Economia

La Germania vola verso il buio: taglio delle importazioni di gas e carbone dalla Russia

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Il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock e il ministro delle finanze Christian Lindner hanno dichiarato nel fine settimana del 5-6 marzo di non avere all’ordine del giorno tagli totali alle importazioni dalla Russia.

 

Baerbock ha rilasciato pochi giorni fa un’intervista alla televisione pubblica ZDF TV, in cui le è stato chiesto: ↔Cosa accadrebbe se dicessimo: OK, fermiamo immediatamente le importazioni di petrolio, fermare immediatamente il gas? Tutte le luci nel nostro Paese non si spegnerebbero subito, vero?»

 

Baerbock, appartenente al partito dei Verdimembro del programma Young Global Leaders del World Economic Forum, ha risposto:

 

«Beh, se dovessimo togliere tutto subito dalla rete, sì. Se guardiamo in particolare al carbone, il 50% delle importazioni proviene dalla Russia. E le centrali elettriche a carbone producono elettricità e calore per noi e per altri paesi. Ecco perché il mio collega Robert Habeck sta lavorando alacremente per acquistare alternative per gas e petrolio. E ora stiamo guardando di nuovo, ad esempio, a come procedere passo dopo passo, quindi stacchiamo gradualmente anche qui la spina. Ma c’è una responsabilità generale».

 

«Stiamo già vivendo una recessione. E siamo pronti, come ho più volte chiarito, a pagare un prezzo economico molto, molto alto. Se le luci si spegnessero domani in Germania e in Europa, ciò non significa che i carri armati si fermano. Come ho detto, se così fosse, lo faremmo immediatamente».

 

«Ma se ora facciamo ulteriori passi e, come ho detto, stiamo preparando ulteriori misure di sanzioni, allora dobbiamo essere preparati a sopportarlo a lungo termine, perché quello che sta facendo il presidente russo, con l’invasione, ma anche con violare il diritto internazionale, anche questo deve avere conseguenze a lungo termine. E deve essere chiaro a tutti che anche queste sanzioni devono durare a lungo».

 

Il ministro delle finanze tedesche Lindner ha detto ieri a Bild TV che «se facciamo a meno delle forniture di gas, petrolio e carbone dalla Russia, significa che i prezzi nell’Europa occidentale e nel mondo aumenteranno drasticamente a causa delle carenze previste … Anche se la Germania dovesse utilizzare i soldi, non sarebbe facile acquistare carbone, gas e petrolio altrove».

 

Lindner ha avvertito: «Nel periodo intermedio, non ora, non in estate, ma forse il prossimo autunno e inverno, avremmo carenze di forniture e dovremmo discutere misure molto drastiche».

 

Nelle scorse settimane la Baerbock si era mantenuta vaga sul supporto all’Ucraina, come tutto il governo tedesco, troppo dipendente dalle importazioni energetiche russe. Ora deve aver cambiato idea. La Germania, del resto, ha censurato il canale Russia Today già un mese fa. Senza dimenticare il grande passo della Germania, che dimostra definitivamente la sua sottomissione a Washington: la cancellazione del gasdotto Nord Stream 2.

 

Il disastro energetico della Germania, che con la Merkel ha spento tutti i suoi reattori atomici, ha già dato segni evidenti di danno al sistema. L’agenda green portata avanti da Berlino (con l’aiuto di Bruxelles) aveva già portato a paradossi come le pale eoliche ferme per assenza di vento, con aumento esorbitante dell’uso del carbone.

 

Ora anche l’inquinantissimo carbone, a causa del rifiuto di quello russo, verrà a mancare. Si tratta di un vero e proprio harakiri energetico.

 

Come riportato da Renovatio 21, due mesi fa la Germania, nel silenzio generale, ha scampato di pochissimo un blackout del gas. Sono imputabili una malagestione e soprattutto la privatizzazione delle forniture. A questo si aggiunge il caso di un attacco cibernetico subito a febbraio dalla rete petrolifera tedesca.

 

Mesi fa in Germania cominciò a circolare uno strano spot Bundesamt für Bevölkerungsschutz und Katastrophenhilfe (BBK), l’ufficio federale della protezione civile e dell’assistenza in caso di catastrofi, una sorta di Protezione Civile tedesca.

 

La sconvolgente pubblicità preparava i cittadini ad un inverno senza riscaldamento.

 

 

Il BBK consiglia come coprire le finestre usando carta stagnola in modo da trattenere la temperatura e come realizzare una sorta di piccolo camino con vasi e candele. «Un’interruzione della corrente può accadere per molte ragioni diverse» dice il BBK, quindi, è «bene essere preparati». L’ente ha pure fatto la promozione del ricettario «Cucinare senza elettricità», dove sono annotate le 50 «migliori ricette» per le emergenze apocalittiche.

 

I tedeschi si stanno infliggendo una pugnalata mortale. Tuttavia, lo fanno scientificamente, preparandosi (come sempre).

 

E gli Italiani?

 

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