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Leone punisca l’omoeresia: mons. Viganò sull’udienza papale concessa a padre Martin

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L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha commentato sulla piattaforma social X l’udienza concessa da Leone XIV al gesuita pro-omotransessualismo padre James Martin, che ha in seguito comunicato gioendo che sul tema delle genti della nuova Sodoma vi sarà continuità tra i due papati.

 

«Se qualcuno nutrisse ancora dubbi sulla continuità ideologica tra Bergoglio e Prevost, non ha che da ascoltare gli elogi nei riguardi di Leone del paladino dei sodomiti e di tutte le perversioni LGBTQ+ dopo l’udienza di oggi: “Mi ha commosso ascoltare lo stesso messaggio che ho sentito da papa Francesco sui cattolici LGBTQ, che è un messaggio di apertura e accoglienza”».

 


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Dinanzi a queste parole gravissime, monsignor Viganò chiede una reazione dello stesso pontefice.

 

«Ora sta a Leone smentire, punendo severamente chi promuove l’omoeresia, il transessualismo, il gender, la pedofilia» tuona Viganò.

 

«Non ci può essere alcun equivoco sulla ferma condanna della Chiesa Cattolica di questi orribili vizi che gridano vendetta al cielo e sulla necessità di conversione e di pentimento per chi vive in stato di peccato abituale».

 

Come riportato da Renovatio 21, il prelato lombardo aveva già messo in guardia chi si dimostrava speranzoso sul cambio di passo tra Bergoglio e il nuovo pontificato.

 

Tre mesi fa monsignor Viganò scrisse che le nomine operate dal nuovo papa «pongono Robert Francis Prevost in evidente e inquietante continuità con il predecessore, e non saranno certo la stola e la mozzetta a cambiare la realtà».

 

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Immagine da Exsurge Domine; modificata

 

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