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Alimentazione

Vuoi una salute migliore? Dimentica queste 10 cose

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense.

 

 

Eliminando determinati alimenti, prodotti di consumo e comportamenti dalla vostra vita, eliminate l’esposizione a influenze tossiche che contribuiscono alla malattia e al malessere, aprendo allo stesso tempo spazio per l’introduzione di influenze che promuovono la salute al loro posto.

 

 

 

Per più di due decenni, il mio obiettivo è stato quello di fornirvi strumenti per prendere il controllo della vostra salute e migliorare la qualità della vostra vita e il vostro benessere. Si stima che circa il 60% degli americani affermi di volersi sentire più in salute, ma solo il 2,7% soddisfa effettivamente la definizione di condurre uno stile di vita sano.

 

Anche se può sembrare opprimente rivedere i livelli di attività fisica e le abitudini alimentari, scomporre i cambiamenti in passaggi «piccoli» lo rende molto più gestibile.

 

Le informazioni che seguono sono un esempio di strategie semplici e potenti che possono fare una differenza drammatica per la vostra salute, anche se le istituite un passo alla volta.

 

Rimuovendo questi elementi dalla vostra vita, eliminate  l’esposizione alle influenze tossiche che contribuiscono alla malattia e al malessere, mentre al loro posto si apre lo spazio per l’introduzione di influenze che promuovono la salute. 

 

 

Elimina queste 10 cose per una vita più sana

 

1) Acido linoleico

L’acido linoleico è il grasso principale presente negli acidi grassi polinsaturi, compresi gli oli vegetali/di semi, e rappresenta circa l’80% della composizione grassa degli oli vegetali. 

 

I grassi omega-6 devono essere bilanciati con i grassi omega-3 per non essere dannosi, ma questo non è il caso per la maggior parte degli americani. La maggior parte delle persone che mangiano omega-6, compresi gli oli di semi, è stata danneggiata e ossidata durante la lavorazione.

 

«La maggior parte di questo acido linoleico, quando si ossida, sviluppa idroperossidi lipidici e poi questi degenerano rapidamente in… metaboliti ossidati dell’acido linoleico», afferma il dottor Chris Knobbe, oftalmologo e fondatore e presidente della Cure AMD Foundation.

 

Secondo Knobbe, gli OXLAM (metaboliti ossidati dell’acido linoleico) sono:

 

  • Citotossici e genotossici

 

  • Mutageni

 

  • Cancerogeni

 

  • Aterogenici

 

  • Trombogenici

 

Possono verificarsi anche disfunzioni metaboliche, mentre gli OXLAM sono tossici per il fegato e sono associati a infiammazione, fibrosi e steatosi epatica negli esseri umani.

 

L’acido linoleico si trova praticamente in tutti gli alimenti trasformati, inclusi cibi da ristorante, salse e condimenti per insalate, quindi per eliminarlo dovrete eliminare la maggior parte degli alimenti trasformati e cibi da ristorante dalla vostra dieta, a meno chevoi non possiate confermare che lo chef cucina solo con il burro.

 

Tuttavia, poiché gli animali vengono nutriti con cereali ricchi di acido linoleico, è anche nascosto in cibi «sani» come pollo e maiale, il che rende anche queste carni una fonte importante.

 

L’olio d’oliva è un altro alimento salutare che può essere una fonte nascosta di acido linoleico, poiché viene spesso tagliato con oli di semi più economici.

 

 

2)Mangiare dopo cena

Il momento dei pasti è importante quasi quanto gli alimenti che li compongono. L’alimentazione a tempo limitato (TRE) è un intervento semplice e potente che imita le abitudini alimentari dei nostri antenati e ripristina il vostrocorpo a uno stato più naturale che consente il verificarsi di tutta una serie di benefici metabolici.

 

Il TRE comporta la limitazione della finestra di mangiare da sei a otto ore al giorno invece della finestra di oltre 12 ore utilizzata dalla maggior parte delle persone.

 

La ricerca mostra, ad esempio, che il TRE promuove la sensibilità all’insulina e migliora la gestione della glicemia aumentando i tassi di assorbimento del glucosio mediato dall’insulina, che è importante per risolvere il diabete di tipo 2.

 

In un altro studio, quando 15 uomini a rischio di diabete di tipo 2 hanno limitato la loro alimentazione anche a una finestra di nove ore, hanno abbassato la loro glicemia media a digiuno, indipendentemente da quando è iniziata la «finestra del mangiare».

