Politica
Elezioni a sindaco di una cittadina tedesca, escluso il candidato AfD. Affluenza al 29%
Al candidato di Alternativa per la Germania (AfD), Joachim Paul, è stato impedito di partecipare alle elezioni per la carica di sindaco della cittadina Ludwigshafen. Il metodo usato per escluderlo potrebbe diffondersi, rappresentando – nonostante quanto sostiene la sinistra – la vera minaccia alla democrazia in Germania.
Attraverso una perizia dell’Ufficio Federale per la Protezione della Costituzione (BfV), commissionata dal ministro degli Interni della Renania-Palatinato, guidato dal partito socialdemocratico (SPD), Paul è stato escluso tramite i tribunali. Si è trattato di un processo segreto, confermato da tre diversi tribunali dopo numerosi ricorsi presentati dagli avvocati dell’AfD.
«Notte elettorale senza la barra blu. E senza un’alternativa! Notevole: bassa affluenza alle urne e un numero relativamente alto di voti nulli. Ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuto nelle ultime 6 settimane! Grazie di cuore!» ha scritto Paul sulla sua pagina X.
#Ludwigshafen: Wahlabend ohne blauen Balken. Und ohne Alternative! Bemerkenswert: niedrige Wahlbeteiligung und relativ hohe Zahl ungültiger Stimmen. Ich danke allen, die mich in den letzten 6 Wochen unterstützt haben! Vielen lieben Dank! 🙏🤝 pic.twitter.com/mxmLGeBA13
— 𝗝𝗼𝗮𝗰𝗵𝗶𝗺 𝗣𝗮𝘂𝗹 𝗠𝗱𝗟 (@JoachimPaul_AfD) September 21, 2025
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È decisivo notare che il Paul era in testa nei sondaggi prima di essere rimosso dalla scheda elettorale. Nessuno lo ha sostituito, lasciando l’AfD senza rappresentanza alle elezioni.
L’affluenza alle urne per le elezioni del sindaco ha raggiunto un minimo storico, appena il 29,3%. Nel 2017, la candidata della SPD Jutta Steinruck vinse con il 60,2% dei voti, un’affluenza dimezzata rispetto a quelle elezioni. Non solo: molti elettori hanno espresso il loro dissenso con schede «nulle». Un record del 9,2% delle schede è stato dichiarato invalido, contro il 2,6% di otto anni fa.
Nei risultati finali, con Paul escluso, Klaus Blettner (CDU) e Jens Peter Gotter (SPD) sono passati al ballottaggio, con il 41,2% e il 35,5% dei voti rispettivamente. Martin Wegner (SPD) ha ottenuto il 15,7%, e Michaela Schneider-Wettstein (Volt) il 7,6%.Tuttavia, sostenere che il vincitore del ballottaggio abbia un «mandato» popolare in un’elezione democratica e corretta appare discutibile, se non ridicolo: il 70% degli elettori ha scelto di non votare e molti abbiano protestato con voti non validi.
Paul ha dichiarato di non arrendersi e ha comunicato ai media di aver avviato ulteriori azioni legali il giorno stesso delle elezioni. «Siamo determinati a candidarci alle elezioni. Se dopo il primo turno o dopo il ballottaggio, la decisione spetta ai miei avvocati», ha dichiarato Paul all’agenzia di stampa tedesca.
Altri tribunali hanno già respinto i tentativi di Paul di essere reintegrato nella scheda elettorale prima delle elezioni, invitandolo a procedere legalmente dopo il voto.
Anche la co-leader del partito Alice Weidel ha criticato l’elezione: «solo il 29,3% dei residenti di Ludwigshafen ha partecipato alle elezioni del sindaco, da cui è stato escluso il candidato dell’AfD Joachim Paul. Una democrazia prospera grazie alla libertà di scelta, ma questa non è stata nemmeno concessa ai cittadini», ha scritto la Weidel.
Tuttavia, le proteste sue e del partito avranno probabilmente scarso impatto sull’uso di questa nuova tattica. L’unico rimedio potrebbe essere attraverso i tribunali, molti dei quali hanno giudici ostili all’AfD.
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Al contrario, il sindaco uscente Steinruck sostiene che bandire un candidato attraverso un processo burocratico senza precedenti sia semplicemente «stato di diritto». «Ci sono delle regole. Noi, come comitato elettorale, abbiamo ovviamente aderito a queste regole. Ora ci sono tre sentenze giudiziarie che lo confermano». Ha aggiunto che il fatto che le persone «mettano in discussione» lo stato di diritto la rende «triste». «Dobbiamo tutti continuare a lavorare su questo in futuro», ha concluso Steinruck.
La grande prova della democrazia germanica arriva mentre il dibattito sulla messa al bando dell’intero partito AfD continua a infuriare. L’AfD si attesta tra il 26 e il 27% nei sondaggi nazionali e potrebbe raggiungere il 30% entro il prossimo anno.
Dal picco ora raggiunto il partito potrebbe scendere, tuttavia il governo federale rimane profondamente impopolare. Problemi come un’economia in difficoltà, un’immigrazione alle stelle, un aumento della criminalità, scuole in crisi, livelli di debito elevati e una politica energetica disastrosa non sembrano destinati a risolversi.
Queste condizioni favoriscono la AfD. La pressione per un divieto totale aumenterà con la crescita della popolarità del partito, ma, in assenza di ciò, sempre più candidati dell’AfD potrebbero essere esclusi dalle elezioni con il metodo usato per eliminare il candidato Paul.
Come riportato da Renovatio 21, AfD ha notevolmente rafforzato la propria posizione nella Renania Settentrionale-Vestfalia, conquistando il terzo posto alle elezioni regionali di due domeniche fa.
In un post su X, l’AfD ha proclamato di essere diventato il «partito popolare» della regione, con un risultato quasi triplicato rispetto alle elezioni del 2020, passando dal 5,1% al 14,5%. Il partito ha attribuito questo successo a un crescente «desiderio di un vero cambiamento politico» nella regione più popolosa della Germania.
Come riportato da Renovatio 21, un sondaggio del mese scorso ha rilevato che AfD sarebbe il primo partito del Paese, superando il blocco democristiano del Merz.
Come riportato da Renovatio 21, a giugno il capo della polizia del Bundestag tedesco, Uli Grötsch, ha chiesto che tutti i membri del partito di destra Alternativa per la Germania (AfD) vengano rimossi dal servizio di polizia.
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Un mese prima l’agenzia di Intelligence interna tedesca ha temporaneamente sospeso la classificazione di AfD come gruppo «estremista di destra confermato», in attesa dell’esito di un ricorso legale. La tregua, tuttavia, arriva in anni di lotta persistente contro la formazione politica sovranista.
Nelle ultime elezioni negli stati di Sassonia e Turingia, l’AfD ha demolito la coalizione di sinistra al potere. In Turingia, ha ottenuto i voti del 37% dei 18-24enni. La crescita del partito ha portato anche a fenomeni di cannibalismo elettorale fra i partiti della coalizione, con la sparizione totale dei Verdi dal Parlamento del land del Brandeburgo.
Come riportato da Renovatio 21, Verdi e democristiani avevano segnalato la volontà di bandire l’AfD ancora mesi fa, quando era emerso che era divenuto il secondo partito del Paese e il primo della parte orientale. Nell’ultimo episodio di trasformismo compromissorio democristiano, la CDU si è dichiarata pronta ad allearsi con il partito ecologista per fermare l’avanzata di AfD e del nuovo partito populista di sinistra anti-guerra ed antri immigrati di Sahra Wagenknecht il BSW.
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Immagine da Twitter