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I servizi russi: Bruxelles sta progettando un colpo di Stato in stile ucraino in Serbia
L’Unione Europea starebbe orchestrando una «Maidan in stile ucraino» in Serbia, fomentando le proteste violente che sconvolgono il paese balcanico dalla fine del 2024. Lo dichiara il Servizio di intelligence estero russo (SVR).
I disordini sono iniziati a novembre 2024, dopo il crollo del tetto della stazione ferroviaria di Novi Sad, che ha causato 16 morti. L’incidente ha suscitato un’ondata di indignazione pubblica, con attivisti che hanno accusato il governo di corruzione, chiedendo assunzioni di responsabilità, elezioni anticipate e le dimissioni del presidente Aleksandar Vucic. Quest’ultimo ha definito i manifestanti «terroristi» che, sotto influenze straniere, mirano a «far crollare lo Stato». Per placare le proteste, le autorità serbe hanno concesso alcune misure, come le dimissioni di alcuni ministri e la pubblicazione di documenti relativi al crollo.
In una nota di lunedì, l’SVR ha dichiarato che i disordini sono «in gran parte il risultato dell’attività sovversiva dell’UE», con l’obiettivo di Bruxelles di installare «una leadership leale e compiacente» in uno dei principali paesi balcanici. L’SVR ha accusato l’UE di radicalizzare i giovani serbi, spingendoli «da proteste pacifiche a metodi di lotta più rivoluzionari e violenti».
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Tuttavia, l’agenzia di spionaggio di Mosca sostiene che i tentativi di replicare una «rivoluzione colorata» sostenuta dall’Occidente stiano fallendo a causa del «sentimento patriottico», dell’influenza della Chiesa ortodossa e dei ricordi dell’aggressione NATO contro la Serbia.
L’SVR ha aggiunto che Bruxelles pianifica di sfruttare l’anniversario del disastro di Novi Sad, il 1° novembre, per intensificare le proteste, «indottrinando» i giovani serbi con promesse di un «luminoso futuro europeo» e utilizzando media apparentemente indipendenti come strumenti di influenza. L’obiettivo, secondo l’SVR, è organizzare un «Maidan serbo», sul modello delle proteste ucraine del 2013-2014 che portarono al colpo di stato contro il presidente Viktor Yanukovich.
I funzionari dell’UE, pur monitorando la situazione in Serbia, hanno denunciato l’uso eccessivo della forza da parte delle autorità serbe.
Come riportato da Renovatio 21, proteste sempre più violente si susseguono nel Paese.
Le proteste hanno già portato alle dimissioni del primo ministro Milos Vucevic e all’arresto di diversi funzionari, tra cui un ex ministro del Commercio, con l’accusa di corruzione.
Il presidente Aleksandar Vucic ha affermato che i disordini sono stati fomentati dall’estero e ha denunciato quella che ha definito «violenza mascherata da attivismo»: «mancano pochi giorni prima che inizino a uccidere per le strade» aveva detto lo scorso agosto davanti all’ennesima ondata di proteste violente.
Come riportato da Renovatio 21, le grandi manifestazioni contro Vucic di marzo erano seguite la visita pubblica del figlio del presidente USA Don Trump jr. al premier di Belgrado.
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Come riportato da Renovatio 21, Vucic giorni fa ha accusato le potenze occidentali di aver cercato di orchestrare il suo rovesciamento. In un’intervista su Pink TV trasmessa lunedì, il presidente serbo aveva affermato che le «potenze straniere» hanno speso circa 3 miliardi di euro nell’ultimo decennio nel tentativo di estrometterlo dal potere.
Come riportato da Renovatio 21, Belgrado nel dicembre 2023 produsse evidenti segni di «maidanizzazione» in corso. Già allora presidente serbo accusò le potenze occidentali di tentare di «ricattare» la Serbia affinché sostenga le sanzioni e di tentare di orchestrare una «rivoluzione colorata» – una sorta di Maidan belgradese –contro il suo governo a dicembre.
All’epoca il governo serbo in quel caso aveva ringraziato pubblicamente i servizi segreti russi per il loro aiuto, come confermato in seguito dal Vucic.
Come riportato da Renovatio 21, il ministro degli Esteri Pietro Szijjarto ha dichiarato che l’Unione Europea sta tentando di rovesciare i governi di Ungheria, Slovacchia e Serbia perché danno priorità agli interessi nazionali rispetto all’allineamento con Bruxelles.
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Immagine di Emilija Knezevic via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International