Geopolitica
Attacchi ucraini provocano blackout a Kherson e Zaporiggia

Ieri sera l’esercito ucraino ha lanciato attacchi con droni su diverse regioni russe, provocando un blackout completo nella regione di Zaporiggia e lasciando alcune zone di Kherson senza elettricità, secondo i governatori locali.
L’attacco ha danneggiato le apparecchiature ad alta tensione nella parte nord-occidentale di Zaporizhia, provocando un’interruzione di corrente in tutta la regione, ha scritto il governatore Evgeny Balitsky su Telegram poco prima di mezzanotte.
«Le strutture sanitarie sono state convertite a fonti di energia di riserva», ha osservato Balitsky. Circa 600.000 famiglie in 457 insediamenti nella regione di Zaporiggia erano ancora senza elettricità alle 7 di martedì mattina, hanno dichiarato le autorità regionali, sottolineando che sono in corso sforzi per ripristinare l’energia elettrica tramite percorsi alternativi il più rapidamente possibile.
Ukrainian Drone Attack Leaves Nearly A Million People Without Power In Zaporozhye and Kherson
The attack damaged high-voltage equipment and a substation in the Melitopol district.
Hospitals and critical infrastructure have switched to backup power.#Russia #UkraineRussiaWar pic.twitter.com/A1K5f61Ctw
— Loose Cannon News (@LooseCannonNews) June 3, 2025
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Alle 00:18, il governatore della regione di Kherson, Vladimir Saldo, ha riferito che un attacco simile con un drone ucraino aveva preso di mira una nuova sottostazione nel distretto di Genichesky, interrompendo l’erogazione di energia elettrica a un’ampia porzione della regione.
«Sono state colpite più di 104.000 persone e 44 strutture di rilevanza sociale» in circa 150 insediamenti, ha affermato Saldo. «Tutte le strutture critiche sono state collegate a fonti di alimentazione di riserva», ha aggiunto.
Gli attacchi sono avvenuti poche ore dopo la conclusione del secondo round di colloqui di pace diretti tra Mosca e Kiev a Istanbul, durante i quali le parti si sono scambiate memorandum in cui delineavano le rispettive proposte per risolvere il conflitto.
Secondo il memorandum russo, una «soluzione definitiva» richiederebbe il riconoscimento internazionale degli ex territori ucraini come parti della Russia e il ritiro completo delle forze ucraine da quelle aree.
Il memorandum ucraino, come riportato da Reuters, respinge le principali richieste di Mosca, tra cui il riconoscimento delle regioni russe di recente incorporazione, l’impegno alla neutralità e le limitazioni alle dimensioni delle forze armate ucraine.
Le regioni di Kherson e Zaporiggia, insieme alle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk, sono entrate formalmente a far parte della Russia in seguito ai referendum tenutisi nell’autunno del 2022. La Crimea ha votato per rientrare nella Russia nel 2014 dopo il colpo di Stato di Maidan a Kiev, sostenuto dall’Occidente.
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Immagine da Twitter
Geopolitica
La Tunisia dice che la Flottilla è presa di mira in un «attacco deliberato»

El barco “Alma”, parte de la Flotilla Global Sumud que zarpó con activistas y ayuda humanitaria para Gaza, es el navío que fue alcanzado por un dron en aguas tunecinas la noche del martes, según el grupo.
Video: Global Sumud Flotilla/AFP pic.twitter.com/7EKCkaBmwt — NMás (@nmas) September 10, 2025
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“The main boat belonging to the Global Sumud Flotilla (GSF), known as the “Family Boat”, has been damaged by what the participants claim to be a drone while in Tunisian waters.” pic.twitter.com/pKA08JwpCR
— Steephill. Truth to the Battlefield. (@BcSteephill) September 9, 2025
Qualcosa questa mattina ha colpito la nave della Global Sumud Flotilla “Family”, si crede sia un drone, le autorità tunisine smentiscono, alle 10.00 la Flottilla terrà una conferenza stampa. Gli organizzatori hanno dichiarato che le intimidazioni non li fermeranno! pic.twitter.com/5HlwSP9Z0n
— Gianni Lini (@GianniLini) September 9, 2025
Kapal The Family dari Flotilla dibom idf saat masih di perairan Tunisia. Kapal ini ditumpangi Greta Thunberg. Semuanya selamat. pic.twitter.com/WByLJKPNtW
— Yasmina (@TunggalWar51509) September 8, 2025
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Geopolitica
La Von der Leyen vole che l’UE rimuova il diritto di veto dei singoli Paesi sulla politica estera

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha richiesto l’eliminazione dell’unanimità nel processo decisionale di politica estera dell’UE, sottolineando la necessità per l’Unione di agire più rapidamente su sanzioni, aiuti militari e altre misure.
Nel suo discorso annuale sullo stato dell’Unione al Parlamento europeo di mercoledì, von der Leyen ha dichiarato che è arrivato il momento di «liberarsi dalle catene dell’unanimità» e di adottare il voto a maggioranza qualificata in alcuni settori della politica estera.
Con l’attuale sistema, tutti i 27 Stati membri devono essere d’accordo per approvare le decisioni. La Von der Leyen ha sostenuto che questo meccanismo ha rallentato la risposta dell’UE alle crisi e ha affermato che il voto a maggioranza eviterebbe che singoli governi possano bloccare azioni sostenute dalla maggioranza.
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Le sue parole hanno immediatamente suscitato l’opposizione di Slovacchia e Ungheria, che hanno entrambe minacciato di utilizzare il diritto di veto per bloccare politiche considerate dannose per i loro interessi nazionali. Il premier slovacco Robert Fico ha avvertito che l’abolizione del diritto di veto «segnerebbe la fine del blocco» e potrebbe persino essere «il precursore di un enorme conflitto militare».
Il premier ungherese Viktor Orbán ha definito la proposta di Bruxelles come un’iniziativa di «burocrati» e ha sostenuto che abbandonare il consenso minerebbe la sovranità, rischiando di trascinare gli Stati membri in guerre contro la loro volontà. Ha previsto che l’UE non sopravvivrà un altro decennio senza riforme strutturali e senza un disimpegno dalla guerra in Ucraina.
La settimana scorsa Ursula aveva accusato la Russia di aver disturbato il GPS del suo aereo, vicenda poi smentita da parte bulgara e dal sito Flightradar24.
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Come riportato da Renovatio 21, pochi giorni prima la Von der Leyen aveva definito Putin «un predatore».
Come riportato da Renovatio 21, la Von der Leyen due mesi fa aveva accusato la combo costituita da Putin e no-vax come mandanti del voto di sfiducia che l’ha interessata nella vicenda dei messaggini al capo di Pfizer Albert Bourla per le forniture di sieri mRNA (peraltro specialità del marito) cancellati e spariti per sempre.
La Von der Leyen chiede un ingresso accelerato di Kiev in Europa, a cui si oppone il premier ungherese Vittorio Orban sostenendo che ciò trascinerebbe in guerra l’intero blocco.
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Immagine di European Commission via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
Geopolitica
Charlie Kirk una volta si era chiesto se se l’Ucraina avrebbe cercato di ucciderlo

.@charliekirk11 on Volodymyr Zelenskyy: “The gangster is coming back to extort more American politicians to try to get us further into a no-win war.” pic.twitter.com/AF53AP67rB
— Human Events (@HumanEvents) September 15, 2023
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