Salute
Fascicolo Sanitario Elettronico: avete fino a domenica per difendere i vostri dati sanitari (o almeno, una parte)

Avete circa tre giorni per mettere al riparo i vostri dati sanitari dal grande database della sanità pubblica.
Da domenica 30 giugno infatti non sarà più possibile rifiutare la condivisione dei vostri dati sanitari sulle piattaforme digitali. Si tratta, per essere precisi, solo di una parte della vostra storia medica, quella che va dal 2012 al 2020. Dopodiché, tutto finirà in quello che si chiama Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), con lo scopo di agire una super-integrazione dei dati sanitari di tutti i cittadini italiani provenienti da tutte le Regioni entro il 2026.
C’è da rimanere sconvolti di come questa storia, a suo modo enorme (e non solo per chi, come Renovatio 21, si occupa di bioetica, biopolitica, etc.) non sia stata minimamente discussa pubblicamente, né dai giornali, né dalle TV, né dai politici, dagli amministratori, etc. Il cittadino italiano si avvia a questo cambio, che sancisce un ulteriore colpo assestato alla sua privacy già disintegrata da COVID e greenpass, senza sapere nulla. Vorremmo dire: déja vu, anche per il silenzio-assenso sulla donazione degli organi (cioè, sulla predazione di parti del corpo, previo squartamento a cuor battente) fu così, magari con qualche piccola eco di protesta in più – all’epoca forse esisteva ancora qualche sperduta voce cattolica che gridava nel deserto…
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Alla base di questa novità c’è in realtà un decreto del fatale 2020 (DL 34/20), che stabiliva che il FSE doveva essere alimentato in maniera automatica, «in maniera continuativa e tempestiva, dai soggetti e dagli esercenti le professioni sanitarie che prendono in cura l’assistito». Il che vuol dire, ogni referto, verbale di pronto soccorso, profilo sanitario, lettera di dimissione, cartella clinica, vaccinazione, lettere di invito alle visite e, in più, anche la parte privata: le prescrizioni specialistiche finiscono nel calderone.
C’è di che rimanere sbalorditi: tanti discorsi per la privacy, e poi si viola in questo modo il privato dell’individuo?
Lo stesso Garante per la Privacy in un parere del 2022 dichiarava che il FSE apriva a rischi di «accessi abusivi e illeciti» nonché di «perdita e distruzione dei dati per finalità non compatibili». Dal linguaggio, non riusciamo a capire se si stia parlando di qualcuno che ruba i dati per ricattarvi o per utilizzarli a vostro danno: forse è solo la nostra immaginazione, ma è una possibilità, specie in un’era che va ad aprirsi, cioè quella delle «armi biologiche di precisione», le «bioarmi custom», cioè di virus artificiali in grado di colpire una sola persona, una sola famiglia, un solo gruppo etnico. Come? Fantascienza, dite?
C’è di che rimanere ancora più sbalorditi: tanti discorsi la cybersecurity, e poi si va a costruire un unico nodo nel quale gli hacker possono penetrare e impossessarsi dei dati dell’intera nazione?
Citiamo il Corriere, che ha intervistato un esperto di sicurezza informatica, il quale ha spiegato che i dati «se confluiscono nel fascicolo possono essere usati per finalità non sanitarie, cosa che invece avviene per legge con i dati post-2020». I rischi, dice l’informatico «non sono pochi, Avere un database unico che raccoglie dati quasi irrilevanti ai fini di cura perché oramai vecchi, ma che possono finire nelle mani di persone sbagliate è un dettaglio da non trascurare. Ci si espone da hackeraggi, fuga di dati e abusi informatici».
Il solo quotidiano è occuparsi della questione è stato, ancora una volta, La Verità, che ricorda come solo ieri la newsletter dell’Authority del Garante avvertiva che ben 18 regioni e due province a statuto speciale sono sotto procedimento «per le numeroso violazioni nell’attuazione del Fascicolo Sanitario». Il Garante comunica la gravità della situazione specificando di aver condiviso l’allarme con la presidenza del Consiglio poiché «è urgente intervenire per tutelare i diritti di tutti gli assistiti coinvolti nel trattamento del FSE».
