Biologia sintetica

Mirror humans, inversione materiale del libro della vita

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Su questo sito vi abbiamo parlato spesso di George Church. È uno scienziato, ma gli effetti di ciò che sta facendo avranno impatto ben oltre l’accademia.

 

Di fatto, il suo pensiero e la sua opera lo fanno uno degli uomini chiave del XXI secolo. Professore di genetica all’Harvard Medical School e al politecnico bostoniano MIT, ha amicizie altolocatissime nelle massime industri informatiche. È un bel personaggio: dislessico, vegano, narcolettico, su Renovatio 21 ne abbiamo parlato perché vuole lanciare un Tinder basato sulla genetica: o meglio, una app di appuntamenti eugenetici, dove la compatibilità cromosomica genera figli migliori. Ad inizio pandemia lo abbiamo anche incontrato tra il giro dei biologi che si stavano preparando un vaccino COVID fai-da-te.

 

Ciò che rende il Church unico è il fatto che si tratta del più radicale tra coloro che premono per modificare la creazione tramite la biotecnologia.

 

È considerato uno pionieri del CRISPR, cioè della tecnica di bioingegneria introdotta nel 2014 permette modifiche genetiche di alta precisione. Come ripetuto da Renovatio 21, il CRISPR, che gode ora dei miliardi di Bill Gates, si candida ad essere la porta attraverso la quale tutta la vita animale e vegetale passerà per esistere.

 

Church anni fa scrisse un libro-manifesto, Regenesis (2014). Senza tanti pudori, il professore ammette di essere alla cerca una ri-creazione della realtà vivente per tramite della bioingegneria. L’operazione più dimostrativa delle sue idee consiste della famosa de-estinzione del Mammuth, di cui abbiamo parlato su Renovatio 21. Il Church vuole clonare il pachiderma siberiano e impiantarlo nell’utero in affitto di una elefantessa, per poi ripopolare la tundra (dove ha preso contatti) e, secondo i calcoli, contribuire alla lotta al cambiamento climatico: «Un mammut clonato ci salverà dal surriscaldamento globale» ha titolato, eccezionale, Vanity Fair.

 

Il libro ha un’importanza storica per Church. Le sue 53.000 parole e 11 immagini sono state tradottoe nell’alfabeto del DNA, cioè nella successione di A, T, G e C. Si tratta della prima traduzione di un volume interno in lingua deossiribonucleica.

 

Tuttavia, in Regenesis, Church propone qualcosa che va perfino al di là dell’ingegneria genetica, della clonazione e della resurrezione dei mammutti.

 

Lo scienziato prende a parlare, seriamente, della possibilità di inventare una nuova specie nuova di esseri umani che siano totalmente immuni dalle malattie. Nel libro Questi esseri artificiali sono chiamati mirror humans: umani-specchio.

 

I mirror humans sono materialmente differenziati rispetto agli umani così come li conosciamo. Non si tratta nemmeno di una differenza a livello genico, ma, ancora più a fondo, di una alterità nella stessa struttura della materia organica.

 

Il concetto di partenza: le più piccole molecole che costituiscono la vita (quelle che poi assemblate formano il DNA, l’RNA e le proteine) presentano una caratteristica, la chiralità. La parola deriva dal greco keiros, la mano. Ogni molecola chirale può avere quindi una sua versione speculare.

 

L’idea vi diviene chiare se congiungete le mani: sono simmetriche, ma non sono identiche, sono una il rovescio dell’altra. Dispongono delle stesse parti (il palmo, le falangi, falangine, falangette) ma sono capovolte l’una rispetto all’altra, come in uno specchio.

 

Possiamo pensare ad una molecola chirale come la versione per mancini dell’altra. L’esempio non è peregrino: la Vita, per motivi non ancora spiegati, sembra favorire una certa mano, per esempio la grande maggioranza degli amminoacidi sono nella forma, diciamo, della mano sinistra. Perfino gli amminoacidi rinvenuti nello spazio sembrano seguire questa preferenza biocosmica.

È da qui che parte Church: perché non costruire un organismo partendo da molecole chirali? Perché non creare un «organismo-specchio»? Perché non concepire una vita-specchio, basata sulla biochimica chirale?

