Vaccini
AVVENIRE INDOTTRINA I BAMBINI ALLA RELIGIONE VACCINISTA
Come ogni martedì, lo scorso 13 marzo è uscito Popotus, l’inserto di Avvenire dedicato ai bambini di elementari e medie. Un vero e proprio giornaletto con tanto di prima pagina, articoli, rubriche e tante altre curiosità per la gioia dei piccini.
In questa occasione, il giornale CEI si è davvero superato, approntando per i fanciulli una scandalosa campagna pro vaccinazioni.
“In poche righe si tenta di spostare la colpa sui genitori, fatti passare come nullafacenti ideologizzati, incuranti dell’istruzione e delle relazioni sociali e amicizia li fondamentali per i loro figli”
Il titolo, come si può vedere dall’immagine che ivi pubblichimo, è «Tempo scaduto». La vignetta – rigorosamente in stile cartoon infantile- ritrae una famiglia alle prese con la maestra, la quale mostra un cartello dove è scritto che la scadenza per i certificati vaccinali era il 10 marzo, come risaputo.
A giudicare dal sottotitolo sembra proprio che la divertente vignetta rappresenti l’esclusione da scuola di un bambino.
«Secondo alcuni genitori – è scritto nel sottotitolo – i vaccini fanno male. Più di tutto. Anche più dell’esclusione. Risultato: ieri (ci si riferisce all’12 marzo scorso NdR) i loro figli sono rimasti fuori dall’asilo e dalla materna, lontano dagli amici».
Troviamo tale metodo di persuasione raccapricciante. Si fa leva sulla sensibilità dei bambini e sulla loro incapacità, almeno ancora parziale, di discernere il bene dal male. È la vecchia legge dell’Influence Marketing: la pubblicità del prodotto (con musichetta, colori, etc.) la fai per attirare i bambini, cosicché al supermercato convinceranno i genitori a mettere quello nel carrello.
Di più: In poche righe si tenta di spostare la colpa sui genitori, fatti passare come nullafacenti ideologizzati, incuranti dell’istruzione e delle relazioni sociali e amicizia li fondamentali per i loro figli. È anche questa un’altra forma di marketing, anche molto funzionale: fai sentire in colpa il tuo cliente. La chiamano Consumer Guilt, o Guilt Marketing.
Che tali subdoli sistemi di vendita sian utilizzati dall’house organ della Chiesa Italiana per iniettare negli infanti anche pezzi di feto abortito è indice del collasso definitivo della civiltà cattolica, ma qui non rileva.
Cioè che troviamo insopportabile è la banalizzazione ei scelte genitoriali dolorose e mai facili. La scelta, sofferta da molti di noi, di mettere l’incolumità e la salute sopra all’istruzione. Un’istruzione che è diventata coercitiva, in una scuola che punisce, discrimina, crea emarginazione sociale per i bambini ma finanche per i genitori dubbiosi.
Così, i bambini, matureranno l’idea che se un loro amichetto non sarà ammesso in classe – cosa che ricorda tempi bui contro cui tutti gridano vergogna – la colpa sarà dei genitori cattivi, rei di resistere alla siringa di Stato.
“Così, i bambini, matureranno l’idea che se un loro amichetto non sarà ammesso in classe – cosa che ricorda tempi bui contro cui tutti gridano vergogna – la colpa sarà dei genitori cattivi, rei di resistere alla siringa di Stato.”
Di conseguenza anche l’amichetto escluso diventerà soggetto da denigrare, da evitare perché figlio di genitori irresponsabili, trasgressori di una santa legge già in via di canonizzazione sulla Gazzetta Ufficiale della neo-chiesa: Avvenire!
Prepariamoci: ciò avverrà, molto presto. Ciò, in realtà, sta già avvenendo. Qualcuno può aver già esperienza di figli esclusi non solo dagli asili, ma anche da compleanni e festicciole.
Sta già succedendo e i bambini vengono già preparati, indottrinati a creare differenze: il bambino vaccinato sarà il modello da seguire; il bambino non vaccinato diventa il nuovo bersaglio da umiliare perché escluso dal progresso medico.
Indottrinamento psico-affettivo, emozionale, sessuale, sanitario: tutte cose che passano dalla CEI d’altronde, con mandati provenienti dall’alto, specie dalla Pontificia Accademia per la Vita diretta da Paglia Mons. Vincenzo, colui che coronò la legge 119/2017 tranquillizzando i credenti. Secondo il Monsignore, infatti, non vi è di che preoccuparsi se alcuni vaccini sono stati prodotti con linee cellulari di feti abortiti, attraverso aborti assolutamente procurati: il fatto – che per altro è falso – è stato compiuto più di 50 anni fa e quindi nessun problema morale, etico, bioetico, umano. Tutto in prescrizione, anche gli omicidi. La cultura della morte è all’ordine del giorno anche e soprattutto fra questa pontificia.