Va riconosciuto che il giornale diretto da Maurizio Belpietro si era occupato del tema ancora giorni fa, in solitaria. Nel numero di oggi è possibile leggere un bouquet di affermazioni degli altri giornali, per i quali chi si oppone al FSE è un no-vax, un complottista, etc. «La crociata no-vax contro la banca dati sanitaria» titola il giornale agnelliano La Stampa.
La Repubblica scrive che «dopo i no-vax e i no green pass arrivano i no-Fascicolo Sanitario Elettronico, più o meno le stesse persone, a occhio meno numerose». L’ulteriore giornale agnello-elkaniano irride «le opposizioni registrate sul sito del ministero ieri [cioè due giorni fa, ndr]» che «erano 90.640, delle quali 6.371 riguardano minorenni. Se si considera che il Fascicolo interessa tutti i cittadini italiani, siamo intorno allo 0,15% degli abitanti».
Sono, crediamo, gli stessi giornali che ogni tanto riportano dei colpi hacker ai vari sistemi sanitari regionali: per esempio, ricordate la Regione Lazio, nel 2020? Noi lo ricordiamo. E gli ospedali colpiti dai grandi gruppi di hacker con i ransomware? Pure. E le farmacie americane paralizzate dal ciberattacco a inizio 2024? Renovatio 21 aveva parlato anche di questo.
In pratica, se non consegnate la totalità dei vostri dati medici, andate insultati. E, attenzione, il governo Meloni vuole che segnaliate il vostro dissenso entro domenica, senza possibilità successiva di opt-out.
Questa è biosorveglianza, questo è biototalitarismo. Non che facciano molto per allontanare il sapore di distopia: una delle scuse che accampano è quella della ricerca, il che significa far finire i vostri dati intimi nel frullatore dell’Intelligenza Artificiale – cioè armarla anche la conoscenza intima, biologica, della vostra condizione organica. Per chi vede nell’Intelligenza Artificiale un possibile nemico dell’umanità – e a farlo non sono solo gli antivaccinari cospirazionisti, ma perfino gli stessi suoi creatori – è un colpo mica male.
Eccoci, dunque, portati per legge a divenire cibo per la bestia, carburante per l’ascesa dell’apocalittica macchina pensante.
Non che prima fosse diverso. Nel 2017 passò la legge per cui diveniva possibile usare i dati personali degli italiani per ricerca scientifica. Il che vuol dire: dati sanitari alle multinazionali, pronte a darli in pasto ad algoritmi per ricerverne profitto.
Circa una diecina di anni fa ci fu il caso della Sardegna, dove un ente no profit aveva raccolto dati genetici di migliaia di abitanti per ricerche sulla longevità. Si parlò quindi di un furto alla banca genetica. La società senza fine di lucro finì poi in mani private, e alcuni dissero che la legge italiana non si esprime con chiarezza riguardo alla validità di un consenso dato in passato dai donatori.
Poi c’è il caso di una famosa multinazionale, desiderosa di testare la sua IA, a cui un precedente governo avrebbe trasferito ulteriori dati medici della popolazione. Tutto legale, con queste leggi. Rassegnatevi, il vostro corpo non vi appartiene: il biennio pandemico ce lo ha illustrato in modo lucidissimo.
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Il Garante della Privacy, ad ogni modo, ha dichiarato che l’utente ha il diritto di chiedere l’oscuramento di tutti i dati sanitari contenuti nel FSE che ritiene opportuno, rendendoli consultabili solo da chi li ha generati oltre che dalla persona stessa.
Chi desidera rifiutare, come previsto da un decreto del ministero dell’Economia dello scorso 11 aprile, può farlo solo online, all’interno del portale del sistema tessera sanitaria. Seguendo una semplice ricerca su Google per «fascicolo sanitario», si può giungere al sito della Sanità italiana, dove vi è un riquadro «come opporsi al pregresso» che porta ad un altro link, sistemats.it. Qui bisognerà accedere con la SPID, oppure la CIE (carta di identità elettronica) o con la carta nazionale dei servizi, ossia la tessera sanitaria emessa dopo il 2011. Se non si hanno strumenti di identificazione sanitaria, si deve accedere all’area libera del sistema tessera sanitaria con il tesserino della salute o il codice STP (Straniero Temporaneamente Presente).
