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Rapporto dell’Intelligence USA contro al-Jolani: «violenza e instabilità» in Siria
Il Dipartimento di Intelligence Nazionale degli Stati Uniti ha riconosciuto, nella sua Valutazione annuale delle minacce del 2025, che le forze governative siriane sono responsabili dei massacri commessi contro le minoranze sulla costa siriana all’inizio di questo mese.
«La caduta del regime del presidente Bashar al-Assad per mano delle forze di opposizione guidate da Hayat Tahrir al-Sham (HTS) – un gruppo precedentemente associato ad Al-Qaeda – ha creato le condizioni per una prolungata instabilità in Siria e potrebbe contribuire a una rinascita dell’ISIS e di altri gruppi terroristici islamici», osserva il rapporto dell’Intelligence USA, aggiungendo che «le forze governative ad interim guidate da HTS, insieme a elementi di Hurras al-Din e altri gruppi jihadisti, si sono impegnate in violenze ed esecuzioni extragiudiziali nella Siria nordoccidentale all’inizio di marzo 2025, prendendo di mira principalmente le minoranze religiose, provocando la morte di oltre 1.000 persone, tra cui civili alawiti e cristiani.
Il rapporto prosegue affermando che «alcuni gruppi jihadisti rimasti si rifiutano di fondersi nel ministero della Difesa di HTS e l’ISIS ha già manifestato la sua opposizione all’appello democratico di HTS e sta pianificando attacchi per indebolirne la governance».
Il documento sottolinea inoltre che il presidente siriano di transizione Ahmad al-Sharaa, che ha guidato HTS e il suo gruppo precursore, il Fronte al-Nusra, «afferma di essere disposto a collaborare con la serie di gruppi etno-settari della Siria per sviluppare un modello di governance inclusivo». Tuttavia, questi gruppi sono scettici sulle sue intenzioni, pertanto «le negoziazioni prolungate potrebbero trasformarsi in violenza».
I massacri sono avvenuti all’inizio di marzo nelle città costiere della Siria e nei paesi e villaggi circostanti, dopo una rivolta armata scatenata da militanti affiliati all’ex esercito siriano.
Nel corso di un’operazione di sicurezza su vasta scala per sedare la rivolta, il Dipartimento per le operazioni militari siriane, composto da numerose fazioni estremiste incorporate nel nuovo esercito del Paese, ha condotto una massiccia campagna di esecuzioni.
I militanti sono andati porta a porta uccidendo civili, tra cui donne e bambini. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR), sono state uccise almeno 1.500 persone, la maggior parte delle quali alawiti.
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Le autorità siriane hanno promesso di aprire un’indagine sui massacri. Tuttavia, le uccisioni extragiudiziali perpetrate dalle forze governative sono continuate.
La scorsa settimana, il SOHR ha riferito che 72 persone sono state uccise in un arco di 24 ore da «gruppi armati affiliati alla Sicurezza generale e alle fazioni militari siriane» in diverse aree della Siria. Tre inviati europei hanno avvertito le autorità siriane durante un incontro a Damasco all’inizio di questo mese che il sostegno internazionale al paese sarebbe dipeso dalla «repressione» da parte del governo degli elementi estremisti, secondo l’agenzia Reuters.
«Gli abusi verificatisi negli ultimi giorni sono davvero intollerabili e i responsabili devono essere identificati e condannati. Non c’è assegno in bianco per le nuove autorità», ha detto un portavoce del ministero degli Esteri francese all’agenzia di stampa quando gli è stato chiesto del messaggio trasmesso dagli inviati europei a Damasco.
«Abbiamo chiesto che si assuma la responsabilità. La punizione dovrebbe ricadere su coloro che hanno commesso i massacri. Le forze di sicurezza devono essere ripulite», ha affermato uno degli inviati.
Le forze di sicurezza e militari siriane sono dominate da membri di HTS (ex branca di Al-Qaeda in Siria) e da combattenti dell’Esercito nazionale siriano (SNA), un’organizzazione paramilitare turca costituita nel 2017.
È noto che i gruppi dell’SNA, integrati nell’esercito e nell’apparato di sicurezza siriano, annoverano tra le loro fila decine di ex combattenti e comandanti dell’ISIS.
Dopo la caduta del governo dell’ex presidente siriano Bashar al-Assad, l’anno scorso, gli Stati Uniti hanno rapidamente rimosso la taglia di 10 milioni di dollari su Jolani, che in precedenza era un membro dello Stato islamico dell’Iraq (ISI), il gruppo che si è trasformato nell’ISIS.
I cristiani sono tra le vittime dei massacri della nuova Siria in mano ai takfiri, definiti ridicolmente da Israele come «jihadisti educati». Cristiani e alawati sono oggi oggetto di stragi che qualcuno ha chiamato «neo-ottomane», perpetrate da forze armate nelle cui posizioni di rilievo sono stati nominati jihadisti da tutto il mondo. – basti pensare che il nuovo capo dell’Intelligence damascena è un uomo designato come terrorista dall’ONU.
Tra le poche voci levatesi in loro difesa, quella di monsignor Viganò.
Come riportato da Renovatio 21, al-Jolani ha firmato una nuova dichiarazione di una Costituzione provvisoria per la nuova Siria che rende chiaramente la legge islamica o sharia la nuova legge del Paese.
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Immagine di © European Union, 2025 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International; immagine tagliata.