 

Idealmente, vorrete smettere di mangiare per diverse ore prima di coricarvi, quindi iniziare la vostra finestra per mangiare da metà a tarda mattinata dopo esservi svegliati.

 

 

3) EMF e telefoni cellulari

La maggior parte dei telefoni cellulari include un avviso poco noto che afferma di mantenere il telefono a una certa distanza dal corpo – di solito da 5 a 15 millimetri – per limitare l’esposizione alle radiofrequenze al di sotto del limite di sicurezza federale. Se portate il ​​telefono in tasca o il reggiseno, o lo tenete contro l’orecchio quando parli, state violando questo avviso con conseguenze sconosciute per la salute.

 

Devra Davis, Ph.D., fondatore e presidente dell’Environmental Health Trust, ha messo in guardia per anni sui rischi dei cellulari in generale ma, in particolare, sui rischi per le donne incinte e i loro bambini non ancora nati, osservando che gli studi prenatali sugli animali hanno esposizione alle radiazioni mostrata dai cellulari:

 

  • DNA alterato

 

  • Metabolismo cerebrale alterato

 

  • Midollo spinale compromesso

 

  • Capacità di apprendimento influenzate

 

La ricerca condotta dal National Toxicology Program ha anche trovato «chiare prove» che l’esposizione alle radiazioni del cellulare ha portato a tumori cardiaci nei ratti maschi, insieme ad «alcune prove» che hanno causato loro tumori al cervello e alle ghiandole surrenali.

 

Sebbene la maggior parte delle persone non voglia eliminare del tutto il cellulare, evitate di portarlo sul vostro corpo e mantenetelo  in modalità aereo il più possibile.

 

Tuttavia, anche in modalità aereo può comunque emettere segnali, motivo per cui non dovreste dormire con esso nella vostra camera da letto e dovreste spegnerlo di notte.

 

 

4) Dolcificanti artificiali

Il consumo di cibi e bevande zuccherati artificialmente porta a interruzioni del metabolismo ed è stato collegato a un aumento dell’appetito e delle voglie, nonché a un aumento del rischio di diabete e altre malattie metaboliche.

 

I dolcificanti artificiali acesulfame potassio e sucralosio – il marchio Splenda – possono persino interferire con il processo di disintossicazione del fegato, poiché la ricerca ha scoperto che inibiscono l’attività della glicoproteina P, una «proteina di difesa» importante per proteggere gli organismi dalle tossine ambientali.

 

Poiché la glicoproteina P svolge anche un ruolo in altre funzioni del corpo, incluso il mantenimento della barriera ematoencefalica, i ricercatori hanno sottolineato la necessità di ulteriori ricerche per determinare in che modo i dolcificanti artificiali possono influenzare altri organi oltre al fegato.

 

Uno studio di coorte su larga scala ha anche scoperto che le persone che consumavano livelli più elevati di dolcificanti artificiali, incluso l’aspartame, avevano un rischio più elevato di cancro in generale rispetto ai non consumatori.

 

In particolare, il rischio totale di cancro è aumentato del 13% tra i consumatori di dolcificanti artificiali, mentre il rischio di cancro al seno è aumentato del 22% e il rischio di cancro correlato all’obesità è aumentato fino al 15%.

 

Oltre al loro uso comune nelle bevande dietetiche e negli snack a basso contenuto di zucchero, tenete presente che i dolcificanti artificiali sono nascosti in molti prodotti che potrebbero sorprenderti, inclusi latticini, ketchup, condimenti per l’insalata, prodotti da forno e farmaci.

 

 

5) Contenitori e bottiglie di plastica per alimenti

Se state ancora conservando il cibo in contenitori di plastica o bevendo da bottiglie di plastica, passare a alternative sicure come vetro, ceramica e acciaio inossidabile è una scelta intelligente.

 

Le microplastiche, che sono semplicemente minuscoli pezzi di plastica, sono comuni nell’acqua in bottiglia, per cominciare.

 

Quando i ricercatori del dipartimento di chimica della State University di New York a Fredonia hanno testato 259 bottiglie d’acqua, hanno riscontrato una contaminazione da microplastica nel 93% di esse.

