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Sanità in Emilia Romagna, un genitore ci scrive

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Un nostro lettore ci scrive per raccontarci la sua esperienza personale con la Sanità emiliano-romagnola, giudicata come da più parti come perfetta ed inappuntabile.

Pubblichiamo questa testimonianza di un genitore che si è invece scontrato con la realtà dei fatti, lasciando la forma dell’anonimato come ci è stato espressamente richiesto.

 

Gentile Redazione di Renovatio 21,

Nella mia personale esperienza mi sono interfacciato con una Sanità che tutto è fuorché un idolo  da non poter mettere in discussione.

Seguo con interesse il Vostro lavoro di informazione e vorrei portare un brevissimo contributo rispetto alle critiche mosse sul sistema sanitario presente nella Regione Emilia Romagna.

Molti parlano dell’Emilia Romagna come un’eccellenza della Sanità nazionale. In effetti fra questi potrebbero essere gli stessi che consideravano pure la Val d’Enza come un’eccellenza per la questione affidi. Punti di vista.
Nella mia personale esperienza mi sono interfacciato con una Sanità che tutto è fuorché un idolo  da non poter mettere in discussione.

Pochi mesi fa io e mia moglie abbiamo deciso di rivolgerci al pediatra per un controllo agli occhi della nostra figlia più piccola. Il pediatra ci ha consigliato una visita oculistica: sospetto strabismo – non quindi una normale visita di routine. Cosicché, con l’impegnativa, ci siamo subito recati in farmacia [in Emilia è possibile prendere appuntamento per le visite in alcune farmacie invece che al CUP, ndr] per prendere subito appuntamento.

Di attesa proprio non ce n’è stata: ci hanno spiegato che le liste di attesa erano chiuse a tempo indeterminato

Ci aspettavamo un po’ di attesa, ma in realtà di attesa proprio non ce n’è stata alcuna. Ma nel vero senso della parola: non è stato possibile prendere alcun tipo di appuntamento perché – ci hanno spiegato – le liste di attesa erano chiuse. Chiuse a tempo indeterminato.

Nessuna visita oculistica possibile per nostra figlia di un anno e mezzo, a meno che non andiamo privatamente. Cioè pagando fior di quattrini, ovviamente: e alla fine abbiamo proprio fatto così, con esborso notevole rispetto alle economie famigliari. In questa stessa circostanza abbiamo poi appreso – perché ci è stato riferito da chi di competenza – che   per tutto il comparto oculistico del pubblico il sistema è bloccato senza prospettive di apertura a breve termine, nemmeno per i bambini piccoli. 

 

«Quando si libererà un posto?» abbiamo domandato. «Può essere tra un giorno o tra mesi: al momento non lo sappiamo, il sistema è bloccato».

Questa è la nostra esperienza personale. Alla faccia dell’Emilia Romagna fiore all’occhiello del Sistema Sanitario Nazionale.

 

Un lettore di Reggio Emilia

 

 

 

 

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