Guerra cibernetica

Un’altra nave portacontainer «ha perso potenza» vicino al ponte di Nuova York?

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Secondo quanto riferito, un’enorme nave portacontainer avrebbe perso energia nella baia superiore di Nuova York, poco prima del ponte Verrazzano-Narrows che collega i quartieri di Staten Island e Brooklyn. Lo riporta il sito Zerohedge.

 

Qualora la notizia fosse verificata, si tratterebbe di una replica pressoché esatta di quanto accaduto con il portacontainer Dali scontratosi con il ponte Key a Baltimora – un impatto che ha comportato la distruzione del ponte stesso, con immense implicazioni logistiche ed economiche per l’intera regione.

 

Secondo il capitano John Konrad, amministratore delegato di gCaptain, il capitano di un rimorchiatore di New York lo avrebbe informato che la nave portacontainer APL QINGDAO di 354 metri «ha perso potenza durante il transito nel porto di New York».

 

 

«Avevano 3 rimorchiatori di scorta, ma ne sono serviti altri 3 per tenerla sotto controllo. Hanno ripreso il potere e sono stati portati all’ancora vicino al ponte di Verrazano», ha detto a Konrad il capitano del rimorchiatore.

 

Il Konrad ha affermato che la nave è registrata a Malta ed è di proprietà e gestita da un’importante compagnia di navigazione francese.

 

 

 

Il Konrad tuttavia sostiene di non avere ancora certezza dell’accaduto: «stiamo ancora aspettando conferma sull’accaduto».

 

La notizia ha comunque trovato spazio nei notiziari della TV americani. Secondo la CBS la nave avrebbe perso la propulsione ma non l’energia.

 

 

Aggiungendo validità al rapporto di Konrad, i dati di tracciamento AIS della nave mostrano che ha gettato l’ancora improvvisamente nella tarda notte di venerdì, appena prima del ponte sospeso. Da domenica mattina lo stato di navigazione della nave è «ancorato», riporta Zerohedge.

 

L’incidente avviene quasi due settimane dopo che una nave portacontainer ha perso potenza e ha fatto crollare il ponte Francis Scott Key lungo 1,6 miglia a Baltimora, nel Maryland, paralizzando il porto di Baltimora.

 

Alcuni hanno parlato del disastro come il possibile effetto di un attacco cibernetico. Altri di una sorta di «evento cigno nero» in grado di traumatizzare i mercati, la politica e l’intera popolazione.

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Immagine di Michael LoCascio via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported

 

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