Chi non segnalerà la propria opposizione ritroverà automaticamente i dati della propria storia sanitaria 2012-2020 nel FSE.
Non pensate, tuttavia, che quei dati spariranno: in caso di accesso al pronto soccorso, il personale potrebbe avere accesso a tutti i dati del paziente. L’emergenza prevale sulla privacy: un’altra grande lezione biopolitica dell’era COVID.
Non solo: di fatto i vostri dati biomedici dal 2020 in poi finiscono, come per decreto del governo Conte, direttamente nell’FSE.
Non solo: due anni fa il governo Draghi passò in totale assenza di discussione pubblica il decreto con cui si adottava la cosiddetta «interoperabilità dei silos», ossia la possibilità per 400 enti o amministrazioni di scambiarsi i dati dei cittadini, inclusi quelli medici. Nella lista degli enti, riporta La Verità, «si va dall’Agenzia delle Entrate alle ASL, ma anche al traforo del Monte Bianco o al gestore delle acque di Verona. Qualcuno ha mai spiegato il perché di tale lista? La risposta è, pure stavolta, no».
In realtà, una risposta vorremmo provare a darla noi: perché è la totalità dei dati che permette il controllo capillare dell’esistenza dell’individuo nell’era della sorveglianza ultra-totalitaria: dati medici, economici, logistici, telefonici… come state, quanto guadagnate e spendete, dove siete, dove andate, con chi vi vedete, cosa dite, cosa pensate…
Nel Nuovo Ordine – dove, come insegna Davos, la convergenza di Stato e multinazionali è consumato una volta per tutte – il controllo di ogni aspetto della vostra vita, e persino la sua precognizione, sono un elemento irrinunciabile. I vostri dati sanitari non fanno differenza, sono una tessera – intina e fondamentale, certo – del puzzle della vostra sottomissione.
Quindi, vi tocca anche questo scherzetto della vostra Sanità pubblica, quella che dicono essere la migliore del mondo. Lo Stato moderno è sempre più tecnocratico, quindi, nell’era dell’informatica, è datacentrico. I dati, è spesso ripetuto, sono il petrolio del XXI secolo.
I vostri dati personali, quindi, sono il sangue del sistema economico e politico in caricamento nell’ora presente. Un sistema dove non siete soggetti, ma oggetti. Non siete individui, ma prodotti.
In pratica, lo Stato della vostra schiavitù, fondata anche sulle informazioni strappate al vostro corpo, alla vostra storia, alla vostra intimità.
Ma tranquilli, non la chiamano schiavitù: la chiamano piattaforma. Finiremo, comunque, schiacciati sotto di essa.
Roberto Dal Bosco
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Salute
I malori della 36ª settimana 2025

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Salute
I malori della 35ª settimana 2025

Pisa: «muore a 41 anni sindacalista e giornalista. Storico direttore del Caf Cisl territoriale, è morto a causa di un malore improvviso». Lo riporta Il Tirreno.
Lago d’Iseo, provincia di Brescia: «morta per un malore mentre nuotava nel lago d’Iseo. La donna, sportiva e appassionata di nuoto, si stava allenando, lascia il marito e una figlia». Lo riporta BresciaToday.
Livorno: «ha un malore nella stanza d’albergo: 68enne trovato morto». Lo riporta Il Tirreno.
Taranto:«Taranto piange la morte dell’avvocato 34enne: forse un malore prima della caduta con la moto». Lo riporta La Gazzetta del Mezzogiorno.
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Marina di Cecina, provincia di Livorno: «si accascia mentre passeggia in pineta e muore». Lo riporta Il Tirreno.
