Politica
AfD dice che la Germania farà un referendum per uscire dalla UE

La Gran Bretagna aveva «assolutamente ragione» a lasciare l’Unione Europea e la Germania potrebbe finire per seguirne l’esempio, ha detto la leader di Alternativa per la Germania (AfD), Alice Weidel.
AfD è diventata il secondo partito più popolare del paese, secondo i sondaggi, nonostante le proteste della sinistra e le voci di un imminente divieto.
In un’intervista al Financial Times pubblicata lunedì, Weidel ha affermato che un governo guidato dall’AfD cercherà di riformare l’UE per strappare la sovranità nazionale all’«esecutivo non eletto» che è la Commissione Europea. Se questo dovesse fallire, ha detto che «lascerà che sia il popolo a decidere» se il Paese rimarrà o meno nell’Unione, «proprio come ha fatto la Gran Bretagna».
Il referendum sulla Brexit del 2016 nel Regno Unito è «un modello per la Germania, in cui si può prendere una decisione sovrana del genere», ha aggiunto.
L’AfD chiede da tempo la «dissoluzione ordinata dell’UE», ma ha eliminato questo linguaggio dal suo ultimo documento politico, pubblicato la scorsa estate. Il nuovo documento descrive l’UE come un «progetto fallito» e chiede che il blocco venga riformato come una «federazione di nazioni europee», con l’eliminazione di tutte le leggi dell’UE che sostituiscono le leggi nazionali.
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L’AfD si oppone alle quote di reinsediamento dei migranti dell’UE, alle sue politiche ambientali, alla dipendenza militare dagli Stati Uniti e all’embargo sulle importazioni di combustibili fossili russi.
Fin dalla sua nascita nel 2013, l’AfD è diventata nota soprattutto per la sua posizione dura sull’immigrazione. Se eletta, Weidel ha dichiarato al Financial Times che il suo partito «introdurrà controlli efficaci alle frontiere… e deporterà immediatamente i criminali stranieri».
Questa posizione ha visto aumentare i consensi dell’AfD dopo che l’ex cancelliere Angela Merkel ha aperto il Paese a più di un milione di migranti non europei nel 2015. Il partito ora si attesta intorno al 23%, otto punti davanti ai socialdemocratici del cancelliere Olaf Scholz (SPD) e secondo solo ai cristiano-democratici (CDU) della Merkel.
Il partito di Scholz ha reagito nel panico. Dopo che la settimana scorsa è emerso che alcuni parlamentari dell’AfD si sono incontrati l’anno scorso con l’attivista di destra austriaco Martin Sellner per discutere della potenziale «remigrazione» di immigrati criminali e «non assimilati» dalla Germania, più di due dozzine di parlamentari socialdemocratici hanno esortato il governo a intervenire per mettere al bando l’AfD per le sue presunte posizioni «estremiste».
Un gruppo di controllo finanziato dal parlamento ha chiesto tale divieto l’anno scorso, mentre un tribunale di Colonia ha stabilito nel 2022 che l’agenzia di intelligence interna tedesca potrebbe legalmente mettere il partito sotto sorveglianza, scrive RT.
Durante il fine settimana, gruppi di sinistra hanno radunato centinaia di migliaia di manifestanti nelle strade di Berlino, Colonia, Amburgo e di altre grandi città per protestare contro il partito.
Queste proteste non fermeranno la «inevitabile» partecipazione dell’AfD al governo, ha detto Weidel al Financial Times. Tuttavia, anche se il partito potrebbe ottenere qualche vittoria nelle prossime elezioni statali di quest’anno, ha affermato che il rifiuto dei principali partiti tedeschi di collaborare con l’AfD probabilmente gli impedirà di salire al potere a Berlino fino alle elezioni federali del 2029.
Il primo partito a rinunciare al boicottaggio sarà la CDU di centrodestra, prevede Weidel. Le elezioni dell’anno scorso nello Stato dell’Assia hanno dimostrato «che possiamo formare una chiara maggioranza di destra. E la CDU non può rifiutarsi di accettarlo a lungo termine», ha detto.
Come riportato da Renovatio 21, negli scorsi giorni un parlamentare AfD ha domandato la deportazione e il rimpatrio di milioni di immigrati.
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L’establishment politico tedesco sta tentando di bandire completamente l’AfD come entità politica, designata come «estremista» proprio nel nome della «protezione della democrazia», nonostante il sostegno al partito non cresca solo nei sondaggi – AfD sarebbe arrivato ora al 24%, con un distacco di 9 punti sui socialisti dell’SPD al governo – ma anche con le continue vittorie alle elezioni locali.
Nel mese di ottobre, l’AfD ha registrato la sua migliore performance di sempre in uno land della Germania occidentale, ottenendo il 18,4% dei voti alle elezioni regionali dell’Assia. La Sassonia è diventata la terza regione tedesca ad agire contro l’AfD, dopo la Turingia e la Sassonia-Anhalt. Il partito aveva già ottenuto il 27,5% dei voti nelle ultime elezioni regionali in Sassonia nel 2019.
Il leader AfD Tino Chrupalla è stato assaltato e punto con una misteriosa siringa. Poco prima, aveva rivelato di essere stato debancarizzato: Postbank, una divisione bancaria al dettaglio del grande istituto finanziario Deutsche Bank, avrebbe chiuso il suo conto perché membro dell’AfD, ha lamentato il politico. Altri membri del partito hanno subìto la chiusura del conto corrente da parte delle banche.
Ad agosto 2023 la deputata AfD Beatrix von Storch è stata attaccato da un uomo che l’ha imbrattata di escrementi di cane durante un evento nel land della Renania-Palatinato. La Von Stoch è la deputata che tenne un notevole il discorso al Bundestag lo scorso 27 aprile in cui sferrava un feroce attacco contro i grandi interessi finanziari dietro i Verdi tedeschi spiegando le dinamiche occulte di tale «piovra verde».
AfD è in pratica l’unico partito tedesco che in Europa si è espresso contro la follia COVID per bocca dell’eurodeputata Christine Anderson.
A marzo il Bundestag ha respinto istericamente la mozione parlamentare dell’AfD per il comitato investigativo sull’attentato al gasdotto Nord Stream. AfD aveva semplicemente detto che l’accusa che gli USA fossero dietro l’attacco terroristico contenuta nello scoop di Seymour Hersh andrebbe discussa.
Un documento politico dell’AfD vergato lo scorso anno scriveva che le politiche migratorie, climatiche e monetarie della UE avevano «completamente fallito».
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AfD triplica i voti nel land di Merz

