Geopolitica

Rabbino minaccia di morte Macron

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La Francia ha avviato un’indagine penale sulle presunte minacce di morte al presidente Emmanuel Macron, rivolte da un rabbino critico nei confronti della sua posizione sulla costituzione dello Stato palestinese, ha riportato venerdì Le Parisien.

 

La procura di Parigi ha confermato l’apertura di un’indagine dopo la pubblicazione di un video che mostrava un rabbino francofono – che si ritiene viva in Israele – lanciare un furioso attacco verbale al leader francese.

 

Nel video, pubblicato la scorsa settimana su YouTube, un uomo identificato come il rabbino David Daniel Cohen avrebbe accusato Macron di riscrivere la storia pianificando il riconoscimento della Palestina, definendo l’iniziativa una «dichiarazione di guerra contro Dio» e un segno di «profondo» antisemitismo.

 

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«Questo presidente francese… Farebbe meglio a preparare la sua bara», avrebbe affermato Cohen nel video, che non sappiamo quanto ancora rimarrà online.

 

La massima autorità religiosa ebraica francese ha condannato le parole del rabbino definendole «abiette e intollerabili».

 

Macron ha annunciato il mese scorso che Parigi avrebbe riconosciuto formalmente la Palestina all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a settembre, descrivendolo come un «impegno storico per una pace giusta e duratura». La mossa della presidenza francese ha suscitato critiche da parte di Israele e Stati Uniti. Il premier britannico Keir Starmer ha affermato che anche il Regno Unito avrebbe riconosciuto uno Stato palestinese a meno che Israele non cambiasse rotta a Gaza.

 

Successivamente, altri quindici Paesi hanno rilasciato una dichiarazione congiunta, riaffermando il sostegno alla soluzione dei due Stati come unica via per porre fine alla guerra.

 

147 dei 193 Stati membri delle Nazioni Unite riconoscono ufficialmente la Palestina. La posizione di Mosca risale al 1988, quando l’Unione Sovietica riconobbe la dichiarazione di indipendenza palestinese. La Russia «ha sempre aderito alla soluzione dei due Stati» come unica via per risolvere la questione, secondo il Cremlino.

 

Secondo alcune analisi, dietro la svolta del Macron filopalestinese vi sarebbero gli interessi francesi in asse con l’Arabia Saudita.

 

Come riportato da Renovatio 21, un anno fa Macron aveva accusato il ministro per gli Affari della diaspora israeliana Amichai Chikli di «ingerenza elettorale» per aver espresso il suo sostegno al partito Rassemblement National (RN) di Marina Le Pen, attualmente guidato da Jordan Bardella. All’epoca Macron se ne lamentò contattando direttamente il premier israeliano Benjamino Netanyahu.

 

Come riportato da Renovatio 21, due anni fa Macron condannò il bombardamento israeliano dei bambini di Gaza, paragonando poi Hamas all’ISIS.

 

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Immagine di © European Union, 2025 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International; immagine tagliata.

 

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