Venezia: «lo skipper muore per un malore: turisti alla deriva soccorsi dalla Guardia Costiera». Lo riporta il TGR Veneto
Monte Zermula, ente di decentramento regionale di Udine: «Tragedia in montagna: triestino muore a 59 anni per un malore. L’uomo stava facendo un’escursione con la moglie». Lo riporta TriestePrima.
Viareggio, provincia di Lucca: «malore alla guida: muore davanti agli occhi della moglie». Lo riporta Il Tirreno.
Ghana, Africa: «il re del gelato stroncato da un malore a 55 anni in Ghana dove si trovava per lavoro. Con il suo gusto al prosecco vinse la coppa d’Europa». Lo riporta Il Gazzettino.
Udine: «Tragedia in piazza a Cussignacco: imprenditore 60enne muore colto da malore». Lo riporta UdineToday.
Nuvolera, provincia di Brescia: «Stroncata da un malore, muore a 54 anni: lascia il marito e due figli. La donna è morta nel sonno». Lo riporta Il Dolomiti.
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Altopascio, provincia di Lucca: «Malore stronca operaio di 35 anni mentre mangia assieme ai familiari». Lo riporta Il Tirreno.
Marina di Tirrenia, provincia di Pisa: «Malore improvviso a Tirrenia, muore imprenditore cascinese». Lo riporta VTrend.
Forlì: «Colpito da un malore, muore all’interno della propria auto». Lo riporta ForlìToday.
Caiolo, provincia di Sondrio: «Malore fatale sotto la doccia: turista scozzese muore dopo la partita a golf». Lo riporta SondrioToday.
Toscolano-Maderno, provincia di Brescia: «malore durante la passeggiata: morta turista olandese. La donna, 74 anni, stava camminando con il marito quando si è sentita male». Lo riporta BresciaOggi.
Brescia: «Malore in vacanza: addio all’ortopedico dei campioni». Lo riporta BresciaToday.
Valtournenche, provincia di Aosta: «Giovane maestra di sci piemontese stroncata da un malore a Valtournenche. Aveva 25 anni». Lo riporta il TGR Valle d’Aosta.
Torino di Sangro, provincia di Chieti: «Turista si accascia in acqua e muore: tragedia a Torino di Sangro». Lo riporta ChietiToday.
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Lucca: «Lucca, si sente male mentre va in bicicletta: morto a 61 anni. Il corpo senza vita trovato dai passanti». Lo riporta Il Tirreno.
Giussano, provincia di Monza e della Brianza: «Muore in strada per un malore a soli cinquant’anni». Lo riporta MonzaToday
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Stintino, città metropolitana di Sassari: «Tragedia in mare: donna muore sotto gli occhi del marito mentre fa il bagno». Lo riporta La Nuova Sardegna.
Cortina d’Ampezzo, provincia di Belluno: «Malore sul sentiero, escursionista muore sopra Cortina». Lo riporta l’agenzia ANSA.
Sharm el-Sheikh, Egitto: «Malore in vacanza: muore a 52 anni». Lo riporta La Provincia.
Torre del Lago Puccini di Viareggio, provincia di Lucca: «Muore nel canale: il malore, poi finisce in acqua. 80 anni: l’uomo era su un mezzo a pedali. Il corpo è stato scoperto da alcune persone di passaggio». Lo riporta La Nazione.
San Benedetto del Tronto, provincia di Ascoli Piceno: «Malore fatale al circolo tennis Maggioni, muore un 45enne». Lo riporta La Nuova Riviera.
Calci, provincia di Pisa: «Calci, resta fuori casa e decide di salire sul terrazzo: muore per un malore. La vittima di 88 anni». Lo riporta Il Tirreno.
Venezia: «Tragedia sul set di Emily in Paris, muore assistente alla regia, stroncato da un malore a 47 anni». Lo riporta La Repubblica.
Santa Maria Nuova, provincia di Ancona: «Si è spento il dolce sorriso di mamma e insegnante. Un malore improvviso l’ha strappata all’affetto dei suoi cari». Lo riporta Quotidiano delle Marche.