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Politica
Nuove mozioni di sfiducia per la Von der Leyen

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dovrà affrontare due ulteriori mozioni di sfiducia distinte al Parlamento europeo all’inizio di ottobre. Lo riporta Politico martedì, citando un’e-mail interna della presidente del Parlamento, Roberta Metsola.
Le mozioni saranno discusse durante la sessione plenaria dal 6 al 9 ottobre e provengono da due gruppi opposti: i Patrioti per l’Europa (destra) e gruppo della Sinistra del Parlamento europeo.
I Patrioti per l’Europa hanno criticato von der Leyen per scarsa trasparenza e responsabilità, in particolare sugli accordi commerciali dell’UE con gli Stati Uniti e il Mercosur, dichiarando che l’UE è «più debole che mai» a causa delle sue carenze nel gestire le sfide più pressanti.
La Sinistra, invece, ha puntato il dito contro la gestione dell’UE del conflitto Israele-Hamas a Gaza, accusando la Commissione di inerzia e di non aver chiesto conto a Israele delle sue azioni.
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Entrambe le mozioni sono state presentate il 10 settembre, il primo giorno utile dopo un precedente voto di sfiducia a luglio, legato allo scandalo Pfizergate. Quel voto, promosso dall’eurodeputato rumeno di destra Gheorghe Piperea, riguardava la sparizione di messaggi tra von der Leyen e il CEO di Pfizer durante i negoziati per un grande acquisto di vaccini COVID-19, con il caso, finito in tribunale, degli SMS con Albert Bourla «spariti» nel nulla.
La Von der Leyen, ex medico e controverso ex ministro della Difesa tedesco (nonché moglie di uno specialista in mRNA), ha respinto le accuse come «bugie» e bollato i critici come complottisti, agenti di Putin (poi definito «predatore») e no-vax.
La mozione di sfiducia estiva è fallita con 175 voti a favore e 360 contrari, ben lontano dai due terzi necessari su 720 deputati. Il presidente ungherese Vittorio Orban aveva manifestato il suo desiderio di vedere la defenestrazione dell’Ursula.
Le mozioni di sfiducia sono rare al Parlamento europeo: prima di luglio, l’ultima era stata presentata nel 2014 contro Jean-Claude Juncker, il presidente della commissione noto per la sua «sciatica» che alcuni tuttavia pensavano essere altro.
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Immagine di © European Union, 2025 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
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L’ex candidato presidenziale rumeno Georgescu accusato di tentato colpo di stato

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