Geopolitica

Zelens’kyj minaccia gli americani che non lo sostengono

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj ha tenuto un discorso il 24 febbraio per commemorare il primo anniversario dell’operazione militare russa in Ucraina, in cui il capo di Kiev ha definito il 2023 «l’anno dell’invincibilità».

 

Successivamente, Zelens’kyj ha tenuto una conferenza stampa e ha affermato che se gli Stati Uniti smettessero di inviare sostegno allo sforzo bellico dell’Ucraina, gli Stati Uniti «perderebbero la posizione di leadership di cui godono nel mondo».

 

Dopo aver leccato i suoi sostenitori, «il Congresso, il presidente, i canali televisivi, i giornalisti e tutti coloro che ci hanno sostenuto», Zelens’kyj ha rivolto il suo veleno contro coloro che si oppongono al continuo sostegno all’Ucraina, dicendo: «se non cambiano il loro opinione … perderanno la NATO, perderanno il peso degli Stati Uniti, perderanno la posizione di leadership di cui godono nel mondo».

 

«Gli Stati Uniti non rinunceranno mai a uno stato membro della NATO», ha dichiarato lo Zelens’kyj, insistendo sul fatto che se l’Ucraina dovesse cadere a causa del debole sostegno di Washington, la Russia «entrerebbe negli Stati baltici, negli stati membri della NATO, e poi gli Stati Uniti dovranno mandare i loro figli e le loro figlie esattamente nello stesso modo in cui stiamo inviando i loro [sic] figli e figlie in guerra».

 

«Moriranno», ha poi dichiarato drammaticamente, prima di affermare che l’interruzione del flusso di aiuti farebbe perdere a Washington «il sostegno di un Paese con 40 milioni di abitanti, con milioni di bambini… I bambini americani sono diversi dai nostri?»

 

Il deputato repubblicano dell’Arizona Andy Biggs è stato uno di coloro che hanno rapidamente confutato i commenti del leader ucraino, sottolineando il ridicolo della retorica insolitamente conflittuale diretta al pubblico occidentale in generale.

 

«Non abbiamo bisogno di Zelens’kyj che dia lezioni agli americani su cosa pensare e fare», ha detto il deputato Biggs su Twitter. «Abbiamo assolutamente tutto il diritto di mettere in discussione e porre fine a tutti gli aiuti all’Ucraina».

 

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