Ceriale, provincia di Savona: «Malore alla guida in A10, l’automobilista 70enne non ce l’ha fatta: è mancato all’ospedale Santa Corona». Lo riporta IVG it.
Mascali, provincia di Catania: «Donna trovata morta in mare nel Catanese: possibile malore alla base del decesso». Lo riporta LiveUniCT.
Monte Subasio, provincia di Perugia: «Malore durante l’escursione sul Subasio, muore a 75 anni». Lo riporta Corriere dell’Umbria.
Ravenna: «Trovato morto in spiaggia. Si tratta di un ravennate, decesso a causa di un malore. A individuarlo verso le 7.30 sulla sabbia, sono stati alcuni bagnanti. Non verrà fatta autopsia». Lo riporta Il Resto del Carlino.
Sirolo, provincia di Ancona: «Malore durante il bagno al mare a Sirolo, morta una 23enne». Lo riporta l’agenzia ANSA.
San Benedetto Po, provincia di Mantova: «Finiscono nel Po con l’auto: coppia di pensionati muore a San Benedetto: un malore dell’uomo alla guida la causa dell’uscita di strada». Lo riporta Gazzetta di Mantova.
Rovigo: «stroncato da un malore a 49 anni: era allenatore di calcio dei ‘Pulcini’ e fondatore della sezione Avis: dopo un malore accusato nei giorni precedenti, è scomparso». Lo riporta Il Gazzettino.
Casinina di Sassocorvaro Auditore, provincia di Pesaro e Urbino:«Mamma trova il figlio 25enne morto nella sua stanza: la causa forse è un attacco di cuore». Lo riporta Il Resto del Carlino.
Marina di Vecchiano, provincia di Pisa: «arresto cardiaco sulla spiaggia: turista salvato dai volontari». Lo riporta Il Tirreno.
Manerbio, provincia di Brescia: «Malore improvviso in azienda, giovane operaio rianimato sul posto: è grave». Lo riporta BresciaToday.
Vicchio, città metropolitana di Firenze: «Ciclista ha un malore in strada: trasportato in ospedale con l’elisoccorso. L’uomo si è fermato a parlare con un conoscente, poi si è accasciato a terra». Lo riporta La Nazione.
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Siena: «malore ai campi da gioco di San Miniato: 49enne soccorso dal 118 e trasferito alle Scotte». Lo riporta Valdelsa.net.
Phuket, Tailandia: «Malore dopo Italia-Belgio: come sta l’azzurra del volley». Lo riporta Corriere dello Sport.
San Fermo della Battaglia, provincia di Como: «Dramma in piscina a San Fermo: malore in acqua, grave donna di 77 anni». Lo riporta Il Giorno.
Vagli Sotto, provincia di Lucca: «Cade per malore mentre lavora in cava di marmo sulle Apuane». Lo riporta l’agenzia ANSA.
Finale Emilia, provincia di Modena: «Malore al volante, sfonda la vetrina di un ristorante: 77enne in elicottero a Baggiovara». Lo riporta Gazzetta di Modena.
Mariano del Friuli, ente di decentramento regionale di Gorizia: «Malore alla guida, auto invade la corsia opposta. Scontro sulla regionale SR305». Lo riporta Il Goriziano.
Torino: «Malore al volante sulla tangenziale nord: quattro veicoli coinvolti». Lo riporta La Voce.
Catania: «Malore in acqua al lungomare di Catania, bagnino interviene sotto gli occhi della Capitaneria di Porto». Lo riporta NewsSicilia it.
Palermo: «In ospedale per malessere, scopre cardiopatia grave. Al ragazzo palermitano applicato un dispositivo salvavita». Lo riporta Siciliaweb.
Palermo: «Attimi di paura a Mondello, si sente male mentre nuota: salvato in extremis. Protagonista della vicenda un turista di Como di 70 anni». Lo riporta PalermoToday.
Pavia: «Malore al volante alle porte di Pavia 59enne fin di vita. Il conducente è riuscito ad accostare prima di perdere i sensi». Lo riporta La Provincia Pavese.
