Guerra cibernetica

Hacker legati a Israele rivendicano un attacco informatico contro i benzinai in Iran

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Un gruppo di hacker ampiamente segnalato come legato a Israele si è assunto la responsabilità di un attacco informatico che lunedì ha paralizzato la rete iraniana di carburante per i consumatori.

 

Secondo Reuters, citando il ministro del Petrolio iraniano, Javad Owji, circa il 70% delle stazioni di servizio della Repubblica Islamica sono state colpite da interruzioni del servizio a causa dell’attacco informatico. Secondo quanto riferito, l’interruzione ha costretto molte stazioni di servizio a operare manualmente, provocando lunghe file di auto e folle inferocite.

 

Un gruppo chiamato Gonjeshke Darande, o «Passero predatore» in persiano, ha affermato di essere dietro l’attacco in un post sulla piattaforma di social media X.

 

«Noi, Gonjeshke Darande, oggi abbiamo effettuato un altro attacco informatico, distruggendo la maggior parte delle pompe di benzina in tutto l’Iran. Questo attacco informatico arriva in risposta all’aggressione della Repubblica islamica e dei suoi delegati nella regione», si legge nel post.

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Gli hacker affermano di aver avvertito i servizi di emergenza iraniani prima dell’attacco informatico di ridurre al minimo i danni ai civili.

 

 

«Come nelle nostre operazioni precedenti, questo attacco informatico è stato condotto in modo controllato adottando misure per limitare potenziali danni ai servizi di emergenza», hanno scritto gli hacker.

 

«Abbiamo inviato avvisi ai servizi di emergenza in tutto il Paese prima dell’inizio dell’operazione e ci siamo assicurati che una parte delle stazioni di servizio in tutto il Paese rimanessero illese per lo stesso motivo, nonostante il nostro accesso e la nostra capacità di interrompere completamente il loro funzionamento».

 

Il gruppo si è rivolto anche al leader iraniano, l’Ayatollah Ali Khamenei, in un post su X, «Khamenei, giocare con il fuoco ha un prezzo».

 

L’Iran è stato oggetto di numerosi attacchi informatici negli ultimi tempi. Secondo quanto riportato dai media statali, in passato il gruppo di hacker filo-israeliani aveva rivendicato attacchi informatici contro stazioni di servizio, reti ferroviarie e fabbriche di acciaio del Paese.

 

Nel frattempo, l’agenzia di protezione civile iraniana ha dichiarato lunedì che è in corso un’indagine mentre stanno ancora esaminando tutte le possibili cause dei disagi.

 

Non si tratta del primo attacco del genere che subisce l’Iran.

 

Come riportato da Renovatio 21, un attacco hacker aveva bloccato le stazioni di benzina di tutto l’Iran nell’autunno 2021. All’epoca, tuttavia, si disse che l’attacco cibernetico fosse «anonimo».

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Immagine di Farhad Mohammadi Majd via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International

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