 

Non è noto quali rischi per la salute siano posti dal consumo di queste minuscole particelle di plastica, ma è noto che le microplastiche possono agire come spugne per contaminanti inclusi metalli pesanti, inquinanti organici persistenti, bifenili policlorurati (PCB) o agenti patogeni, o potrebbero causare danni a cellule o livello subcellulare.

 

La plastica può anche filtrare sostanze chimiche nel cibo e nelle bevande. Gli ftalati sono solo un esempio di sostanze chimiche ad alto volume di produzione utilizzate frequentemente come plastificanti in cloruro di polivinile o PVC e altre materie plastiche, alcune delle quali sono utilizzate negli imballaggi alimentari utilizzati dai fast food e dai ristoranti da asporto.

 

Il rischio potrebbe essere ancora maggiore se scaldi il cibo in plastica o se lasci una bottiglia d’acqua di plastica al sole.

 

Ad esempio, è noto che l’antimonio, una sostanza chimica tossica utilizzata per produrre polietilene tereftalato o plastica PET utilizzata per le bottiglie d’acqua, filtra nell’acqua e uno studio ha scoperto che la conservazione delle bottiglie a temperature più elevate aumentava la quantità di lisciviazione.

 

 

6) Pentole antiaderenti

La comodità di una superficie antiaderente ha un prezzo elevato, poiché le sostanze chimiche utilizzate nella loro produzione persistono nell’ambiente, contaminano le riserve idriche e sono state collegate a problemi di sviluppo, cancro, danni al fegato, effetti immunitari, problemi alla tiroide e altro ancora.

 

Si stima che le sostanze chimiche polifluoroalchiliche o perfluoroalchiliche (PFAS), che includono PFOA e PFOS, siano nel sangue di oltre il 98% degli americani.

 

Mentre la produzione di PFOA è terminata nel 2015, DuPont e altre società hanno sostituito sostanze chimiche simili nella produzione di pentole antiaderenti.

 

Nel maggio 2015, più di 200 scienziati provenienti da 40 paesi hanno firmato la Dichiarazione di Madrid, che mette in guardia sui danni delle sostanze chimiche PFAS e documenta i seguenti potenziali effetti sulla salute dell’esposizione:

 

  • Tossicità epatica

 

  • Interruzione del metabolismo lipidico, del sistema immunitario ed endocrino

 

  • Effetti neurocomportamentali avversi

 

  • Tossicità neonatale e morte

 

  • Tumori in più apparati

 

  • Tumori testicolari e renali

 

  • Malfunzionamento del fegato

 

  • Ipotiroidismo

 

  • Colesterolo alto

 

  • Colite ulcerosa

 

  • Peso e dimensioni alla nascita ridotti

 

  • Obesità

 

  • Diminuzione della risposta immunitaria ai vaccini

 

  • Livelli ormonali ridotti e pubertà ritardata

 

Le opzioni più salutari includono pentole in ceramica e ghisa smaltata, entrambe resistenti, facili da pulire e completamente inerti, il che significa che non rilasceranno sostanze chimiche nocive nella vostra casa.

 

 

7) Saponi e detergenti antibatterici

L’uso eccessivo e generoso di prodotti antimicrobici come disinfettanti domestici e industriali, disinfettanti per le mani e altri detergenti antibatterici aumenta il rischio di resistenza antimicrobica nell’ambiente.

 

La resistenza antimicrobica è stata dichiarata una delle prime 10 minacce globali per la salute pubblica per l’umanità, causando circa 700.000 morti in tutto il mondo ogni anno.

 

L’uso del sapone antibatterico provoca persino cambiamenti nella composizione microbica della pelle, che potrebbero influire sulla salute della pelle.

 

I prodotti antibatterici possono anche contenere triclosan, una sostanza chimica antibatterica e noto distruttore endocrino.

 

È così ampiamente utilizzato che si stima che il 75% della popolazione degli Stati Uniti sia stata esposta, una statistica preoccupante poiché viene prontamente assorbito dalla pelle umana e dalla mucosa orale, dove può influenzare le risposte immunitarie, la produzione di specie reattive dell’ossigeno e le funzioni cardiovascolari.

 

Sono stati osservati anche effetti sulla riproduzione e sullo sviluppo.

 

A meno che non ti trovi in ​​un ambiente ospedaliero, evita saponi e detersivi antibatterici, inclusi disinfettanti per le mani e salviette, dentifricio, deodoranti e detersivi per bucato.