Riotorto, provincia di Livorno: «Grosseto, ha un infarto mentre fa il bagno: il soccorso del medico in vacanza, le cure al Misericordia e il suo “grazie” a chi l’ha salvato». Lo riporta Il Tirreno.
Pratola Peligna, provincia di L’Aquila: «Malore improvviso in una stazione di servizio: 56enne in gravi condizioni». Lo riporta Abruzzosera.
Lago di Bolsena, provincia di Viterbo: «Quattordicenne accusa un malore sul pedalò in mezzo al lago e cade in acqua». Lo riporta Civonline.
Ravenna: «Colto da un malore, sbanda in moto e cade nel terreno sottostante: uomo portato in ospedale». Lo riporta RavennaToday.
Meduno, ente di decentramento regionale di Pordenone: «Malore poco dopo aver iniziato la gara mondiale di corsa: 40enne trasportata in ospedale». Lo riporta Il Gazzettino.
Dueville, provincia di Vicenza: «Malore in strada sotto gli occhi del fratello a 200 metri dalla caserma dei carabinieri: militari eroi salvano il 57enne con il defibrillatore». Lo riporta Il Gazzettino.
Milano: «Malore Moratti, la situazione dello storico presidente dell’Inter. Il punto sulle sue condizioni». Lo riporta CalcioNews24.com.
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5G
I bambini che vivono in case con alti livelli di radiazioni wireless hanno un rischio triplo di ritardi nello sviluppo

Cosa hanno scoperto i ricercatori
Lo studio ha dimostrato che i bambini nei gruppi ad alta e media esposizione hanno ottenuto risultati peggiori, in media, rispetto ai bambini nel gruppo a bassa esposizione in abilità quali motricità grossolana, motricità fine, comunicazione, risoluzione dei problemi e abilità personali e sociali. I bambini nei gruppi ad alta e media esposizione avevano una probabilità più di tre volte maggiore di mostrare ritardi nelle capacità di risoluzione dei problemi, come capire come raggiungere un giocattolo, rispetto a quelli nel gruppo a bassa esposizione (rispettivamente 3,67 e 3,12). I bambini nel gruppo ad alta esposizione avevano quasi tre volte più probabilità (2,74) di mostrare ritardi nella coordinazione occhio-mano, come difficoltà ad impilare i blocchi, rispetto al gruppo a bassa esposizione. I soggetti appartenenti al gruppo di esposizione media avevano un rischio di ritardi personali e sociali quasi triplo (2,67) rispetto al gruppo di esposizione bassa. Il gruppo ad alta esposizione presentava anche la percentuale più alta (11,5%) di neonati con problemi emotivo-sociali, rispetto al gruppo a bassa esposizione (0%).Come hanno condotto lo studio i ricercatori
Un ingegnere ha misurato il livello dei campi elettromagnetici a radiofrequenza (RF-EMF) nelle case di 105 bambini a Mumbai, in India, per ottenere una valutazione reale delle radiazioni wireless emesse dai dispositivi wireless di ogni casa, tra cui router Wi-Fi, cellulari e gadget Bluetooth, e dalle torri cellulari vicine. Sulla base delle misurazioni effettuate dall’ingegnere, gli autori hanno suddiviso i neonati in gruppi con esposizione alle radiazioni alta, media e bassa. Durante il controllo di routine del benessere di ogni bambino, i genitori hanno completato gli strumenti di screening utilizzati dagli autori dello studio per valutare i ritardi dello sviluppo neurologico. Gli strumenti hanno misurato la capacità di problem solving, la comunicazione, le capacità motorie fini e grossolane e l’interazione sociale del bambino. Quando i genitori hanno completato le valutazioni, i bambini avevano un’età compresa tra 2 e 12 mesi. Utilizzando analisi statistiche, gli autori hanno confrontato le capacità neuroevolutive dei bambini nei tre gruppi. Secondo lo studio, i neonati esposti a livelli più elevati di radiazioni hanno avuto esiti peggiori nello sviluppo neurologico, anche dopo aver tenuto conto delle differenze di peso alla nascita, stato socioeconomico e sesso. I risultati non dimostrano che l’esposizione alle radiazioni wireless abbia causato ritardi, hanno affermato gli autori, ma «è necessario monitorare lo sviluppo neurologico dei