Intelligenza Artificiale

«L’Intelligenza Artificiale potrebbe già essere senziente»

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Il ricercatore a capo di OpenAI ha dichiarato che l’Intelligenza Artificiale potrebbe già essere stata in grado di prendere coscienza.

 

Ilya Sutskever, scienziato capo del gruppo di ricerca OpenAI – una organizzazione dedicata allo sviluppo di una IA «benevola» che possa giovare all’umanità invece che distruggerla – ha twittato che «può darsi che le grandi reti neurali di oggi siano leggermente consapevoli». 

 

Il tweet ha scatenato inquietudine in rete.

 

 

L’idea ampiamente accettata tra i ricercatori di Intelligenza Artificiale è che la tecnologia abbia fatto grandi passi avanti negli ultimi dieci anni, ma è ancora molto al di sotto dell’intelligenza umana. 

 

È possibile che Sutskever stesse parlando in modo scherzoso, ma è anche ipotizzabile che, in quanto ricercatore di punta in uno dei più importanti gruppi di intelligenza artificiale al mondo, sia già proiettato verso il prossimo futuro di questa tecnologia avanzatissima. 

 

Il Sutskever, come il finanziatore di OpeAI Elon Musk,  è stato a lungo preoccupato dall’Intelligenza Artificiale generale, o AGI, che si riferirebbe all’IA che opera a livello umano o sovrumano.

 

Durante la sua apparizione nel documentario sull’intelligenza artificiale iHuman ha persino dichiarato che gli AGI «risolveranno tutti i problemi che abbiamo oggi» prima di avvertire che presenteranno anche «il potenziale per creare dittature infinitamente stabili».

 

Questo tweet segna la prima volta che Sutskever – che ha cofondato OpenAI insieme al CEO di SpaceX Elon Musk e al CEO dell’azienda Sam Altman nel 2015 – afferma che lo status di esseri senzienti per le macchine sia già arrivata.

 

Ancora più strano è il fatto che OpenAI sia stata fondata come un’organizzazione senza scopo di lucro con l’obiettivo specifico di frenare i rischi esistenziali che pongono le macchine senzienti. 

 

Il gruppo non è estraneo a drammi e controversie.

 

Nel 2019 il Musk ha lasciato OpenAI dopo la notizia che il gruppo aveva creato un generatore di testi di «notizie false» che alcuni ritenevano fosse troppo pericoloso da pubblicare.

 

Musk ha detto che avrebbe lasciato l’azienda, che è stata fondata nel 2015, perché «non era d’accordo con alcune delle cose che il team di OpenAI voleva fare– e non ne è stato coinvolto da più di un anno. Solo un mese dopo, OpenAI ha annunciato che non era più un’organizzazione senza scopo di lucro e ora opera su un modello di «profitto limitato».

 

Da allora il Musk sembra essersi discostato ulteriormente dalla sua posizione critica iniziale al punto che quest’anno ha profetizzato che i prossimi robot umanoidi di Tesla «potrebbero svolgere un ruolo in AGI», anche se ha aggiunto che la sua casa automobilistica farà del suo «meglio» per tenere sotto controllo la sua IA e, in qualche modo, ottenere il «controllo decentralizzato dei robot».

 

OpenAI, nel frattempo, ha trascorso il periodo successivo continuando a creare controverse IA e  si spera che lo abbia fatto, secondo la dichiarazione di intenti dell’azienda, garantendo «che l’intelligenza artificiale generale vada a vantaggio di tutta l’umanità».

 

È finita sui titoli dei giornali, in particolare quando il suo modello GPT-3, un algortimo intelligente quanto allarmante, è stato utilizzato da un programmatore per creare un chatbot che emulasse la sua fidanzata morta come in un episodio della serie Black Mirror (Microsoft ha chiesto il brevetto) e quando un gruppo di giocatori ha lavorato per convincere il bot a vomitare contenuti pedofili, riporta Futurism.

 

Da allora OpenAI ha riconfigurato GPT-3, che, come riportato dalla testata del MIT Technology Review nel gennaio 2022, ora si «comporta meglio>.

 

Può darsi che l’IA iper-avanzata sia inevitabile. Potrebbe anche essere che il progresso svanisca e non la vedremo mai, o che richieda ancora molto tempo, ma di sicuro organizzazioni mondialiste come l’UNESCO già stanno dettando linee guida sullo sviluppo dell’IA

 

Ma vedere un esperto di spicco dire che stiamo già assistendo all’ascesa delle macchine coscienti è piuttosto significativo.

 

I rischi correlati a questo avanzamento tecnologico non sono ancora chiari, ma di certo il futuro di queste macchine senzienti è profondamente inquietante e preoccupante, perfino a livello teologico.

 

 

 

 

Immagine di thierry ehrmann via Flickr pubbicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)

 

 

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