Non c’è di che stupirsi allora, pur tuttavia essendoci di che schifarsi.
Sempre per il Popotus, la scelta dell’obbligo vaccinale per ben 10 vaccini è stata «presa soprattutto per il bene di quei bambini che non possono essere vaccinati perché affetti da qualche malattia, o perché ancora troppi piccoli: è a loro che il governo ha voluto pensare, introducendo l’obbligo delle vaccinazioni, dopo che l’anno scorso l’epidemia di morbillo più virulenta della storia del nostro Paese ne ha uccisi tre».
A parte la falsità e la costruzione di dati buttati lì senza spiegazioni più dettagliate, è da notare l’ostinata ed incredibile faziosità che il giornaletto per bambini produce.
Il governo, addirittura, è il Buon Samaritano che si ferma sui bambini immuno-depressi o «ancora troppo piccoli» – ci sarebbe da capire il senso di quest’ultima nuovissima espressione, tuttavia chiederemmo troppo.
“Omettere queste cose è una vergogna che di cristiano ha davvero poco. Vuol dire speculare. Vuol dire fare sciacallaggio di informazioni, per usarle in un campo delicato quale è quello della crescita dei bambini, nella loro formazione spirituale, morale, umana, civile e sociale”
Peccato che, come dicevamo, l’inserto di Avvenire si dimentica di spiegare meglio la storia e il quadro clinico di quei 3 bambini «morti di morbillo» nel 2017: l’ultima, deceduta al Bambino Gesù di Roma, è stata una bambina di 16 mesi con patologie pregresse, poi risultata positiva al morbillo, che si andava ad aggiungere alle altre due vittime: il bimbo leucemico in cura all’ospedale San Gerardo di Monza e la bimba con cromosomopatia deceduta sempre al Bambino Gesù. Non esattamente una strage degli innocenti.
Omettere queste cose è una vergogna che di cristiano ha davvero poco. Vuol dire speculare. Vuol dire fare sciacallaggio di informazioni, per usarle in un campo delicato quale è quello della crescita dei bambini, nella loro formazione spirituale, morale, umana, civile e sociale.
Ripetiamolo: tutto questo di cristiano ha poco. Ed ecco perché le cose tutto sommato tornano visto che, Avvenire, la CEI, e tutta la coltre intorno alla PAV di cattolico non ha proprio nulla. Piuttosto ha tutto di anti-cattolico.
Cristiano Lugli
Vaccini
Il comitato consultivo del CDC vota per porre fine alla raccomandazione di vaccinare i neonati contro l’epatite B
Il Comitato consultivo sulle pratiche di immunizzazione (ACIP) ha deliberato per revocare la raccomandazione storica che imponeva la vaccinazione contro l’epatite B a tutti i neonati subito dopo la nascita. Questa decisione rappresenta un trionfo significativo per la campagna «Make America Healthy Again» promossa dal segretario alla Salute Robert F. Kennedy Jr., mirata a una revisione del calendario vaccinale pediatrico, in un’epoca di crescenti interrogativi sull’impennata dei casi di autismo tra i bambini.
Con 8 voti a favore e 3 contrari, l’ACIP ha indicato che le madri risultate negative al test per l’epatite B possano concordare con il proprio pediatra «quando o se» somministrare il vaccino ai loro neonati. Le direttive per i piccoli nati da madri positive o con status ignoto al virus restano immutate.
Si prevedono ulteriori revisioni alla politica vaccinale nei mesi a venire, mentre il panel valuta l’intero protocollo di immunizzazioni infantili. Diversi oratori intervenuti all’assemblea, e almeno parte degli esperti consultati, sono noti per le loro riserve sul tema dei vaccini.
Kennedy si definisce «pro-sicurezza», non «anti-vaccini», ma i media mainstream – pesantemente influenzati dai contributi pubblicitari delle multinazionali farmaceutiche – hanno ritratto il titolare dell’HHS come un «anti-vaccinista». Tale immagine è lontana dalla realtà, come ha ribadito di recente lo stesso Kennedy: «Credo che i vaccini abbiano salvato milioni di vite e svolgano un ruolo fondamentale nell’assistenza sanitaria».
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Il Ssegretario sta esaminando un potenziale nesso tra il vaccino e l’aumento dei disturbi autistici, evidenziando come il piano vaccinale per l’infanzia sia passato da poche somministrazioni a un ventaglio di decine di dosi.
