Economia

La Germania fa un inutile taglio del prezzo della benzina

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Il previsto effetto positivo della riduzione del governo tedesco sulla tassa sulla benzina, che rendeva la benzina un po’ più economica per gli automobilisti, è svanito rapidamente, perché i prezzi sono risaliti dall’8 giugno.

 

Il governo ha finora rifiutato con veemenza di intervenire sul mercato del petrolio, e ha ricevuto molte critiche da parte del pubblico e dei media per il flop alle stazioni di servizio

 

Il ministro degli Affari economici Robert Habeck, dei Verdi, sta ora minacciando di utilizzare le leggi antitrust contro le compagnie petrolifere; questa opzione avrebbe persino il sostegno del ministro delle finanze liberaldemocratico Christian Lindner, il cui partito sarebbe di per sé poco incline a questo tipo di attacco alle aziende privata.

 

«È positivo che anche Robert Habeck abbia preso questa palla», ha detto Lindner alla trasmissione Tagesthemen del canale televisivo tedesco ARD, aggiungendo che spetterebbe all’ufficio antitrust esaminare come erano esattamente composti i prezzi del carburante, cosa che – bizzarro assai – con evidenza non è nota al ministro Lindner. Il quale ha anche affermato che i prezzi sarebbero ancora molto più alti senza la riduzione di tre mesi della tassa sull’energia sui combustibili.

 

Il ministro Habeck vuole che la legge antitrust inasprita consenta lo smantellamento delle società se necessario. Inoltre, dovrebbe essere più facile scremare i profitti illeciti. Questo è il succo di un documento di sintesi del Ministero dell’Economia tedesco.

 

Finora, tale azione è stata soggetta a ostacoli elevati. Il Ministero dell’Economia vuole ora anticipare a quest’anno la revisione della legge contro le restrizioni alla concorrenza.

 

Nelle prossime settimane dovrebbero esserci proposte concrete, il che implica che qualsiasi azione contro le compagnie petrolifere arriverà solo alla fine di quest’anno, se non anche dopo.

 

Come riportato da Renovatio 21, la Germania, già locomotiva d’Europa, è con l’Italia il Paese più colpito dalla crisi economica ed energetica. Le folli sanzioni alla Russia, primo fornitore di energia del Paese, hanno seriamente danneggiato Berlino. che ha appena preso in prestito altri 40 miliardi di euro per cercare di parare il colpo.

 

Bisogna ricordare come la politica energetica «green» dei governi merkeliani sia responsabile della situazione pericolosa e grottesca in cui si trovano ora i cittadini tedeschi: la Germania non ha vento per far funzionare i mulini a vento. Aumenta il carbone.

 

Im Germania prezzi al supermercato sono già aumentati fino al 50%; le testate giornalistiche spiegano ai cittadini tedeschi che devono lavarsi di meno per risparmiare energia.

 

Un blackout dei trasporti in Germania si è già avuto: un giorno di fine marzo la mancanza di energia ha spinto Deutsche Bahn ha paralizzare tutto il traffico merci su rotaia, privilegiando i pendolari.

 

Il ministro verde Habeck ha rivelato, ripetendolo in più occasioni, di aspettarsi disordini sociali in autunno ed in inverno a causa delle interruzioni energetiche.

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