Gender
Proteste anti-LGBT in Moldavia, la polizia butta a terra un sacerdote
Gli agenti di polizia hanno fatto ricorso alla forza contro i partecipanti a una manifestazione anti-LGBT nella capitale moldava Chisinau; alcuni video della scena mostrano un prete ortodosso mentre viene scaraventato a terra, mentre un uomo con un bambino viene malmenato dagli agenti e arrestato.
Le tensioni sono aumentate dopo che un gruppo di attivisti LGBTQ ha organizzato una marcia non autorizzata nel centro della città, ha riferito domenica Sputink Moldova.
Decine di persone con bandiere arcobaleno hanno bloccato il traffico e sfilato per le strade. Sebbene la polizia fosse intervenuta in gran numero sul posto, non è stato fatto alcuno sforzo per fermare la marcia, secondo l’agenzia.
Sostieni Renovatio 21
Alla fine, si sono imbattuti in una contro-protesta di cristiani ortodossi che portavano icone e croci. La violenza è esplosa quando i manifestanti anti-omotransessualiste hanno cercato di violare i cordoni di polizia che li separavano dall’altro gruppo.
Uno dei video registrati sul posto mostra gli agenti mentre gettano brutalmente a terra un prete ortodosso.
Moldovan police shoved an Orthodox priest who was protesting against the Pride march. Insane what’s happening in Europe. https://t.co/lbuJVXJW7e pic.twitter.com/NjanVWb5Yz
— Ian Miles Cheong (@stillgray) June 15, 2025
New footage of Chisinau cops PINNING Orthodox priest moments before they chucked him to ground
Russian Orthodox Church CONDEMNS cop violence against Moldovan priest https://t.co/QkbPIsfHp1 pic.twitter.com/JOVCj6njO3
— RT (@RT_com) June 15, 2025
Un altro filmato mostrava la polizia maltrattare un uomo con un bambino piccolo in braccio. In una di queste, il padre evita a malapena di far cadere la testa del bambino sul marciapiede mentre viene spinto dagli agenti.
The price of “EU Freedom?”
Moldovan Security forces tore a child from his fathers arms at a counter LGBTQ March in Moldovas capital.
An Orthodox priest was also beaten during a disturbing crack down by police. pic.twitter.com/aAAPCNeNh6
— Chay Bowes (@BowesChay) June 15, 2025
‼️🇲🇩 #Moldovan police beat priests and fathers with children, protecting the parade of perverts
▪️Today, in the center of #Chisinau, there was mass action in support of family and traditional values, this is the largest demonstration in their defense in recent years.
▪️However,… pic.twitter.com/h4pmFJdzE6— Leonard Frank (@LeoonfrankFrank) June 15, 2025
Iscriviti al canale Telegram
Diverse persone sarebbero state fermate durante la protesta. Alla fine la tensione si è placata e i dimostranti anti-omotransessualisti hanno iniziato a cantare preghiere.
La leader del partito di opposizione Renaștere («Rinascimento»), Natalia Paraska, ha definito «scioccanti» le azioni degli ufficiali a Chisinau. «Chi serve la nostra polizia: la società o un gruppo di persone emarginate sotto bandiere arcobaleno?» ha chiesto.
Paraska ha affermato che alle autorità moldave attuali non importava che tra gli arrestati ci fossero sacerdoti e genitori con figli, perché per loro “la cosa principale è eseguire gli ordini della Sandu», cioè la contestata presidente moldava, la quale, continua la leader dell’opposizione, «su ordine di Bruxelles, esige che la parata gay si svolga a qualsiasi costo. Anche se ciò significa calpestare i valori della famiglia cristiana».
Aiuta Renovatio 21
La Moldavia, ex repubblica sovietica, ha chiesto l’adesione all’UE e alla NATO dal 2020, quando la Sandu – una dichiarata oppositrice della Russia – è salita al potere. Le sue politiche filo-occidentali hanno incontrato crescenti critiche a livello nazionale, in particolare per la traiettoria economica del Paese e la gestione del dissenso.
Negli ultimi anni, il Paese, che conta 2,4 milioni di abitanti, ha vissuto tensioni religiose che hanno coinvolto due importanti fazioni ortodosse: la Chiesa ortodossa moldava, affiliata al Patriarcato di Mosca, e la Metropolia di Bessarabia. Quest’ultima fa capo alla Chiesa ortodossa rumena ed è sostenuta dalle autorità filo-europee di Chișinău.
I critici hanno ripetutamente accusato il governo del presidente Sandu di esercitare pressioni sulla Chiesa, legata a Mosca, affinché si schierasse con la Romania. La Sandu negli scorsi mesi ha minacciato di mettere al bando TikTok e Telegram, dopo aver bloccato ben se canali TV. Due anni fa aveva messo al bando un intero partito di opposizione, e impedito al noto musicista serbo Goran Bregovic – considerato per qualche ragione filorusso – di entrare nel Paese.
Come riportato da Renovatio 21, ad aprile, al vescovo Marchel della Chiesa ortodossa moldava fu impedito di compiere un pellegrinaggio a Gerusalemme ha suscitato critiche e condanne a livello internazionale da parte dell’opposizione politica moldava, nonché della Chiesa ortodossa russa.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagini screenshot da YouTube