 

 

8)Prodotti per la pulizia commerciali

I prodotti per la pulizia della casa rilasciano comunemente composti organici volatili che possono causare asma e malattie respiratorie. Uno studio ha rilevato che le donne che usavano detergenti chimici avevano un declino accelerato della funzione polmonare, che potrebbe segnalare un rischio per la salute respiratoria a lungo termine.

 

Gli ftalati sono comuni anche nei prodotti per la pulizia, in particolare nelle varietà profumate.

 

Gli studi mostrano associazioni tra l’esposizione agli ftalati in utero e le seguenti condizioni di salute:

 

  • Disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD)

 

  • Altri problemi comportamentali

 

  • Sviluppo cognitivo avverso

 

  • QI più basso

 

  • Scarso sviluppo psicomotorio

 

  • Comunicazione sociale compromessa

 

La buona notizia è che è facile sostituire i detergenti chimici con un breve elenco di ingredienti di base, che possono essere utilizzati per creare i propri prodotti per la pulizia naturali:

 

  • Bicarbonato di sodio

 

  • Aceto bianco

 

  • Succo di limone

 

  • Perossido di idrogeno

 

  • Sapone di Castiglia liquido

 

  • Oli essenziali biologici (facoltativi). Alcuni, tra cui l’olio di lavanda e dell’albero del tè, hanno proprietà antibatteriche

 

  • Ciotole per mescolare

 

  • Flaconi spray

 

  • Strofinacci di cotone

 

 

9) Prodotti tossici per la cura della persona

I prodotti per la cura della persona spesso contengono sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino, inclusi ftalati e parabeni, e il toluene, un neurotossico. Pochissime sostanze chimiche sul mercato sono testate per la sicurezza, ma anche quelle che non sono necessariamente sicure. In parte ciò è dovuto al fatto che i test di sicurezza vengono generalmente eseguiti su una sola sostanza chimica alla volta e in condizioni di laboratorio.

 

Il modo in cui sei effettivamente esposto alle sostanze chimiche, in combinazione e in innumerevoli scenari diversi del mondo reale, può aumentare la loro tossicità in modo esponenziale.

 

È possibile che l’uso di prodotti per la cura personale e cosmetici possa influenzare l’età alla menopausa, oltre ad avere un bambino che è a maggior rischio di essere piccolo per l’età gestazionale.

 

Sono state scoperte almeno 11 sostanze chimiche e famiglie chimiche problematiche comunemente utilizzate nei cosmetici.

 

La lista include:

 

  • Idrossianisolo butilato/idrossitoluene butilato

 

  • Coloranti al catrame di carbone

 

  • Dietanolamina

 

  • Conservanti a rilascio di formaldeide

 

  • Parabeni

 

  • Ftalati

 

  • 1,4 diossano

 

  • Idrocarburi policiclici aromatici

 

  • Silossani

 

  • Talco/amianto

 

  • Triclosan

 

Per evitare l’esposizione, semplificate la vostra routine e create i vostri prodotti per la cura personale utilizzando ingredienti sicuri come olio di cocco, sapone neutro e oli essenziali.

 

 

10) La vostra sedia

Stare seduti ha un’influenza negativa perniciosa sulla vostra salute, poiché essere sedentario per lunghi periodi di tempo ogni giorno sembra accelerare l’invecchiamento a livello cellulare. Tra quasi 1.500 donne anziane incluse in uno studio, quelle che stavano sedute più a lungo avevano, in media, otto anni in più, biologicamente parlando, delle donne che si muovevano più spesso.

 

Una ricerca separata, pubblicata sull’American Journal of Preventive Medicine, ha inoltre rilevato che stare seduti per più di tre ore al giorno ha causato il 3,8% dei decessi per tutte le cause nei 54 paesi intervistati.

 

Ridurre il tempo di seduta a meno di tre ore al giorno potrebbe aumentare l’aspettativa di vita di 0,2 anni, hanno concluso i ricercatori.

 

Più del 60% delle persone a livello globale trascorre più di tre ore al giorno seduto, quindi «siediti di meno, muoviti di più» è un motto che vale la pena ripetere. Un modo semplice per farlo è sostituire la sedia da scrivania con una scrivania in piedi e camminare ogni giorno il più possibile.

 

Ricordate, mentre vi incoraggio a lavorare su ogni elemento di questo elenco, non dovete eliminarli tutti durante la notte.

