Geopolitica

Lavrov sul programma di smembrare la Russia: «stanno giocando col fuoco»

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Il ministro degli Esteri russo torna a far sentire la sua voce riguardo l’atteggiamento occidentale.

 

In un’intervista con il programma «Mosca. Putin. Cremlino» trasmesso domenica 28 maggio, al ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov è stato chiesto della decisione delle nazioni della NATO di consegnare aerei da combattimento F-16 a Kiev.

 

«Certo, è un’escalation inaccettabile… Penso che ci siano persone ragionevoli in l’Occidente che lo capisce. Ma tutto è dettato da Washington, Londra e dai loro satelliti all’interno dell’UE» ha risposto il ministro.

 

Ha continuato dicendo che alcuni in Occidente «stanno già discutendo di “decolonizzazione” della Russia, che significa lo smembramento del nostro Paese», ha detto Lavrov, e ha ammonito, «questo è giocare con il fuoco. Su questo non ci possono essere dubbi».

 

«Spero che le persone ragionevoli si allontanino dal sostegno incondizionato al regime neonazista che l’Occidente stesso ha creato» a Kiev, ha proseguito, e ha osservato che il presidente del Joint Chiefs of Staff USA, il generale di stato maggiore Mark Milley, aveva riconosciuto che «a breve termine» l’Ucraina non sarà in grado di riconquistare i territori che ha perso contro la Russia.

 

Si tratta di «passo avanti per comprendere la realtà sul campo», ha commentato Lavrov.

 

L’idea di smembrare la Russia in tanti rivoli separatisti corrisponde ad un progetto antico e mai completamente sopito, attivo nel dopoguerra con la questione delle «piccole patrie», ossia del sostegno dato dall’apparato americano a realtà etno-separatiste con il fine di indebolire l’Unione Sovietica. Il sostegno dato da CIA e affini al nazionalismo integralista ucraino, che risale almeno ai primi anni Cinquanta, va in questa direzione.

 

Il tema è stato trattato direttamente anche dal Cremlino, e inquadrato nella questione generale del crollo dell’URSS.

 

«Nel 1991 (…) senza chiedere la volontà dei cittadini comuni, i rappresentanti delle élite dell’allora partito decisero del crollo dell’URSS e le persone si trovarono tagliate fuori dalla loro patria in un colpo» ha detto Putin nel discorso seguito ai referendum in Donbass. «Ciò ha fatto a pezzi ha smembrato la nostra comunità dei popoli, divenne una catastrofe nazionale. Così come i confini delle repubbliche dell’Unione furono tagliati dietro le quinte dopo la Rivoluzione [del 1917], gli ultimi capi dell’Unione Sovietica, contrariamente alla diretta espressione della volontà della maggioranza del popolo nel referendum del 1991, hanno distrutto il nostro grande Paese e hanno semplicemente messo il popolo davanti a questo fatto», ha detto Putin.

 

In un discorso del settembre 2022 in cui ha dichiarato la mobilitazione parziale delle forze russe, Putin ha accusato l’Occidente di voler smembrare la Russia e ha affermato che Mosca utilizzerà qualsiasi mezzo a sua disposizione per difendere l’integrità territoriale del Paese, compreso il deterrente nucleare, in caso di attacco con armi di distruzione di massa.

 

Come riportato da Renovatio 21, alla stessa trasmissione il 26 maggio Lavrov ha affermato che gli USA si stanno preparando a portare il mondo sull’orlo della Terza Guerra Mondiale.

 

 

 

 

Immagini di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0) 

 

 

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