Digiuno
Il cardinale neoeboraceno annuncia: il Ramadan è come il Mercoledì delle Ceneri
L’arcivescovo cattolico di Nuova York ha annunciato l’inizio del Ramadan, paragonandolo al Mercoledì delle Ceneri.
Il cardinale Timothy Dolan ha fatto l’annuncio ai telespettatori cattolici su X venerdì 28 febbraio, chiedendo al suo pubblico se si rendessero conto che il Ramadan, la «stagione di penitenza» islamica, inizia «domani».
Il cardinale ha elogiato i musulmani per aver preso le loro osservanze «seriamente» e ha aggiunto che il mercoledì delle ceneri, il primo giorno di Quaresima, è «una specie di Ramadan cattolico».
Ecco quindi che il cardinale ha raccontato agli spettatori un aneddoto su un tassista musulmano che non accettò la sua offerta d’acqua perché era Ramadan e «non poteva bere acqua fino al tramonto».
«Ecco quanto seriamente prendono il digiuno e la preghiera. Ora, ve lo dico per farvi vergognare perché si avvicina il mercoledì delle ceneri, ok? Il mercoledì delle ceneri arriverà mercoledì, e questo è un po’ il nostro Ramadan cattolico, quindi uniamoci ai nostri fratelli e sorelle islamici nella preghiera e nel digiuno».
Ramadan starts tomorrow! Ramadan is the season of penance for our Islamic brothers and sisters. Do they ever take it seriously! I tell you that because Ash Wednesday is coming up – that’s kind of like our Ramadan. @thegnewsroom pic.twitter.com/qBiFTGhpoN
— Cardinal Dolan (@CardinalDolan) February 28, 2025
Non è la prima volta che il cardinale Dolan intreccia i calendari cristiano e islamico, scrive LifeSite. Nel marzo 2024, l’arcivescovo aveva dichiarato che «la primavera è il momento del trionfo della luce e della vita, OK, e questo è ovviamente ciò di cui parlano il Venerdì Santo e la domenica di Pasqua. Questo è ciò di cui parla la Pasqua. Questo è ciò di cui parla il Ramadan».
«Il rinnovamento della vita di Dio dentro di noi, che in realtà condividiamo nel potere costantemente rinvigorente di Dio nel mondo, come vediamo nella natura durante la primavera. Quindi Ramadan, Pasqua, Settimana Santa di Pasqua, è tutto una specie di primavera soprannaturale» ha aggiunto il porporato neoeboraceno.
Le pratiche di digiuno cristiano, che sono state minimizzate nella Chiesa cattolica dopo il Concilio Vaticano II (1962-1965), sono antecedenti all’astinenza del Ramadan, lunga un mese, dall’alba al tramonto, iniziata nel 662 d.C. I cristiani digiunano fin dai tempi apostolici e l’osservanza di un periodo di digiuno quaresimale è anch’essa molto antica, sebbene la sua durata sia cambiata da luogo a luogo e si sia sviluppata nei primi tre secoli d.C. Il digiuno quaresimale di 40 giorni è stato, tuttavia, fissato nel 400 d.C. e non ha mai incluso, come fa il Ramadan, banchetti notturni e un pasto prima dell’alba.
Prima del Concilio Vaticano II, ai cattolici di età superiore ai sette anni era proibito dalla «Legge dell’astinenza» mangiare carne o brodo di carne durante la Quaresima, sebbene fossero permessi uova, formaggio e burro, come non erano (e non sono permessi oggi) nella Chiesa ortodossa. Ai cattolici di età compresa tra 21 e 60 anni era proibito dalla Legge del digiuno di consumare un pasto completo al giorno, sebbene potessero consumare una piccola quantità di cibo al mattino e alla sera.
Dopo il Concilio Vaticano II, Papa Paolo VI ridusse notevolmente le aspettative dei cattolici riguardo alle penitenze quaresimali. Nella sua Costituzione apostolica Paenitemini del 1966 , Papa Paolo VI ridusse i giorni di digiuno della Quaresima al Mercoledì delle Ceneri e al Venerdì Santo, preservando il carattere penitenziale di «tutti i venerdì». Tuttavia, Paolo VI diede anche disposizioni affinché i vescovi sostituissero «l’astinenza e il digiuno in tutto o in parte con altre forme di penitenza e specialmente con opere di carità e con esercizi di pietà».
Queste disposizioni hanno portato all’abbandono del digiuno del venerdì e, in molti luoghi, dell’astinenza dalla carne del venerdì, lasciando il mercoledì delle Ceneri e il venerdì santo come gli unici giorni di digiuno obbligatori dell’anno cattolico. Per adempiere all’obbligo, ci si deve astenere dalla carne e mangiare solo un pasto abbondante e due pasti più piccoli che, se combinati, non creerebbero un pasto completo.
Nel frattempo, i cattolici hanno commentato il racconto del cardinale Dolan, alcuni dei quali si sono chiesti perché, se il cardinale desiderava incoraggiare le pratiche di digiuno cristiano, non abbia menzionato i cattolici bizantini o le chiese ortodosse, gruppi che onorano le pratiche penitenziali tradizionali.
Lo studioso islamico Robert Spencer ha spiegato che il Ramadan è un periodo in cui gli attacchi islamisti contro i non musulmani, compresi i cattolici, aumentano ogni anno.
«Se l’imperativo del Ramadan è quello di diventare più devoto, il musulmano che si applica diligentemente all’osservanza del Ramadan diventerà contemporaneamente più misericordioso verso i suoi fratelli musulmani e più severo verso i non credenti», ha scritto lo Spencer.
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Come riportato da Renovatio 21, il cardinale Dolan l’anno scorso fu accusato per il funerale dell’attivista transessuale autorizzato, tra blasfemie e sconcezze, nella Cattedrale di San Patrizio a Nuova York. L’arcidiocesi in seguito officiò una cerimonia di riparazione.
Anche in Italia non mancano esempi, come a Milano, di auguri per il Ramadan da parte di prelati, che talvolta vengono presi tra le risate delle comunità islamiche riunite.
C’è poi il caso di monsignor Matteo Maria Zuppi, cardinale arcivescovo di Bologna, che arrivò a tradire totalmente la tradizione culinaria felsinea alterando indegnamente la ricetta del tortellino eliminando la carne di maiale così da poter esser servito ai maomettani.
Lo Zuppi, proveniente da Sant’Egidio e dal suo irenismo sincretista, è considerato un papabile.
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Immagine di Tom Hannigan via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic

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