 

Con ogni esposizione tossica che rimuovi dalla vostra vita, godrete di una salute migliore e riceverete una rinnovata motivazione per continuare la vostra ricerca verso il raggiungimento di una salute ottimale.

 

 

Joseph Mercola

 

 

Pubblicato originariamente da Mercola.

 

 

 

© 4 maggio 2022, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

 

 

 

Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

 

 

 

 

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Alimentazione

La sinistra tedesca vuole un tetto massimo per il prezzo del kebab

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Die Linke, il partito della sinistra tedesca ha proposto allo Stato di sovvenzionare i kebab con quasi 4 miliardi di euro all’anno. Negli ultimi anni l’inflazione e l’aumento dei costi energetici hanno quasi raddoppiato il prezzo dello popolare panino turco. Sono i grandi temi della sinistra moderna.

 

In un documento politico visionato dal tabloid tedesco Bild e riportato domenica, Die Linke ha proposto di limitare il prezzo di un doner kebab a 4,90 euro o 2,50 euro per studenti, giovani e persone a basso reddito. Con un costo medio di un kebabbo pari a 7,90 euro, il resto del conto sarà a carico del governo, si legge nel documento.

 

«Un limite di prezzo per il kebab aiuta i consumatori e i proprietari dei negozi di kebab. Se lo Stato aggiungesse tre euro per ogni kebab, il prezzo massimo del kebab costerebbe quasi quattro miliardi», scrive il partito sul giornale, spiegando che ogni anno in Germania si consumano circa 1,3 miliardi di kebabbi.

 

«Quando i giovani chiedono: Olaf, riduci il kebab, non è uno scherzo su Internet, ma un serio grido d’aiuto», ha detto alla Bild la dirigente del partito di sinistra Kathi Gebel, riferendosi al cancelliere tedesco Olaf Scholz. «Lo Stato deve intervenire affinché il cibo non diventi un bene di lusso».

 

Introdotto in Germania dagli immigrati turchi negli anni ’70, il doner kebab è diventato in pratica la forma di fast food preferito dalla nazione già teutonica, tracimando anche nel resto d’Europa, come in Italia, dove più che turchi i kebabbari sono nordafricani o talvolta pakistani.

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Tuttavia, mentre Die Linke descrive il panino con l’agnello carico di salsa come un alimento base quotidiano per alcune famiglie, la maggior parte dei medici e dei nutrizionisti ne consiglierebbe il consumo solo come spuntino occasionale.

 

Uno studio scozzese del 2009 ha rilevato che il doner kebab medio conteneva il 98% dell’assunzione giornaliera raccomandata di sale di un adulto e il 150% dell’assunzione raccomandata di grassi saturi, scrive RT.

 

Per anni in Germania il prezzo di un doner kebab si è aggirato intorno ai 4 euro. Tuttavia, l’aumento dei costi energetici e l’inflazione che hanno seguito la decisione di Scholz di mettere l’embargo sui combustibili fossili russi hanno costretto i venditori ad aumentare i prezzi.

 

«Siamo stati costretti ad aumentare i prezzi a causa dell’esplosione dei prezzi degli affitti, dell’energia e dei prodotti alimentari», ha detto al giornale britannico Guardian un gestore di uno stand di kebabbi a Berlino. «La gente ci parla continuamente di “Donerflazione”, come se li stessimo prendendo in giro, ma è completamente fuori dal nostro controllo».

 

Molti tedeschi accusano lo Scholz di averli privati ​​della kebbaberia a buon mercato, una catastrofe che li spinge verso prospettive di pacifismo sul fronte russo. «Pago otto euro per un doner», ha urlato un manifestante a Scholz nel 2022, prima di implorare il cancelliere di «parlare con Putin, vorrei pagare quattro euro per un doner, per favore».

 

«È sorprendente che ovunque vada, soprattutto tra i giovani, mi venga chiesto se non dovrebbe esserci un limite di prezzo per il doner», ha osservato lo Scholzo in un recente video su Instagram. Tuttavia, il cancelliere ha escluso una simile mossa, elogiando invece il «buon lavoro della Banca Centrale Europea» nel presumibilmente tenere l’inflazione sotto controllo.

 

Kebabbari, kebabbani e kebabbati non sono gli unici tedeschi a soffrire sotto Scholz. Il mese scorso, il più grande produttore di acciaio tedesco, Thyssenkrupp, ha annunciato «una sostanziale riduzione della produzione» nel suo stabilimento di Duisburg, licenziando 13.000 dipendenti. L’azienda ha attribuito il calo di produttività agli «alti costi energetici e alle rigide norme sulla riduzione delle emissioni».

