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Il cardinale Müller: benedire le coppie omosessuali è «impossibile» ed è «blasfemia»

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Il cardinale Gerhard Müller ha pubblicato una risposta al controverso documento vaticano Fiducia Supplicans (FS), affermando che le «benedizioni» delle coppie omosessuali costituiscono «blasfemia» e che il documento è «autocontraddittorio».

 

In una lunga confutazione pubblicata oggi da più testate in quattro lingue, Müller ha spiegato che la «difficoltà di benedire un’unione o una coppia è particolarmente evidente nel caso dell’omosessualità».

 

«Perché la benedizione, nella Bibbia, ha a che fare con l’ordine creato da Dio, che Egli vide che era cosa buona. Quest’ordine poggia sulla differenza sessuale tra maschio e femmina, chiamati a essere una sola carne. La benedizione di una realtà che si oppone alla creazione non solo non è possibile, ma è blasfema» scrive il cardinale.

 

«Alla luce di ciò, può un fedele cattolico accettare l’insegnamento della FS?» si chiede il monsignore. «Data l’unità di segno e parola nella fede cristiana, l’unico modo in cui si può accettare come positiva la benedizione, in qualsiasi modo, di queste unioni, è perché si pensa che tali unioni non siano oggettivamente contrarie alla Legge di Dio».

 

«Ne consegue che finché Papa Francesco continua ad affermare che le unioni omosessuali sono sempre contrarie alla Legge di Dio, sta implicitamente affermando che tali benedizioni non possono essere date. L’insegnamento della FS è quindi in contraddizione con se stesso, il che richiede un ulteriore chiarimento».

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«La Chiesa non può celebrare una cosa e insegnarne un’altra, perché, come scrisse Sant’Ignazio di Antiochia, Cristo era il Maestro “che ha detto e ha fatto” (Efesini XV,1), e la sua carne non può essere separata dalla sua parola» incalza il porporato. «Non c’è alcuna benedizione, e non solo in pubblico, ma anche in privato, per condizioni di vita peccaminose che contraddicono oggettivamente la santa volontà di Dio».

 

«FS afferma che non c’è alcun problema se il sacerdote si unisce alla preghiera di persone che si trovano in una situazione contraria al Vangelo (FS 30), ma in questa benedizione pastorale il sacerdote non si unisce alla loro preghiera, bensì invoca la discesa dei doni di Dio sulla relazione stessa (…) Proprio le persone semplici, che il documento intende favorire incoraggiando la pietà popolare, sono le più vulnerabili a essere ingannate da un segno che contraddice la dottrina, perché colgono intuitivamente il contenuto dottrinale del segno».

 

Il cardinale conclude citando il Vangelo.

 

«In un momento in cui una falsa antropologia sta minando l’istituzione divina del matrimonio tra uomo e donna con la famiglia e i suoi figli, la Chiesa dovrebbe ricordare le parole del suo Signore e Capo: “Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!” (Mt 7,13-14)».

 

Il pronunciamento del Mueller è di fatto l’espressione di dissenso proveniente dal punto gerarchico più alto visto sinora.

 

Come riportato da Renovatio 21, il documento Fiducia Supplicans ha scatenato l’immediata reazione ufficiale, con tanto di divieti, di vescovi in KazakistanMalawiZambiaUcraina. Un netto rifiuto è arrivato anche da centinaia di sacerdoti appartenenti alla Confraternita Britannica del Clero Cattolico (BCCC).

 

Le Conferenze Episcopali tedesca (da cui pure proviene il Mullerro) ed austriaca hanno invece plaudito al nuovo scandaloso documento Vaticano.

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Immagine di michael_swan via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribuzione – Non opere derivate (CC BY-ND 2.0)

 

 

 

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