processarle, accelerando il danno epatico. Questo è un problema comune tra i boss anziani, che hanno tatuaggi completati in anni di sessioni dolorose.

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Vi sarebbe inoltre il rischio di infezioni e epatite C: gli aghi non sterilizzati (comuni nelle sessioni tradizionali) trasmettono facilmente virus come l’epatite C, che attacca direttamente il fegato causando infiammazione cronica e cirrosi. Molti boss hanno contratto l’epatite proprio durante i tatuaggi, e questo è un fattore dominante nei casi documentati.   Infine, la tossicità dell’inchiostro: i pigmenti tradizionali possono causare febbri sistemiche e accumulo di metalli pesanti (come piombo o cromo), che sovraccaricano il fegato nel tempo, specialmente con un abuso di alcol (comune nella Yakuza per «festeggiamenti» e rimedio allo stress).   L’esempio più noto è quello di Tadamasa Goto (ex-boss del clan Goto-gumi, noto come «il John Gotti del Giappone»): nel 2001, a 59 anni, ha dovuto volare negli USA per un trapianto di fegato al UCLA Medical Center, saltando una lista d’attesa di 80 persone – secondo quanto scrissero i media, pagando 1 milione di dollari e fornendo info all’FBI. La sua cirrosi era dovuta a epatite C da tatuaggi non sterili, alcolismo e stile di vita.  

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