 

Meno di una settimana dopo l’annuncio dei tagli da parte della Thyssenkrupp, il Fondo monetario internazionale ha rivisto le prospettive di crescita economica della Germania dallo 0,5% allo 0,2% quest’anno. Secondo i dati, nel 2024 la Germania dovrebbe registrare la crescita più debole tra tutti gli stati appartenenti al gruppo G7 dei paesi industrializzati.

 

Riguardo al kebab, da decenni circola tra i giovani tedeschi la leggenda metropolitana secondo la quale in un singolo panino kebap sarebbe stata rivenuta una quantità di sperma da uomini differenti, a indicazione, secondo il significato certamente xenofobo della storia, del disprezzo degli immigrati per i cittadini tedeschi.

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Alimentazione

La carestia nel Nord di Gaza si sta diffondendo, afferma il direttore del Programma Alimentare Mondiale

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La direttrice esecutiva del Programma Alimentare Mondiale (WFP), Cindy McCain, ha dichiarato in un’intervista a «Meet the Press» che «c’è una carestia, una carestia in piena regola nel Nord, e si sta spostando verso sud».   L’intervistatrice Kristen Welker ha chiesto alla McCain di ripetere: «sta dicendo che c’è una carestia in piena regola nel nord di Gaza?»   «Sì, lo sto dicendo. Sì, lo sto dicendo».

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La McCain, vedova del noto falco neoconista americana, ha anche affermato che le sue parole non andavano prese come una «dichiarazione ufficiale» di carestia, che di solito viene fatta dalle Nazioni Unite insieme al Paese colpito.   Tuttavia la donna ha affermato che la valutazione è stata «basata su ciò che abbiamo visto e sperimentato sul campo. È orrore. È così difficile da guardare, ed è anche così difficile da ascoltare. Spero tanto che potremo ottenere un cessate il fuoco e iniziare a nutrire queste persone, soprattutto nel nord, in modo molto più rapido».   Nel pubblicare il suo rapporto sulla sicurezza alimentare il 18 marzo, che classificava l’insicurezza alimentare a Gaza dal dicembre 2023, il WFP ha definito la carestia: «c’è una carestia quando tre condizioni si uniscono in una specifica area geografica, sia una città, un villaggio, una città, anche un Paese (…) Almeno il 20%% della popolazione in quella particolare area si trova ad affrontare livelli estremi di fame» (…) Il 30% dei bambini nello stesso posto sono deperiti o troppo magri per la loro altezza (…) Il tasso di morte, o mortalità, è raddoppiato rispetto alla media, superando due decessi ogni 10.000 al giorno per gli adulti e quattro decessi ogni 10.000 al giorno per i bambini».   La panoramica del rapporto speciale del 18 marzo su Gaza specificava che «l’analisi acuta dell’insicurezza alimentare dell’IPC condotta nel dicembre 2023 ha messo in guardia dal rischio che la carestia possa verificarsi entro la fine del maggio 2024 se non si verificasse la cessazione immediata delle ostilità e l’accesso duraturo alla fornitura di forniture e servizi essenziali alla popolazione. Da allora, le condizioni necessarie per prevenire la carestia non sono state soddisfatte e le ultime prove confermano che la carestia è imminente nei governatorati settentrionali e si prevede che si verificherà in qualsiasi momento tra metà marzo e maggio 2024».   L’intervista della McCain a «Meet the Press» è stata pubblicata in anteprima sabato mattina 4 maggio sul New York Times e successivamente da altri media.

