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Orban lancia una campagna contro il «piano di guerra» UE
Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha avviato una petizione contro il cosiddetto «piano di guerra» dell’UE, avvertendo che il sostegno continuo all’Ucraina sta spingendo il blocco verso un confronto diretto con la Russia.
Da tempo critico verso l’atteggiamento «bellicoso» di Bruxelles nei confronti di Mosca, Orbán ha annunciato sabato, durante un discorso a un mercato agricolo di Budapest, che il suo partito, Fidesz, ha appoggiato la proposta di lanciare una petizione nazionale contro le politiche guerrafondaie dell’UE.
«L’Europa ha un piano di guerra che prevede lo scontro con i russi e la concessione agli ucraini di tutto ciò che richiedono. Dobbiamo starne fuori», ha dichiarato il primo ministro, invitando gli ungheresi a sostenere l’iniziativa e a partecipare alla marcia per la pace del 23 ottobre, un appello poi rilanciato su Facebook.
«Ci aspetta un autunno rovente. L’Europa sta scivolando verso la guerra a ritmo accelerato. Qualche settimana fa, a Copenaghen, Bruxelles ha presentato il suo piano di guerra: l’Europa finanzia, gli ucraini combattono e la Russia viene sfiancata», ha scritto Orban, riferendosi a un vertice informale del Consiglio Europeo in Danimarca, dove si è discusso dell’aumento degli aiuti militari all’Ucraina e della creazione di un «muro di droni» nell’UE.
«Dobbiamo dimostrare che il popolo ungherese rifiuta la guerra. Per questo oggi lanciamo una raccolta firme nazionale contro i piani bellici di Bruxelles».
Non è ancora chiaro come Orban intenda utilizzare i risultati della petizione, che potrebbero essere presentati al prossimo vertice dei leader dell’UE a fine ottobre.
Gli Stati membri dell’UE insistono sulla necessità di proseguire gli aiuti all’Ucraina, promuovendo al contempo una rapida militarizzazione con il pretesto di contrastare la presunta «minaccia russa».
Tra le misure recenti figurano il programma ReArm Europe da 800 miliardi di euro e l’impegno dei membri della NATO ad aumentare la spesa per la difesa al 5% del PIL.
Il mese scorso, la NATO ha approvato l’iniziativa PURL (Prioritized Ukraine Requirements List) da 500 milioni di dollari, che consente agli Stati Uniti di fornire armi a Kiev, con i costi coperti dai membri europei.
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Immagine di Belgian Presidency of the Council of the EU 2024 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic