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Il Cremlino afferma che l’Ucraina sta sviluppando armi nucleari

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Lo scorso martedì, il Cremlino ha ribadito alcune accuse che erano state avanzate in precedenza dal presidente Vladimir Putin nei giorni precedenti l’invasione dell’Ucraina del 24 febbraio, accusando il governo di Kiev di sviluppare armi nucleari con il sostegno degli Stati Uniti. Lo riporta Fox, che cita agenzie statali moscovite.

 

Le accuse nucleari sono arrivate questa volta dal segretario del Consiglio di sicurezza russo Nikolaj Patrushev che avrebbe affermato che «la necessità di smilitarizzazione è dovuta al fatto che l’Ucraina, satura di armi, rappresenta una minaccia per la Russia, tra cui la prospettiva dello sviluppo e dell’uso di armi nucleari, chimiche e biologiche».

 

Le parole sono state pronunciate lo stesso giorno in cui il Pentagono aveva criticato la crescente «retorica nucleare» dalla Russia definendola «molto pericolosa e inutile». L’esercito USA stava rispondendo alle osservazioni del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov secondo cui la minaccia di uno scontro nucleare con l’Occidente «è reale».

 

L’organismo di controllo nucleare delle Nazioni Unite ha recentemente affermato di non vedere alcuna prova a sostegno delle accuse russe sulla proliferazione nucleare di Kiev.

 

Sulla carta, l’Ucraina ha ufficialmente rinunciato al suo programma nucleare trent’anni fa, con il cosiddetto «Memorandum di Budapest» stipulato grazie a Clinton, che i politici ucraini degli ultimi anni, Zelens’kyj incluso, hanno minacciato svariate volte di voler ripudiare.

 

Come riportato da Renovatio 21, la questione nucleare è stata agitata da Zelens’kyj poco prima dell’inizio del conflitto.

 

«Il 19 febbraio a Monaco di Baviera, il presidente ucraino Zelenskyy ha minacciato di schierare armi nucleari sul territorio ucraino. Ha espresso questo come la sua revoca unilaterale del Memorandum di Budapest del 1994» ha scritto William F. Engdahl.

 

«Il 6 marzo l’agenzia di stampa statale di Mosca, RIA Novosti, ha citato un’importante fonte russa dell’Intelligence straniera SVR con i dettagli su un progetto segreto in Ucraina, secondo quanto riferito con il vitale supporto segreto occidentale, per costruire una capacità missilistica nucleare ucraina e una bomba atomica ucraina in sfacciata violazione di il Trattato di non proliferazione nucleare» continua l’analista americano nell’articolo tradotto e pubblicato da Renovatio 21.

 

«Secondo il rapporto, gli scienziati nucleari ucraini stavano mascherando gli sviluppi localizzandoli vicino agli alti livelli di radiazioni del sito del reattore nucleare di Chernobyl, una spiegazione per le rapide mosse russe per proteggere Chernobyl».

 

«Era lì, a giudicare dalle informazioni disponibili, che erano in corso i lavori sia sulla fabbricazione di una bomba “sporca” che sulla separazione del plutonio», avrebbe detto la fonte RIA Novosti.

 

Non vi è modo di verificare queste abissali indiscrezioni.

 

Tuttavia, fa pensare la rapidità con cui i russi abbiano cercato il controllo di Chernobyl come pure della centrale di Zaporiggia, con fake news ucraine annesse.

 

Lo stesso discorso è stato fatto riguardo ai biolaboratori ucraini, dove pare certa la presenza di bioarmi (quantomeno di era sovietica) e patogeni potenzialmente pandemici, nonché il coinvolgimento di finanziamenti americani, sia pubblici sia derivati dai traffici del figlio del presidente USA Hunter Biden.

 

 

 

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