bambini nei quali si prevede che le radiazioni RF-EMF siano più elevate». Ciò include le case molto vicine alle torri della telefonia mobile o dotate di numerosi dispositivi wireless. Le abitazioni del gruppo ad alta esposizione presentavano un livello di radiazione mediano di 32,36 milliwatt per metro quadrato (mW/m²). I livelli di radiazione mediano nei gruppi a media e bassa esposizione erano rispettivamente di 8,66 e 0,62 mW/m². L’Institute of Building Biology & Sustainability classifica tutto ciò che supera 1 milliwatt per metro quadrato nella fascia di «estrema preoccupazione», ha affermato Fariha Husain, responsabile del programma sulle radiazioni elettromagnetiche (EMR) e wireless del Children’s Health Defense (CHD). I limiti della Federal Communications Commission per le radiazioni wireless per la popolazione generale sono di 10.000 milliwatt per metro quadrato, ma tali limiti sono «ridicolmente alti per progettazione», ha affermato Husain. Eric Windheim, specialista certificato in EMR di Building Biology che misura regolarmente le radiazioni wireless nelle case degli Stati Uniti, ha affermato di osservare raramente livelli pari o superiori a 32,36 mW/m². Quando ciò accade, si verifica in case molto vicine a un ripetitore cellulare o quando si trova a meno di un metro da un cellulare o da un router Wi-Fi. Gli autori dello studio non hanno specificato in quale punto esatto delle case dei bambini siano state effettuate le misurazioni delle radiazioni. Lo studio è in corso e gli autori intendono pubblicare i risultati futuri man mano che i bambini si svilupperanno. The Defender ha contattato l’autore corrispondente dello studio per chiedere un commento, ma non ha ricevuto risposta entro la scadenza.L’industria wireless deve «iniziare a competere sulla sicurezza»
Un numero crescente di studi collega gli effetti negativi sulla salute all’esposizione alle radiazioni wireless, ha affermato Miriam Eckenfels, direttrice del programma EMR & Wireless del CHD. «Persino l’Organizzazione Mondiale della Sanità, accusata di aver coinvolto ricercatori di parte, ha recentemente pubblicato una revisione sistematica che dimostra come esistano solide prove che collegano le radiazioni dei cellulari al cancro negli animali», ha affermato Eckenfels. Brown, un radiologo diagnostico con oltre 30 anni di esperienza, ha pubblicato all’inizio di quest’anno una ricerca che dimostrava che le cellule del sangue di una donna adulta sana si aggregavano in modo anomalo dopo appena cinque minuti in cui teneva un cellulare inattivo appoggiato sulla gamba. Ha affermato che il nuovo studio condotto sui bambini potrebbe suscitare nelle giovani generazioni una maggiore urgenza di affrontare i pericoli delle radiazioni wireless rispetto agli studi condotti sugli adulti. «Come padre, riconosco che i genitori sono disposti a fare sacrifici significativi al proprio stile di vita per proteggere i loro figli piccoli», ha affermato Brown. Joe Sandri, presidente e consulente generale dell’Environmental Health Trust, ha affermato che il nuovo studio, «insieme ai troppi studi precedenti che mostrano effetti negativi sulla salute derivanti dalle radiazioni wireless», rafforza la necessità per l’industria delle telecomunicazioni e i suoi enti regolatori di dare priorità alla salute umana. Ad esempio, secondo gli scienziati della Commissione internazionale sugli effetti biologici dei campi elettromagnetici, i produttori di cellulari potrebbero apportare delle «semplici soluzioni ingegneristiche» che ridurrebbero drasticamente la quantità di radiazioni emesse dai telefoni. «È giunto il momento che l’industria inizi a competere sulla sicurezza», ha affermato Sandri. «I consumatori la richiedono e gli azionisti dell’industria dovrebbero aspettarselo». Suzanne Burdick Ph.D. © 20 agosto 2025, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD. Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.-
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