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Squadra di basket femminile si ritira dal torneo per protesta contro giocatore transgender che domina il gioco

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Una squadra di basket femminile si è ritirata dal torneo statale della divisione IV del Vermont per protestare contro un giocatore transgender che domina abitualmente le partite.

 

Dopo aver scoperto che i loro avversari, le giocatrici del Long Trail School Mountain Lions (LTS), avevano un maschio biologico nella loro squadra, le Mid Vermont Christian School Eagles (MVCS) hanno rinunziato alla partita di playoff.

 

«Riteniamo che giocare contro un avversario con un maschio biologico metta a repentaglio l’equità del gioco e la sicurezza dei nostri giocatori», ha dichiarato il capo della scuola MVCS Vicky Fogg. «Consentire ai maschi biologici di partecipare agli sport femminili costituisce un brutto precedente per il futuro degli sport femminili in generale».

 

In una precedente intervista, l’allenatore dei Mountain Lions Courtney Stasny si è vantato di Rose Johnson, che con 185 centimetri è il membro più alto della loro squadra, e della sua capacità di stoppare i tiri.

 

«Rose porta una grande energia sul pavimento. L’abbiamo soprannominata Rose “non-in-casa-mia” Johnson perché semplicemente non lascia passare nulla attraverso l’area», ha detto la Stasny.

 

Dopo essere stato battuto 47-43 dalle ragazze LTS, la giocatrice della Proctor High School Aubrey Lanning si è lamentata di come «Rose abbia in mano tutto il posto».

 

L’allenatore professionista ed esperto di fitness Aaron Warner ha dichiarato al Vermont Daily Chronicle che Johnson avrebbe chiaramente un vantaggio fisico ingiusto sulle altre giocatrici.

 

«In una partita [Johnson] ha avuto sette tiri stoppati. Ciò significa che sette tiri, in genere più vicini al canestro, quindi molto più propensi a entrare, sono stati bloccati dal ragazzo che è più alto di ogni altra ragazza in campo, può saltare più in alto e probabilmente è significativamente più forte. In quale mondo questo è anche lontanamente giusto per le altre ragazze della Divisione IV del Vermont?» si chiede il coach.

 

Warner ha anche suonato il campanello d’allarme sui potenziali infortuni che le giocatrici potrebbero subire a causa del dominio di Johnson.

 

«La massa ossea, la massa magra, la gittata cardiaca, la capacità di forza, la capacità lavorativa e il potenziale chinesiologico sono tutti fortemente avvantaggiati dai maschi. Questo è il motivo per cui i record delle competizioni maschili (ad esempio sprint, salti, sollevamento pesi) rendano piccoli quelli delle donne… Aggiungete a questo il fatto che gli uomini sono più grandi, più veloci e più forti delle donne e il rischio che i maschi feriscano le ragazze aumenta notevolmente nelle competizioni».

 

A ottobre 2022 un distretto scolastico della Carolina del Nord aveva votato per rinunciare a tutte le partite di pallavolo femminile contro una scuola rivale che presentava un giocatore di sesso maschile che si identificava come trans per problemi di sicurezza dopo aver ferito una ragazza di una squadra avversaria con una palla tirata con forza in faccia. Un video diventato virale mostrava la ragazza crollare a terra dopo essere stata colpita dalla palla. Secondo quanto riferito, ha subito lesioni alla testa e al collo e sintomi di commozione cerebrale a lungo termine.

 

 

In settimana era emerso il caso di un atleta transessuale canadese che ha vinto quattro corse di fila, essenzialmente stracciando la concorrenza fatta di atlete femmine nate femmine.

 

Come riportato da Renovatio 21, di recente si è avuto il caso del ciclista trans che arriva primo alla corsa di categoria femminile, nonché quello dell’hockeista donna identificantesi maschilmente che ad un partita di trans-hockey ha riportato un trauma cranico dopo essersi scontrata con un uomo identificantesi femminilmente.

 

 

L’anno passato avevamo inoltre veduto due ciclisti trans finiti al 1° e 2° posto baciarsi sul podio, mentre terza era arrivata una donna che teneva in braccio il suo bambino. Vi erano state, prima delle Olimpiadi di Tokyo, accuse di favorire gli atleti trans erano state mosse contro lo stesso Comitato Olimpico Internazionale (CIO).

 

 

È tuttavia il caso del nuotatore Lia Thomas, che compete ora nella categoria femminile dei campionati universitari americani, quello che ha fatto più scalpore, anche per recenti immagini emerse che lo ritraggono in pose particolari.

 

Contro lo sport transgender si era scagliato già due anni fa Donald Trump, proponendosi di diventare «il più grande allenatore di basket femminile della storia» qualora potesse convincere il campione dei Los Angeles Lakers LeBron James a scendere in campo per lui.

 

«Dobbiamo proteggere l’integrità dello sport femminile costretto a competere con chi è nato biologicamente maschio» ha dichiarato il 45° presidente degli Stati Uniti d’America. «Penso che sia assurdo quello che sta succedendo (…) Molti nuovi record sono stati battuti nello sport femminile, troppi sono stati frantumati».

 

«I record che hanno resistito per anni e decenni vengono ora distrutti con facilità – aveva tuonato Trump – Se questo non viene cambiato, lo sport femminile come sappiamo morirà e finirà».

 

Nella follia dello sport transgender, si registrano già casi di violenza pericolosissima. Vi sono stati casi nella boxe e nel kick boxing, tuttavia il caso più rilevante è quello del lottatore transessuale di arti marziali miste (MMA) Fallon Fox.

 

Fox, un uomo transìto verso la forma femminile, si scontrò con un avversario nato femmina, la marzialista Taika Brents. Nel primo round, dopo nemmeno due minuti e mezzo di una lotta disordinata e non bella da vedere a causa del sangue, il transessuale Fox procurò una commozione cerebrale alla Brants, frantumandogli l’osso orbitale del cranio, e continuò a picchiare fino a che l’arbitro non decretò il KO tecnico.

 

 

«Ho combattuto molte donne e non ho mai sentito la forza che ho provato in un combattimento come quella notte. Non so rispondere se è perché è nata uomo o no perché non sono un medico. Posso solo dire che non mi sono mai sentita così sopraffatta in vita mia e sono una donna anormalmente forte di per sé», dichiarò la Brants.

 

La follia dello sport transgenderro continua, ed oramai pare chiaro che le donne non vengono solo umiliate… vengono ferite fisicamente.

 

 

 

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