Guerra cibernetica

Russia-Ucraina, la Microsoft lavora con la NATO e i governi occidentali

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Il New York Times ha riportato che poco prima che i carri russi entrassero in Ucraina, Il Threat Intelligence Center di Microsoft (centro per la raccolta dati sulle minacce) ha dato avvertimento di un malware di tipo «wiper» – cioè che cancella tutto – mai visto prima che è apparso rivolto ai ministeri del governo e alle istituzioni finanziarie di Kiev.

 

«Nel giro di tre ore, Microsoft si è lanciata nel mezzo di una guerra di terra in Europa, da 5.500 miglia di distanza. Il centro minacce, a nord di Seattle, era in stato di massima allerta e ha rapidamente smantellato il malware, lo ha chiamato “FoxBlade” e ha informato la massima autorità ucraina per la difesa informatica. Nel giro di tre ore, i sistemi di rilevamento dei virus di Microsoft sono stati aggiornati per bloccare il codice, che cancella — “spazza via” — i dati sui computer in una rete» scrive un pool di giornalisti, tra cui David E. Sanger, specialista per il NYT in fatto di ciberguerra.

 

Il dato incontrovertibile di questa storia, non è tanto la minaccia sventata, ma l’ingresso del colosso mondiale di Bill Gates nell’arena bellica.

 

Lo abbiamo visto in queste settimane: Facebook permette agli ucraini di chiedere la morte dei soldati russi e di Putin, oltre che gli elogi al battaglione neonazista Azov, i cui gadget sono venduti anche da Amazon. Twitter, Youtube, perfino Duckduckgo (motore di ricerca che aveva coraggiosamente fatto della sua imparzialità il suo modello di business) hanno preso provvedimenti rispetto al disastro dell’ora presente – ricordiamo la chiusura dei canali di informazione dello Stato russo su varie piattaforme.

 

I colossi elettronici non sono neutri, anzi: guardate Microsoft, che partecipa attivamente. Guardate a Zelens’kyj che ringrazia Facebook per l’appoggio nello «spazio informativo».

 

La cosa non è nemmeno dissimulata.

 

«Siamo un’azienda e non un governo o un Paese», ha scritto Brad Smith, presidente di Microsoft, in un post sul blog della società , descrivendo le minacce che stava vedendo: interessante che abbia il bisogno di sottolineare una cosa del genere, del resto il suo boss, Bill Gates, contribuisce a enti come l’OMS più di qualunque altro Paese.

 

«Il ruolo che sta giocando, ha chiarito, non è neutrale – scrive il NYT commentando le parole dello Smith –  Ha scritto di “costante e stretto coordinamento” con il governo ucraino, così come con i funzionari federali, l’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico e l’Unione Europea».

 

Cioè: la Microsoft si sta coordinando, oltre che con gli USA; anche con la UE, l’Ucraina e la NATO.

 

E in queste stanno pure lavorando che è una meraviglia, stando alle loro parole soddisftattissime: «Non l’ho mai visto funzionare così, o quasi così velocemente (…) Stiamo facendo in poche ore ciò che, anche solo pochi anni fa, avrebbe richiesto settimane o mesi».

 

«I dirigenti dell’azienda, alcuni appena dotati di autorizzazioni di sicurezza, si uniscono alle chiamate sicure per ascoltare una serie di briefing organizzati dalla National Security Agency e dal Cyber ​​Command degli Stati Uniti, insieme alle autorità britanniche, tra gli altri. Ma gran parte dell’intelligence fruibile viene trovata da aziende come Microsoft e Google, che possono vedere cosa sta fluendo attraverso le loro vaste reti».

 

In pratica, Big Tech è ora, sempre più ufficialmente, una parte dello sforzo militare contro la Russia – anche in un momento in cui la guerra non è nemmeno dichiarata.

 

 

 

 

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