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L’articolo del Times, come il servizio della BBC, includeva un promemoria della dichiarazione del ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant dello scorso ottobre di un «assedio completo» di Gaza – «niente elettricità, niente cibo, niente acqua, niente carburante» – e riguardo al fatto che l’IDF aveva distrutto il porto di Gaza, ha bombardato le sue fattorie e ha limitato la pesca.   «L’intenzione di creare carestia è deliberata da parte di Israele, e la dichiarazione di McCain smentisce le recenti affermazioni del governo israeliano secondo cui sta portando aiuti a Gaza» scrive EIRN.   A fine marzo, un articolo dell’Associated Press che univa le crisi di Gaza e di Haiti affermava che non si trattava di disastri «naturali» ma il risultato di un fenomeno genocida provocato dall’uomo – una sorta di «fame artificiale».   Come riportato da Renovatio 21, due mesi fa un rapporto delle Nazioni Unite che monitora la situazione ha parlato di «fame catastrofica» rilevando che circa 300.000 persone nel Nord di Gaza vivono in condizioni di carestia.   Alti funzionari delle Nazioni Unite hanno lanciato molteplici allarmi sulla situazione della fame nella Striscia di Gaza, specie per i più piccoli. A inizio marzo il ministero della Sanità palestinese a Gaza ha riferito che 15 bambini sono morti di fame in un unico ospedale, e le Nazioni Unite hanno affermato che la carestia è «quasi inevitabile» nel territorio.   Come noto, il 29 febbraio, le forze israeliane hanno aperto il fuoco sulla folla di palestinesi in attesa degli aiuti alimentari, causando un centinaio di morti.  

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Immagine dell’11 ottobre 2023 di Palestinian News & Information Agency (Wafa) in contract with APAimages via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported; immagine modificata
   
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Alimentazione

Stato USA approva un disegno di legge contro i vaccini mRNA negli alimenti

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A seguito delle preoccupazioni sulla ricerca per incorporare i vaccini nei prodotti agricoli, il Senato del Tennessee ha approvato un disegno di legge che richiederebbe che qualsiasi alimento contenente vaccini o materiale vaccinale sia etichettato come farmaco.

 

Il disegno di legge, HB 1894, è stato approvato dal Senato con un voto di 23-6 il 28 marzo, dopo che la Camera statale lo ha approvato con 73-22 il 4 marzo. Attende la firma del governatore.

 

Il disegno di legge arriva in risposta a un progetto di ricerca dell’Università della California-Riverside che esamina se l’mRNA che prende di mira gli agenti patogeni potrebbe essere impiantato in piante commestibili, che verrebbero poi consumate. La ricerca è stata finanziata con una sovvenzione di 500.000 dollari da parte della National Science Foundation.

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«Dovresti ottenere una prescrizione per assicurarti di sapere quanta lattuga devi mangiare in base al tuo tipo di corpo in modo da non sotto-vaccinarti, il che porta alla possibilità dell’efficacia di il farmaco viene compromesso, oppure ti viene data un’overdose in base alla quantità di lattuga» che viene mangiata, ha detto il deputato repubblicano Scott Cepicky durante una riunione della commissione della Camera a febbraio, riferisce WKRN-TV.

 

Cepicky ha affermato che il disegno di legge, che i media locali hanno descritto come una mossa contro la «lattuga vaccinale», classificherebbe gli alimenti modificati per fungere da vaccini, come prodotti farmaceutici. «Quindi se vuoi consumarli dovresti andare dal tuo medico e farti prescrivere», ha detto.

 

In un comunicato stampa del 2021, Juan Pablo Giraldo, professore associato di botanica e scienze vegetali dell’UC Riverside, ha dichiarato: «stiamo testando questo approccio con spinaci e lattuga e abbiamo obiettivi a lungo termine che le persone lo coltivino nei propri orti», aggiungendo «gli agricoltori potrebbero alla fine coltivarne anche interi campi».

 

Secondo il professore, «idealmente, una singola pianta produrrebbe abbastanza mRNA per vaccinare una singola persona».

 

Un’altra ricercatrice, Nicole Steinmetz, ha affermato nello stesso comunicato che hanno pianificato di utilizzare nanoparticelle o «virus vegetali, per il trasferimento dei geni alle piante».

 

Interrogato da WKRN-TV sullo stato della ricerca, un portavoce dell’UC Riverside ha affermato che il progetto non è ancora completo.

«La ricerca sul processo attraverso il quale i cloroplasti vegetali esprimono la chimica del vaccino è in corso. Non ci sono risultati definitivi da riportare», ha detto Jules Berinstein dopo l’approvazione della legge del Tennessee.

 

Durante il dibattito al Senato del Tennessee, alcuni senatori democratici hanno messo in dubbio la necessità del disegno di legge.

 

«Lo sponsor è a conoscenza di casi in cui nello stato del Tennessee è stato offerto cibo contenente vaccini in una sorta di forum pubblico o di vendita al dettaglio?» ha chiesto la senatrice Heidi Campbell.

