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Scontri a Belgrado. Il presidente del Parlamento serbo: i manifestanti chiedono la guerra civile:

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Sabato, durante una grande manifestazione antigovernativa a Belgrado, in Serbia, i dimostranti si sono scontrati con la polizia.

 

Gli ultimi disordini sono scoppiati dopo che il governo serbo ha respinto un ultimatum dei manifestanti che chiedevano lo scioglimento del Parlamento e l’indizione di nuove elezioni.

 

Il termine fissato dagli attivisti è scaduto alle 21:00.

 

Le riprese della scena mostrano manifestanti mascherati che lanciano pietre, razzi e altri proiettili contro le forze dell’ordine.

 

La polizia antisommossa armata di scudi e manganelli è stata vista respingere i manifestanti dal quartiere governativo, mettendo in sicurezza l’area attorno al palazzo del parlamento.

 

Il capo della polizia Dragan Vasiljevic ha affermato che gli agenti hanno «agito con grande professionalità» e hanno usato solo «un uso minimo della forza» per impedire la rivolta. Ha riferito che sei agenti e due civili sono rimasti feriti e che diverse persone sono state arrestate.

 

In precedenza, il presidente serbo Aleksandar Vucic aveva promesso di «difendere il Paese», ribadendo la posizione del governo secondo cui le proteste erano state istigate da «potenze straniere».

 

Il presidente Vucic aveva inoltre messo in guardia gli attivisti dal ricorrere alla violenza.

 

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L’ultima manifestazione segue mesi di proteste ricorrenti, guidate dagli studenti, innescate dal crollo di una pensilina di cemento in una stazione ferroviaria di Novi Sad lo scorso novembre, che ha causato la morte di 16 persone. L’incidente ha scatenato indignazione nazionale e richieste di responsabilità.

 

La presidente del Parlamento serbo Ana Brnabic ha accusato i manifestanti antigovernativi di Belgrado di incitare alla guerra civile, dopo che una manifestazione guidata dagli studenti si è trasformata in scontri con la polizia.

 

Gli ultimi disordini sono scoppiati sabato, dopo che le autorità hanno respinto un ultimatum dei manifestanti che chiedevano lo scioglimento del parlamento e l’indizione di elezioni anticipate.

 

La protesta ha coinciso con Vidovdan, una festa nazionale che ricorda la battaglia del 1389 tra la Serbia e l’Impero Ottomano detta battaglia della Piana dei Merli, o battaglia del Cossovo.

 

In un post su X, la Brnabic, che è stato primo ministro dal 2017 al 2024, ha condiviso un video degli ultimi momenti della protesta, in cui un organizzatore dice alla folla di «prendere in mano la libertà».

 

«Non hanno concluso il loro raduno gridando “Lunga vita alla Serbia”. L’hanno concluso con un agghiacciante appello a massacrare la Serbia – un mostruoso e palese appello alla guerra civile», ha scritto Brnabic.

 

In un altro post, ha accusato la vicina Croazia di appoggiare i disordini nel tentativo di spodestare il presidente Aleksandar Vucic.

 

Un’ondata di proteste ha travolto la Serbia dopo il crollo mortale di una pensilina di cemento in una stazione ferroviaria di Novi Sad, avvenuto lo scorso novembre, che ha causato la morte di 16 persone e ha scatenato un’ampia indignazione pubblica e richieste di responsabilità.

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La manifestazione di sabato è iniziata pacificamente, ma è diventata violenta in serata, quando alcuni manifestanti hanno iniziato a lanciare uova, bottiglie e altri oggetti contro la polizia nei pressi di un parco del centro, dove i sostenitori del governo stavano tenendo una veglia. Gli agenti sono intervenuti con spray al peperoncino e scudi antisommossa per disperdere la folla.

 

Il ministro dell’Interno Ivica Dacic ha dichiarato che sei agenti e due civili sono rimasti feriti e che decine di «teppisti» sono stati arrestati.

 

Intervenendo in precedenza durante una cerimonia a Vidovdan, Vucic – che ha ripetutamente affermato che le proteste sono istigate da attori stranieri – ha invocato l’unità nazionale e ha esortato alla moderazione.

 

«Alla fine, la Serbia vince sempre», ha scritto sui social media.

 

Come riportato da Renovatio 21, Belgrado nel dicembre 2023 produsse evidenti segni di «maidanizzazione» in corso. Già allora presidente serbo accusò le potenze occidentali di tentare di «ricattare» la Serbia affinché sostenga le sanzioni e di tentare di orchestrare una «rivoluzione colorata» – una sorta di Maidan belgradese –contro il suo governo a dicembre.

 

All’epoca il governo serbo in quel caso aveva ringraziato pubblicamente i servizi segreti russi per il loro aiuto, come confermato in seguito dal Vucic.

 

Vucic, che lo scorso 9 maggio era unico leader europeo con lo slovacco Fico a partecipare alla parata di Mosca per la Vittoria sulla Seconda Guerra Mondiale, mesi fa ha dichiarato che l’Occidente ha speso miliardi per tentare di rovesciarlo.

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Immagine screenshot da Twitter

 

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