Salute

Usare il computer per troppo tempo può provocare una disfunzione erettile

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C’è un nuovo studio pubblicato sulla rivista scientifica Andrology che desta curiosità: alcuni scienziati cinesi hanno trovato una forte associazione tra «uso esteso del computer per il tempo libero» e il rischio di sviluppare una disfunzione erettile, basata su analisi genetiche e statistiche su dati di oltre 220.000 soggetti.

 

In particolare, hanno scoperto che gli uomini hanno aumentato le loro possibilità di sperimentare la disfunzione erettile di 3,57 volte ogni 1,2 ore al giorno trascorso su un computer.

 

«L’attività fisica moderata può aiutare a correggere la disfunzione», scrivono i ricercatori.

 

È interessante notare che gli scienziati non hanno trovato un’associazione tra disfunzione erettile e altre attività ricreative sedentarie come guardare la TV o guidare.

 

Tuttavia, ulteriori ricerche sono giustificate perché gli scienziati hanno dedotto la loro conclusione da un’indagine su larga scala. 

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«Sebbene questo studio non mostri assolutamente causa ed effetto, certamente suggerisce che gli uomini che sono preoccupati per la loro funzione erettile dovrebbero forse uscire dal computer e diventare più attivi», ha detto il professore di andrologia dell’Università di Manchester Allan Pacey, che ha espresso le sue opinioni sullo studio a The Independent. «Gli studi hanno già dimostrato che l’esercizio fisico regolare può migliorare la funzione erettile».

 

Un altro aspetto di questo studio che non è discusso sono le sue implicazioni sugli sforzi della Cina per reprimere i videogiocatori, in particolare i bambini. Ma se i leader del Paese prendono sul serio questo studio, specialmente alla luce del crollo dei tassi di natalità in Cina, potremmo considerare naturale che la Cina voglia contrastare i ludopatici da videogames

 

Nel cosiddetto mondo moderno, si evidenziano problemi di natalità e scarsa voglia di procreare, dovuta a vari fattori socio-economici, ma non solo. Secondo una ricerca riportata da Renovatio 21, la conta degli spermatozoi in tutto il mondo sembra essersi dimezzata tra il 1973 e il 2018. Al fenomeno potrebbe aver contribuito la vaccinazione massiva COVID: un recente studio ha concluso che la fertilità maschile è ridotta per diversi mesi dopo l’iniezione del vaccino COVID-19 a base mRNA.

 

Gli scienziati stanno assistendo a una tendenza allarmante: il numero di spermatozoi degli uomini è diminuito, i livelli di testosterone sono precipitati e la disfunzione erettile è in aumento.

 

L’infertilità maschile è in aumento e l’esposizione a sostanze chimiche sintetiche note come ftalati potrebbe esserne una delle cause, secondo la scienziata della fertilità Shanna Swan. Sebbene le ragazze stiano vivendo pubertà precoce e le donne stiano sperimentando un calo della qualità degli ovuli e più aborti, la scienza emergente sta spostando l’attenzione sugli uomini poiché sempre più coppie soffrono di infertilità

 

Gli scienziati riferiscono che il numero di spermatozoi è diminuito, i neonati maschi stanno sviluppando più anomalie genitali e i problemi di concepimento degli uomini sono in aumento. La disfunzione erettile è in aumento e i livelli di testosterone diminuiscono dell’1% ogni anno.

 

Renovatio 21 ricorda a questo punti che uno studio a dimostrato che bere una quantità moderata di alcol, equivalente a due pinte a settimana, è stato collegato a una maggiore qualità dello sperma rispetto all’assunzione di alcool inferiore o superiore.

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