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La guerra nucleare tra Stati Uniti e Russia farebbe morire di fame almeno 5 miliardi di persone: studio

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Più di cinque miliardi di persone morirebbero di fame a seguito di uno scambio di armi atomiche tra USA e Russia. Lo rivela un nuovo studio degli scienziati della Rutgers University.

 

I ricercatori hanno eseguito proiezioni sulla quantità di fuliggine che verrebbe spinta nell’atmosfera terrestre in una varietà di scenari di guerra nucleare, da piccoli scambi tra India e Pakistan a una guerra termonucleare in piena regola tra le superpotenze atomiche di Russia e Stati Uniti.

 

Una guerra indo-pakistana relativamente modesta ridurrebbe la produzione calorica media mondiale del 7% entro i primi cinque anni, una riduzione del cibo disponibile sul pianeta più grande di qualsiasi interruzione che l’umanità abbia dovuto affrontare finora.

 

«Anche per una guerra nucleare regionale, vaste parti del mondo potrebbero soffrire la carestia», affermano gli autori dello studio.

 

Secondo lo studio, una guerra atomica tra Stati Uniti e Russia sarebbe invece devastante per l’intera produzione alimentare globale, riducendola del 90% entro tre o quattro anni dalla cessazione delle esplosioni.

 

Rebus sic stantibus, il 75% degli esseri umani sarebbe morto in due anni.

 

Oltre a ridurre i raccolti, il modello Rutgers ha tentato di tenere conto delle restrizioni all’esportazione, nonché degli sforzi di mitigazione della carestia, come ad esempio il consumo da parte degli esseri umani di mangime previamente destinato Al bestiame.

 

La distruzione planetaria tuttavia andrebbe oltre.

 

«Lo strato di ozono verrebbe distrutto dal riscaldamento della stratosfera, producendo più radiazioni ultraviolette in superficie , e dobbiamo capire quell’impatto sulle scorte di cibo», ha detto a Sky News la professoressa della ricerca della Rutgers Lili Zia .

 

I ricercatori inoltre non hanno tenuto conto dei cambiamenti nei fertilizzanti e nelle forniture alimentari, che sarebbero sostanziali.

 

Come riportato da Renovatio 21, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha avvertito che l’umanità è «solo a un errore di calcolo dall’annientamento nucleare».

 

Subito dopo l’invasione russa dell’Ucraina a febbraio, il presidente Vladimir Putin aveva messo in stato di allerta sue forze nucleari. A Hiroshima a inizio mese per l’anniversario della tragedia atomica del 1945, un funzionario diplomatico russo ha ribadito che «la Russia non rinuncerà alle armi nucleari mentre la sua sicurezza è minacciata».

 

Da non sottovalutare anche le centinaia di nuovi silos missilistici  che hanno cominciato ad apparire nel deserto cinese.

 

Il Pentagono ha dichiarato che Pechino, che da tempo affermava di aver bisogno solo di un «minimo deterrente», si stava muovendo per costruire un arsenale di «almeno» 1.000 armi nucleari entro il 2030.

 

Il leader nordcoreano Kim Jong-un la scorsa settimana è tornato a far sentire il tintinnio delle sue sciabole nucleari.

 

La Polonia invece si è fatta notare per la sobria richiesta di dotare Kiev di armi nucleari.; la Russia ha invece accusato il regime Zelens’kyj di star sviluppando ordigni nucleari.

 

Nel frattempo, la Russia ha annunciato la sospensione delle ispezioni nucleari con il nuovo trattato START, ribadendo al contempo la dottrina militare nucleare russa. Tuttavia, il portavoce del Cremlino Peskoiv ha dichiarato che l’operazione militare speciale russa in Ucraina sta di fatto impedendo la guerra nucleare.

 

Come riportato da Renovatio 21, riprendendo gli studi elaborati durante la Guerra Fredda, diviene chiaro che, come specificato anche da Vladimir Putin prima del conflitto ucraino parlando di «guerra nucleare in Europa senza vincitori», una guerra atomica non può essere vinta.

 

«Un rapporto del 1964 a JFK stimava circa 134 milioni di morti americani e 140 milioni di sovietici a causa di uno scambio nucleare teorico di superpotenze. I rapporti dell’amministrazione Carter sul famoso PRM-10 (valutando le strategie e le capacità nazionali degli Stati Uniti) hanno ammesso candidamente che una guerra nucleare non potrebbe mai avere un “vincitore”» ha scritto William Burr, ricercatore del National Security Archive.

 

Come ha scritto Renovatio 21, la realtà è che per la prima volta nella storia dopo Hiroshima e Nagasaki, si è aperta la Finestra di Overton sull’uso di armi atomiche in un conflitto.

 

Una cosa che sembra accettata anche dall’Italia, che per costituzione dovrebbe ripudiare la guerra, ma che non sembra in alcun modo voler ripudiare la Guerra Atomica.

 

 

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