Intelligenza Artificiale

Musk insiste: l’AI può distruggere l’umanità

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Il CEO di Tesla, Elon Musk, ha ancora una volta lanciato l’allarme sui potenziali pericoli dell’intelligenza artificiale (AI), che secondo il geniale magnate di Tesla potrebbe distruggere l’umanità.

 

«C’è una forte probabilità che renderà la vita molto migliore e che avremo un’era di abbondanza», ha detto Musk in un’intervista con il giornalista del canale CNBC David Faber. «E c’è qualche possibilità che vada storto e distrugga l’umanità».

 

«Si spera che questa possibilità sia piccola, ma non è zero. E quindi, penso che vogliamo intraprendere qualsiasi azione ci venga in mente per ridurre al minimo la probabilità che l’IA vada storta» ha dichiarato Elon.

 

Il discorso sul pericolo esistenziale per la civiltà costituito dalle macchine intelligenti viene portato avanti da Musk da anni, ed è stato ripetuto poche settimane fa in un’intervista TV con Tucker Carlson, quando ha raccontato dei retroscena della corsa all’AI nella Silicon Valley, dichiarando che il fine di Google sarebbe quello di creare un «dio AI», senza che ai fondatori interessi il destino degli esseri umani, preoccupazione vista come «specista» da Larry Page, ha rivelato Musk.

 

«Sono la ragione per cui esiste OpenAI», ha detto il miliardario parlando della società che ha creato ChatGPT, rivelando di aver donato circa 50 milioni di dollari al laboratorio di ricerca quando era ancora un’organizzazione senza scopo di lucro. «Ho inventato il nome… OpenAI si riferisce a “open source“» rivela Musk.

 

Musk ha ribadito di aver investito in OpenAI, sperando che rappresenti un’alternativa open source a Google DeepMind. Nel 2019, tuttavia, OpenAI è diventata una società a scopo di lucro con software closed-source in una mossa di cui Musk ha messo in dubbio la legalità. «Diciamo che finanzi un’organizzazione per salvare la foresta pluviale amazzonica, e invece diventa un’azienda di legname, abbatte la foresta e la vende per soldi…. E tu dici, “Beh, aspetta un secondo, è l’esatto opposto di quello per cui ho dato i soldi”. È legale? Non sembra legale».

 

Nonostante i suoi rimpianti per il suo coinvolgimento con OpenAI, Musk ha recentemente fondato la sua società di intelligenza artificiale a scopo di lucro, X.AI Corp., a marzo, secondo documenti commerciali dello Stato americano del Nevada. Il nome dell’azienda rafforza le precedenti affermazioni di Musk secondo cui intende creare una «app per tutto» chiamata X. L’applicazione sarebbe simile a quello che fa in Cina WeChat, un’app che permette di comunicare come un social ma anche di pagare merci e servizi. Secondo alcuni, l’acquisto di Twitter al prezzo mirabolante di 40 miliardi di dollari servirebbe a questo proposito: la base di utenti di Twitter, pur non essendo estesa come quella di Facebook o Whatsapp, è comunque ragguardevole.

 

X.com era il nome della startup di Musk da cui poi, fondendosi con un’altra startup guidata da Peter Thiel, sarebbe divenuta PayPal, che fu poi venduta a eBay facendo totalizzare a Elon le somme con le quali ha iniziato Tesla e SpaceX. In anni recenti è emerso che, per una somma non dichiarata, eBay avrebbe ceduto indietro il dominio internet X.com a Musk, che si dice affezionato per questioni personali. In seguito, anche il primo figlio avuto dalla concubina cantante Claire Boucher detta Grimes avrebbe avuto una X nel nome: l’impronunziabile X Æ A-Xii.

Musk, oramai quasi una decina di anni fa aveva parlato del fatto che creare l’AI era «come evocare un demone». Con altri grandi nomi lo scorso mese aveva pubblicato una pubblica richiesta di moratoria per fermare l’Intelligenza Artificiale.

 

Un ulteriore appello a mettere in pausa lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale è stato firmato da un gruppo internazionale di medici e pubblicato dalla prestigiosa rivista medica BMJ Global Health. «Ci sono scenari in cui l’AGI [Intelligenza Artificiale Generale, ndr] potrebbe rappresentare una minaccia per gli esseri umani, e possibilmente una minaccia esistenziale» scrivono nell’appello i dottori di varie parti del mondo.

 

L’anno passato il pioniere dell’AI e capo del personale di Open AI Ilya Sutskever aveva affermato che «può darsi che le grandi reti neurali di oggi siano leggermente consapevoli». Recentemente un ingegnere di Google, Blake Lemoine, ha dichiarato pubblicamente che il chatbot AI dell’azienda, LaMDA, è «senziente», ossia dotato di una coscienza comparabile a quella degli esseri umani.

 

Come riportato da Renovatio 21, il padrino dell’AI Geoofrey Hinton si è licenziato da Google per poter dichiarare il rischio per l’umanità costituito dall’AI, che per ora, secondo l’informatico britannico sarebbe solo, «moderato».

 

Più pessimista è l’esperto dei pericolo dell’AI Eliezer Yudkowsky, che ha lanciato un appello per chiedere la distruzione materiale dei data center dell’AI prima che sia troppo tardi, dichiarando che «tutti sulla Terra moriranno».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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