 

Il rappresentante Cepicky ha risposto sostenendo che a febbraio che un’azienda del Kentucky ha già «infettato le piante di tabacco in crescita con un coronavirus geneticamente modificato» per vedere se può produrre anticorpi per un potenziale vaccino, aggiungendo che l’azienda «può già farlo adesso».

 

Nel 2023, il rappresentante repubblicano del Kentucky Thomas Massie ha espresso preoccupazione per l’uso del denaro federale per creare «vaccini commestibili transgenici», che trasformerebbero piante commestibili come spinaci e lattuga in veicoli per la somministrazione di vaccini mRNA.

 

Nel settembre 2023, durante un dibattito su un disegno di legge sugli stanziamenti, Massie ha evidenziato un incidente in cui un vaccino commestibile è stato introdotto in un raccolto di mais utilizzato per nutrire i maiali per mitigare la diarrea. Il raccolto di mais, tuttavia, si è mescolato con quello di soia, contaminando 500.000 staia che hanno dovuto essere ritirati.

 

«Vogliamo che gli esseri umani mangino vaccini coltivati ​​nel mais destinati a impedire ai maiali di prendere la diarrea? Non penso che vogliamo che ciò accada. Eppure è quasi successo, e potrebbe succedere», ha detto Massie. «C’è un altro caso in cui il polline ha contaminato un altro raccolto di mais e 155 acri di mais hanno dovuto essere bruciati. Quali sono i casi in cui non lo stiamo scoprendo? Penso che sia pericoloso giocare a fare Dio con il nostro cibo».

 

Come riportato da Renovatio 21, negli USA già si sostiene che, in un modo o nell’altro, l’mRNA sia entrato nella catena alimentare umana.

 

L’avvocato attivista Thomas Renz ha rivelato che i maiali americani hanno già iniziato le iniezioni di RNA messaggero nel 2018, mentre a breve dovrebbe essere sottoposti all’mRNA anche i bovini e il pollame. Secondo quanto sostiene, le aziende farmaceutiche avevano già sviluppato un vaccino a mRNA per i maiali in uso dal 2018.

 

«In questo momento, abbiamo confermato che questa roba di mRNA è nelle scorte di cibo. Sappiamo che Merck ha un prodotto chiamato Sequivity. Iniettano mRNA nei maiali dal 2018», ha dichiarato il Renz al canale Real America’s Voice.

 

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«Sappiamo che possono effettivamente produrre quello che viene chiamato mRNA trasmissibile. E ciò significa che possono mettere questa roba in un animale in modo che trasmetta a chiunque stia ingerendo qualunque cosa stia ingerendo e venga vaccinato».

 

«Quindi potrebbero ingegnerizzarlo nelle piante, negli animali, in varie cose», ha detto Renz, che in pratica sta suggerendo che la tecnologia genica sperimentale potrebbe presto estendersi all’intero approvvigionamento alimentare per vaccinare in massa la popolazione americana.

 

L’idea di un programma di vaccinazione attraverso la contaminazione di alimenti non è nuova, ed era alla base di popolari tentativi di bioingegneria dei vegetali negli anni novanta e primi duemila che avanzano ancora oggi ma falliscono per l’incapacità di ottenere un’espressione genica costante dagli organismi geneticamente alterati.

 

Un esempio fu dato dall’Università di Tokyo, che inserì nel DNA i alcuni geni derivanti dal batterio del colera, per creare così un riso OGM in grado di indurre una risposta immunitaria contro il patogeno. Sì: un riso vaccino transgenico.

 

Cibo contaminato da vaccini è già servito ad animali selvatici tramite lanci da elicotteri.

 

La vaccinazione per via alimentare si avvicina alla teoria dei cosiddetti «vaccini autopropaganti», ossia vere e proprie «epidemie vaccinali» fatte con sistemi contagiosi rilasciati sulla popolazione dalle autorità, vaccini in grado di diffondersi da soli – ovviamente a discapito totale del principio di consenso informato, che con la vaccinazione COVID ha dimostrato – come gli stessi diritti costituzionali – la sua pragmatica irrilevanza.

 

L’idea che l’mRNA possa passare dai vaccinati ai non vaccinati – e cioè che potremmo essere di fatto già dinanzi all’innesto della popolazione mondiale di un vaccino genico autopropagante – è stata discussa in questi mesi dal cardiologo texano Peter McCullough.

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