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Coppia di genitori afferma che l’intercessione del cardinale Pell ha salvato la vita del figlio

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L’arcivescovo di Sydney ha diffuso voci secondo cui il defunto cardinale George Pell sarebbe intervenuto miracolosamente per salvare un bambino di 18 mesi che stava per annegare. Lo riporta LifeSite.

 

In un’esclusiva pubblicata da The Australian, la notizia di un presunto evento miracoloso è stata diffusa nella sfera mediatica, tramite un discorso tenuto dall’arcivescovo Anthony Fisher, OP.

 

Monsignor Fisher, arcivescovo di Sydney dalla fine del 2014, avrebbe dichiarato mercoledì che i genitori di un bambino americano di 18 mesi attribuivano la miracolosa sopravvivenza del figlio al cardinale Pell. Fisher ha detto che gli è stato riferito dell’evento la scorsa settimana, in cui un ragazzino di nome Vincent «è caduto in una piscina» a Phoenix, in Arizona, e «ha smesso di respirare per 52 minuti».

 

L’arcivescovo ha affermato che i «genitori di Vincent hanno pregato per l’intercessione del cardinale Pell».

 

«Il ragazzo è sopravvissuto e si è staccato dal supporto vitale senza alcun danno al cervello, ai polmoni o al cuore. Ora sta bene e i suoi dottori lo stanno definendo un miracolo», ha detto Fisher, secondo The Australian. L’arcidiocesi di Sydney non avrebbe al momento confermato nulla.

 

L’articolo è stato scritto da Tess Livingstone, biografa del defunto cardinale, alla presentazione del cui libro Fisher è intervenuto mercoledì. Secondo il giornale australiano, i genitori di Vincent avevano incontrato Pell a Phoenix durante un tour del 2021. Quando Vincent era ricoverato in ospedale e veniva intubato, il fratello di sua madre contattò padre Joseph Hamilton, ex segretario di Pell, chiedendogli di pregare.

 

Hamilton ha affermato che i genitori di Vincent «avevano pregato affinché il defunto cardinale intercedesse per il loro figlio perché erano rimasti colpiti quando lo avevano incontrato a Phoenix». Il sacerdote ha aggiunto a questo corrispondente che i genitori di Vincent hanno pregato il defunto Pell, chiedendo anche l’intercessione dei santi canonizzati per il loro figlio.

 

Secondo quanto riferito, il ragazzo ha trascorso 10 giorni in ospedale ed è stato dimesso solo di recente.

 

Perché un evento venga formalmente riconosciuto come miracolo dalla Chiesa è necessario un lungo processo con un esame rigoroso per escludere qualsiasi spiegazione naturale. I miracoli sarebbero inclusi nel processo generale di esame della causa di canonizzazione di una persona e perché un evento venga dichiarato miracolo deve essere approvato da almeno 5 su 7, o 4 su 6, esperti coinvolti.

 

Il cardinale Pell è morto improvvisamente nel gennaio 2023 in seguito a un «intervento di routine di sostituzione dell’anca» svoltosi in precedenza in un ospedale di Roma. Padre Hamilton dichiarò all’epoca che Pell aveva subito un sospetto arresto cardiaco dopo la procedura, che di per sé era stata un successo.

 

Nato a Ballarat, Victoria, l’8 giugno 1941, Pell fu ordinato in Vaticano nel 1966, nominato vescovo ausiliare di Melbourne nel 1987 e poi nominato arcivescovo della stessa sede nel 1996.

 

Non rimase a lungo a Melbourne, poiché Giovanni Paolo II lo nominò arcivescovo di Sydney nel 2001, carica che ricoprì fino al 2014. Giovanni Paolo II annunciò poi l’ascesa di Pell al Collegio cardinalizio nell’autunno del 2003.

 

L’imponente cardinale australiano ha ricoperto numerosi incarichi curiali a Roma, in particolare quello di primo prefetto della neonata Segreteria per l’Economia, istituita nel febbraio 2014, con il mandato pubblico di supervisionare le finanze all’interno del Vaticano.

 

Rientrato volontariamente in Australia per affrontare le accuse di abusi sessuali, Pell ha trascorso 405 giorni in prigione. Tuttavia, ha sempre negato le accuse, che si basavano sulla testimonianza non corroborata di una persona, e nel 2020 è stato assolto all’unanimità dall’Alta Corte d’Australia. La corte ha spiegato che la giuria, «agendo razionalmente sull’insieme delle prove, avrebbe dovuto nutrire un dubbio sulla colpevolezza del ricorrente rispetto a ciascuno dei reati per i quali era stato condannato».

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Dopo la sua assoluzione e il rilascio, Pell ha descritto la sua pena detentiva come «un dono e una grazia». «Dio scrive dritto sulle linee storte e, dato che sono stato condannato al carcere, lo considero un dono e una grazia», ​​ha detto Pell ai giornalisti nel dicembre 2020. «Dovrei affrettarmi ad aggiungere che mi rammarico ancora che sia successo», ha continuato. «Non l’avrei scelto, ma ero lì e, se Dio vuole, ho fatto il mio dovere cristiano mentre ero in prigione».

 

Riflettendo sulla vita di Pell subito dopo la sua morte improvvisa nel 2023, il cardinale Gerhard Müller ha detto che «è stato un grande testimone della verità del Vangelo e ha lavorato molto bene e diligentemente nella vigna del Signore. Ma ha anche sofferto molto per la Chiesa di Cristo ed è stato calunniato e gettato innocentemente in prigione a causa della sua fedeltà a Gesù crocifisso e risorto».

 

Varie voci si sono diffuse sulla morte del cardinale. Così come vi è chi si interroga sulle transazioni tra Vaticano e Australia, con la cifra-monstre di 2,3 miliardi di dollari australiani (oltre 1,4 miliardi di euro) bonificata attraverso più di 400 mila transazioni. Tuttavia, le autorità hanno decretato che non vi era nulla di strano: «I trasferimenti finanziari avevano generato il sospetto di un tentativo di pilotare il processo per pedofilia a carico del cardinale George Pell. Ma la polizia di Canberra non ha rivelato nessuna condotta criminale» aveva riassunto Repubblica.

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Immagine di Catholic Church England and Wales via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic

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