Cervello

Scienziati usano nanoparticelle per controllare a distanza il cervello dei topi

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Gli scienziati dell’Institute for Basic Science (IBS) in Corea del Sud, hanno sviluppato un nuovo metodo per controllare la mente dei topi manipolando «interruttori» attivati da nanoparticelle presenti nel loro cervello tramite un campo magnetico esterno.

 

Il sistema, denominato Nano-MIND (Magnetogenetic Interface for NeuroDynamics», cioè «Interfaccia magnetogenetica per neurodinamiche»), funziona controllando regioni mirate del cervello mediante l’attivazione di circuiti neurali.

 

Sebbene non si tratti del primo esperimento di «controllo mentale» che coinvolge animali, gli approcci precedenti si sono tradizionalmente basati su interventi chirurgici invasivi e ingombranti sistemi esterni che limitano i movimenti dei soggetti del test, scrive Science Alert.

 

«Si tratta della prima tecnologia al mondo in grado di controllare liberamente specifiche regioni del cervello mediante campi magnetici», ha affermato Jinwoo Cheon, direttore dell’IBS Center for Nanomedicine e autore principale di un nuovo articolo pubblicato sulla rivista Nature Nanotechnology.

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«Ci aspettiamo che venga ampiamente utilizzato nella ricerca per comprendere le funzioni cerebrali, le sofisticate reti neurali artificiali, le tecnologie di interfaccia [cervello-computer] bidirezionali e i nuovi trattamenti per i disturbi neurologici», ha aggiunto il Cheon.

 

In questi esperimenti, i ricercatori hanno attivato neuroni inibitori in aree specifiche del cervello per aumentare l’appetito e i comportamenti alimentari del 100%. Eccitando questi neuroni, l’equipe è riuscita a ridurre al contrario il cibo mangiato dai topi del 50%.

 

I ricercatori anche utilizzato il sistema per attivare selettivamente i recettori responsabili dei comportamenti materni nel cervello di topi femmina che non si erano riprodotti. Attivando questi percorsi, i topi «hanno aumentato significativamente i comportamenti di accudimento, come portare i cuccioli al nido, simili ai topi materni», come riportato nel comunicato stampa.

 

In un terzo esperimento, i ricercatori sono riusciti ad attivare le regioni del cervello responsabili dell’aumento dei comportamenti «amichevoli», incoraggiando i topi ad andare d’accordo con altri topi all’interno di una piccola stanza, senza essersi mai incontrati prima.

 

Gli scienziati hanno manipolato i neuroni ruotando magneticamente un piccolo attuatore per tirare o spingere le nanoparticelle impiantate nel cervello dei topi.

 

Si tratta dell’ennesima ricerca di interfaccia cervello computer che apre decisamente alla possibilità, con la scusa della cura di malattie neurologiche, del controllo mentale e biologico dell’organismo, possibile anche distanza. Su questo tipo di tecnologia uomo-macchina, dichiarando di voler aiutare i tetraplegici, sta muovendosi da anni l’azienda di impianti di chip cerebrali Neuralink di Elone Musk.

 

Come riportato da Renovatio 21, due anni fa ricercatori avevano pubblicato uno studio che indicava che impulsi ultrasonici al cervello dei topi li mandavano in uno stato simile al letargo. Altri sorprendenti esperimenti sui cervelli dei muridi mostravano che essi disponevano di un cervello «pronto per il teletrasporto».

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