Economia

La Germania prende in prestito altri 40 miliardi di euro per le conseguenze della guerra in Ucraina

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La Germania, Paese ritenuto assai avverso al debito e pronto a bacchettare chiunque la pensi diversamente, ha ora deciso che avrà bisogno di prendere in prestito quasi 40 miliardi di euro per attutire il contraccolpo della sua economia causato dalla guerra in Ucraina. Lo riporta Bloomberg.

 

La Repubblica Federale ha in programma di utilizzare il denaro per attutire l’impatto economico e finanziario della guerra, che ha portato a un aumento dei prezzi dell’energia che deve essere sostenuto dalle aziende e dai consumatori tedeschi.

 

Una volta finalizzata, la proposta del ministro delle Finanze Christian Lindner sarà poi inviata al Bundestag, il Parlamento tedesco, per l’approvazione.

 

Dall’inizio della pandemia di coronavirus, il governo tedesco ha posto fine alla sua opposizione di lunga data al debito e ha scatenato un’abbuffata di prestiti senza precedenti, con un nuovo debito netto di 130 miliardi di euro nel 2020 e un record di 215 miliardi di euro nel 2021.

 

La coalizione di governo ha sospeso per tre anni consecutivi i limiti costituzionali ai nuovi prestiti per far fronte alle ricadute economiche della pandemia.

 

Oltre a questa ultima tranche di denaro, il cancelliere Olaf Scholz ha anche annunciato un fondo speciale del valore di 100 miliardi di euro per pagare un massiccio aumento della spesa militare della Germania, che aiuterà anche a raggiungere l’obiettivo di spesa militare della NATO del 2% della produzione economica per anno.

 

Il ministro Lindner ha affermato che i prestiti per finanziare il fondo saranno distribuiti su diversi anni, il che significa che i prestiti per il 2022 supereranno probabilmente i 140 miliardi di euro, a seconda della quantità di denaro del fondo attribuita a questo anno fiscale.

 

Come riportato da Renovatio 21, la Germania è con l’Italia il Paese più traumatizzato dalla fine del combustibile a basso costo proveniente dalla Russia.

 

Il Paese si prepara probabilmente ad un ripensamento radicale non solo delle fonti energetiche, ma di tutta l’architettura sociale.

 

I prodotti alimentari nei supermercati tedeschi sono aumentati del 20%-50%.

 

L’idea che la popolazione civile potesse finire  vittima di blackout era diffusa già mesi prima della guerra.

 

Un blackout di gas è stato sfiorato a gennaio, mentre la rete ferroviaria è stata parzialmente paralizzata pochi giorni fa per mancanza di energia elettrica.

 

Un contrappasso non da poco per la Nazione un tempo definita «la locomotiva d’Europa».

 

Non possono che moltiplicarsi in Germania le ansie per il cosiddetto Tag X, il «giorno X».

 

Si tratterebbe di un network di uomini, alcuni facenti parte pure delle forze armate e delle forze dell’ordine, che attende il giorno del collasso del sistema tedesco per attuare i suoi propositi.

 

Nonostante i giornali di tutto il giorno abbiamo strombazzato questo grande complotto popolare tedesco, indagini e giudici non hanno trovato nulla.

 

 

 

 

Immagine di Steffen Prößdorf via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)

 

 

 

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