Il vaccino contro l’epatite B ha provocato danni così estesi nella popolazione americana che nel 1999 ABC News gli dedicò un’inchiesta e il Congresso indisse un’audizione. Eppure, gli specialisti allineati alla narrazione ufficiale hanno negato l’esistenza di legami provati. È sufficiente rammentare che le contestazioni più accese alla riforma vaccinale di RFK Jr. proverranno dai media corporate e dai parlamentari, che dipendono in misura preponderante dai finanziamenti dell’industria farmaceutica.
L’Italia è stata il primo Paese europeo a rendere obbligatoria la vaccinazione per i nuovi nati e per gli adolescenti di 12 anni con la legge 27 maggio 1991, n. 165, entrata in vigore dal 1992.
I giornali riportano che la decisione fu presa dal ministero dove direttore generale e ministro della Sanità stesso ricevettero una tangente di 600 milioni di lire da GlaxoSmihKline, produttrice del vaccino Engerix B contro l’epatite B per i neonati.
In Italia l’obbligo è rimasto per i nati dal 1992 in poi (coorti 1981-2000 anche per la dose adolescenti) fino al 2017, quando la legge Lorenzin (119/2017) lo ha confermato estendendolo a 10 vaccinazioni. Oggi resta obbligatorio 0-15 anni.
Va ricordato che l’epatite B si trasmette per via sessuale o scambio di siringhe tra tossicodipendenti: perché, quindi, vaccinare un neonato per tale morbo?
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Vaccini
Uno studio minimizza il rischio di miocardite nei bambini a causa del vaccino COVID
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Il riassunto dell’articolo ometteva prove del rischio del vaccino
Il disegno dello studio è profondamente compromesso perché i 22 autori hanno costruito un modello complicato per evitare di effettuare un confronto diretto (solo vaccino contro solo malattia). E anche dopo aver falsificato i conti, anche dopo aver preso i dati di quasi 14 milioni di bambini e adolescenti sotto i 18 anni in Inghilterra, hanno ottenuto un risultato che è appena statisticamente significativo, con barre di errore sovrapposte per il rischio da COVID-19 e il rischio da vaccinazione. La situazione peggiora. I risultati, che favorivano marginalmente la vaccinazione, furono annunciati in un riassunto in cima al documento e annunciati alla stampa. Ma nascosta nell’appendice, pubblicata separatamente online, c’è una tabella che mostra una versione più pertinente del confronto. La versione riportata nel riassunto si riferisce a un periodo iniziale in cui il vaccino non era disponibile. L’appendice mostra dati comparabili per il periodo in cui il vaccino era disponibile, limitatamente alle fasce d’età per le quali il vaccino era offerto. Nell’appendice, il rischio di miocardite dovuto alla malattia è la metà di quello associato al vaccino. Ciò contraddice palesemente il riassunto e i titoli dell’articolo – e questa era una risposta alla versione ingannevole della domanda, non a quella più diretta a cui i ricercatori hanno scelto di non rispondere.Sostieni Renovatio 21
Gli autori dello studio hanno posto la domanda sbagliata
La domanda più pertinente è semplice: i bambini vaccinati hanno avuto un’incidenza di miocardite più alta rispetto ai bambini non vaccinati? È una domanda a cui è facile rispondere, dati i dati a cui questi autori (ma non il pubblico) avevano accesso. In pochi minuti, avrebbero potuto calcolare il tasso di miocardite tra i bambini vaccinati e non vaccinati. Tuttavia, se hanno fatto il calcolo, non ne hanno riportato i risultati. Immagino che abbiano fatto il calcolo, ma non gli sia piaciuto quello che hanno visto, quindi non l’abbiano incluso nell’articolo pubblicato. Come ho affermato sopra, credo che gli autori dello studio abbiano «posto la domanda sbagliata». Ciò che intendo dire è che l’articolo confronta il rischio di miocardite da COVID con il rischio derivante dalla vaccinazione. Ma questa non è la domanda più rilevante. Perché? Poiché molte persone si sono vaccinate e poi hanno comunque contratto il COVID, sono state inutilmente esposte a entrambi i rischi. Al contrario, molti bambini che non hanno ricevuto il vaccino non hanno contratto il COVID. Oppure, la loro forma è così lieve che non se ne accorgono nemmeno. Questi bambini hanno evitato entrambi i rischi. Ecco perché confrontare il rischio di miocardite da COVID con il rischio derivante dal vaccino COVID non è la questione pertinente. Non è una questione di «o l’uno o l’altro».Iscriviti al canale Telegram ![]()
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- Gli autori hanno posto una domanda complicata quando una semplice era più pertinente.
- Data questa domanda errata, non hanno effettuato l’analisi più diretta per rispondere.
