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«Presto la campagna vaccinale COVID e influenza»: immediato goal di Schillaci

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«Stiamo lavorando al lancio, a breve, di una campagna di comunicazione congiunta sull’importanza dei vaccini contro il COVID-19 e l’influenza stagionale con una particolare attenzione al target degli anziani e dei fragili». A parlare, riportato dall’agenzia ANSA, è il neoministro della Saluta, Orazio Schillaci.

 

Lo Schillaci, omonimo del siculo goleador di Italia ’90, ha presentato l’idea in una conferenza stampa, dove ai giornalisti ha ricordato che anche la quarantena starà lì dov’è, perché «per quanto riguarda il possibile allentamento di misure, come l’isolamento domiciliare, le decisioni saranno adottate in base ai dati sull’andamento della pandemia che, ad oggi, sembrano migliorati ma restiamo prudenti perché la stagione fredda è appena agli inizi».

 

Eccerto. La pandemia, a differenza di quello che dice Biden, minga è finita. Quando poi vi dicevano che storicamente le pandemie non durano mai più d’un paio d’anni, forse vi mentivano – o meglio, ora gli stessi sperano che vi siate dimenticati che lo hanno detto, tipo la copertura della terza dose che dura «5 o dieci anni» (membro del CTS dixit; sapete, quel CTS dove militava anche l’attuale ministro).

 

Per lo Schillaci la pandemia è ancora qui, e non è cambiato nulla. Il resto del mondo sbaracca (quarantene, obblighi, etc.) sotto il peso della vergogna, con esempi luminosi di ministri che cominciano a chiedere scusa con il cuore in mano (e l’idea di annullare multe e sanzioni inflitte sulla popolazione non vaccinate), ma il ministro di Giorgia Meloni no: avanti fino alla fine, credere-obbedire-combattere. Credere al COVID, obbedire alla Centrale mondialista pandemica, combattere i no-vaxi, con esborso di danaro del contribuente per campagne pubblicitarie di persuasione.

 

Per lo Schillaci non esiste cambiamento di alcun tipo: avete presente, l’amico, il parente che, ammalatosi dopo la terza dose, se vi parla della quarta e della quinta vi fa il gesto dell’ombrello, dopo aver indossato magari per mesi la divisa vaccinazista d’ordinanza? Ecco, al neoministro della Sanità non è capitato di sentire niente del genere, non sa che una massa piuttosto corposa di vaccinati stanno dubitano del programma vaccinale che ora vuole tornare a promuovere con le nostre tasse.

 

Lo Schillaci non immagina bene che, senza obbligo, senza apartheid, senza schiavitù green pass, pochissimi torneranno a farsi bucherellare dal siero genico. Ed è lecito pensare molti, visto come va il mondo, magari hanno sviluppato qualche anticorpo nei confronti dell’idea di vaccinarsi con l’antinfluenzale, sul quale pure vi è stato in questi anni qualche dubbio, qualche storia agghiacciante, qualche lotto ritirato, qualche morte sospetta, certamente con «nessuna correlazione».

 

E i giornalisti, non osano chiedergli: scusi, ministro, ma dopo quello che è stato detto dalla Pfizer al Parlamento Europeo – il momento magico dell’ammissione che il vaccino non è stato sperimentato per eliminare il contagio – che senso ha tutto questo? Che senso hanno le diverse tempistiche di quarantena tra vaccinati e non? Che senso hanno green pass e mascherine negli ospedali e RSA?

 

Ci chiediamo, birichinamente, ma tra lo Squillaci e Speranza, quanta differenza vi è davvero?

 

Ci rendiamo conto che questa notizia è ovunque. Questo articolo in realtà serve ad uno scopo preciso: fare i complimenti ai nostri lettori che hanno votato Giorgia Meloni e il suo partitello abortista, ucrainista e nazional-vaccinista.

 

No, non abbiamo dimenticato che lo Schillaci era nel CTS, assieme a tante altre figurine dell’album della sottomissione biotica 2020-2022. Forse lo hanno dimenticato gli elettori, per i quali comunque, se del caso, sarebbero pronti i manganelli anti-rave.

 

Succede, quando uno è un fuoriclasse, magari il goal te lo fa subito. Un tiro direttamente in porta, anzi, nel deltoide, sotto la pelle, dentro le cellule, geneticamente trasformate in fabbriche di spike da una bioingegneria frankensteiniana mai approvata e nemmeno testata prima sull’essere umano.

 

Davvero, quanto ci metterete a capire cosa avete votato?

 

E soprattutto: perché cazzo non lo avete capito prima?

 

 

Roberto Dal Bosco

 

 

 

 

Immagine della Presidenza della Repubblica Italiana via Wikimedia; fonte Quirinale.it; immagine modificata

 

 

 

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