- Ciononostante, hanno scoperto che il vaccino presentava un rischio di miocardite quasi doppio rispetto alla malattia. Questo risultato era riportato solo nella Tabella S16 dell’Appendice Supplementare, ma non era menzionato da nessuna parte nel corpo dell’articolo, né tantomeno nel riassunto in cima.
- E nonostante ciò hanno fatto annunci importanti al pubblico, sostenendo che il loro studio conferma che i bambini stanno meglio con il vaccino che senza.
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Il vaccino antinfluenzale a mRNA di Pfizer associato a gravi effetti collaterali, soprattutto negli anziani
I recenti titoli che decantano la superiore efficacia del vaccino antinfluenzale a mRNA della Pfizer ignorano le scoperte della stessa Pfizer secondo cui, per le persone con più di 65 anni, il loro prodotto a mRNA è più pericoloso dei vaccini antinfluenzali standard, che sono già inefficaci e dannosi. Lo riporta LifeSite.
Il motivo della falsa informazione da parte dei media tradizionali e del prestigioso New England Journal of Medicine (NEJM) è che Pfizer ha occultato i risultati dei test del suo prodotto sugli anziani, che hanno evidenziato effetti avversi più accentuati del farmaco.
«I risultati sono così pessimi che non è chiaro se la Food and Drug Administration potrebbe o vorrebbe approvare un vaccino a mRNA sulla base di questi dati», ha scritto il giornalista Alex Berenson, noto per le sue inchieste durante la pandemia. «Pfizer sembra sapere benissimo che questi risultati sono disastrosi».
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«Pfizer non ha mai annunciato i risultati, tenendoli nascosti per anni», ha scritto Berenson sul suo Substack. «Dimostrano che gli anziani che hanno ricevuto l’mRNA hanno avuto PIÙ infezioni influenzali, decessi ed effetti collaterali rispetto a coloro che hanno ricevuto il vaccino antinfluenzale standard».
Pertanto, è improbabile che il vaccino antinfluenzale a mRNA della Pfizer venga approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) di Trump.
«Un vaccino antinfluenzale a mRNA non ha funzionato negli anziani», ha dichiarato il commissario della FDA, il dottor Marty Makary, a Fox News nel fine settimana. «La sperimentazione non ha mostrato alcun beneficio».
«Non ci limiteremo ad approvare automaticamente nuovi prodotti che non funzionano, che falliscono in una sperimentazione clinica. Sarebbe una presa in giro della scienza se approvassimo automaticamente prodotti senza dati», ha affermato Makary. «Questo era il modus operandi dell’amministrazione Biden», ha aggiunto.
I risultati nascosti sono oltremodo sconvolgenti per gli anziani. Secondo Berenson:
«Gli anziani sottoposti a vaccinazione con mRNA avevano circa il 6% di probabilità in più di contrarre l’influenza rispetto a quelli sottoposti a vaccinazione standard. E 49 anziani sottoposti a vaccinazione con mRNA sono deceduti, rispetto ai 46 sottoposti a vaccinazione antinfluenzale».
«Lo studio ha anche rivelato un significativo segnale di sicurezza per gli mRNA sul danno renale. A ventidue pazienti anziani che hanno ricevuto l’iniezione di mRNA è stata diagnosticata una lesione renale acuta, una malattia renale cronica o una malattia renale allo stadio terminale, rispetto ai nove che hanno ricevuto l’iniezione standard».
«Un altro dato preoccupante è che 17 anziani a cui è stato somministrato mRNA hanno sofferto di “insufficienza respiratoria acuta”, rispetto ai soli sei che hanno ricevuto il vaccino antinfluenzale standard».
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«Anche i pazienti trattati con mRNA avevano una probabilità molto maggiore di manifestare effetti collaterali meno gravi. Ad esempio, circa il 69% ha segnalato gonfiore nel sito di iniezione o altri effetti collaterali locali dopo la vaccinazione, rispetto al 26% di coloro che hanno ricevuto il vaccino antinfluenzale».
«Ritengo che questo rappresenti una grave mancanza di integrità nel processo di revisione paritaria. Il comitato editoriale del NEJM dovrebbe fornire una spiegazione chiara di come si sia verificato questo errore e… richiedere agli autori di correggere gli articoli attuali e di riferire sui risultati completi dello studio», ha dichiarato alla testata Epoch Times Retsef Levi, professore al Massachusetts Institute of Technology (MIT) .
«Ancora una volta, quando vengono condotti studi adeguati, si scopre che i vaccini a base di mRNA per persone sane non sono ancora pronti per il grande pubblico e probabilmente non lo saranno mai», conclude il Berensone.
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