 

I mirror-organism pensati da Church non sono di facile gestione: avrebbero bisogno di cibo-specchio, pena la mancata indigestione. Parimenti, un organismo-specchio non potrebbe essere assimilato da un predatore qualora ne divenisse il pasto.

 

Tuttavia c’è un vantaggio infinitamente più grande che si otterrebbe con i mirror-organisms: l’immunità da ogni malattia.

 

Virus, batteri, tossine, ogni agente vettori di malanno non potrebbe fare nulla all’organismo chiralizzato, perché, semplicemente, chimicamente non più compatibile.

 

Si tratterebbe di una cosa non di poco conto, in un mondo ossessionato dalla malattia e divenuto totalmente divenuto risk-averse, come dimostrato dal totalitarismo vaccinale innestatosi in questi anni. Sarebbe, di certo, la garanzia di salute definitiva… a costo dell’inversione materiale della natura umana.

 

È inutile nascondersi che per una fetta di popolazione sempre maggiore – quella triplovaccinata, quella dell’imperativo del condom, quella che, imbevuta definitivamente dalla Necrocultura, ha abdicato all’idea stessa di una natura umana da difendere – perché questa prospettiva può esercitare un richiamo di non poco conto.

 

Quindi, possiamo procedere. Nello scenario. La domanda da porsi subito è: i mirror-humans si potrebbero riprodurre?

 

Hanno tentato di rispondere Kelly e Zach Weinersmith nel libro Soonish: Ten Emerging Technologies That Will Improve and/or Ruin Everything («Prestìno: dieci tecnologie emergenti che miglioreranno e/o rovineranno tutto»), in uno dei rarissimi testi che accenna alla prospettiva degli umani-specchio.

 

In un capitolo, i due autori scrivono che «le coppie composte da persone di diverso tipo speculare potrebbero essere in sintonia, ma non produrrebbero alcun frutto vivente, perché non si possono mescolare persone mancine e destrorse quando si tratta di materiale genetico».

 

In pratica, l’uomo «naturale» sarebbe quindi parzialmente sterilizzato. L’uomo non «migliorato» dalla biochimica chirale, sarebbe reso incapace di procedere liberamente nella società del futuro. Se pensiamo che oggi coloro che spingono per la sierizzazione genica mRNA sono gli stessi che finanziano il controllo delle nascite, ci sintonizziamo meglio sul significato sottostante.

 

Si tratta del resto della costruzione di una nuova società umana, un Mondo Nuovo ancora più distopico di quanto immaginato da Huxley, con caste basate sulla biochimica fondamentale.

 

«Sebbene i mirror-humans sembrerebbero più o meno degli umani ai nostri occhi, sarebbero membri di una specie separata: essendo popolazioni geneticamente isolate, col tempo andremmo lentamente dall’essere simili ma incompatibili con le diverse caratteristiche fisiche e psicologiche».

 

Ecco, la razza superiore, un concetto forse tornato di moda con i peana al battaglione Azov. La nuova élite planetaria sarà chirale o non sarà. Ruotiamo la svastica dal lato opposto: si può.

 

 «Sapendo che noi originali siamo il loro specchio crivellato dalla malattia, probabilmente non ci vorrà molto prima che i mirror-humans ci guardino come fossimo un’orda di zombie» scrivono i due autori.

 

Già, zombie. Cioè, letteralmente, esseri non-viventi, creature antropomorfe prive di ogni dignità, quindi sacrificabili indefinitamente. Ce lo hanno insegnato tante serie TV e tanti videogiuochi birichini: gli zombie potete mitragliarli, investirli col camion, squartarli con la motosega, bruciarli col lanciafiamme, etc.

 

L’importante è l’eliminarli in massa, che è una cosa buona è giusta: di più, è un imperativo sanitario. Se siete non-vaccinati e in cuor vostro pensate che i vaccinati siano degli zombie, in realtà non avete capito che tutto il mondo è stato addestrato in questi anni a vedere voi come dei morti viventi da estirpare senza pietà, magari pure con un certo gusto sadico finalmente slatentizzato legalmente.

 

Ora, noi naturali siamo gli zombie dei vaccinati. I vaccinati saranno gli zombie dei bioingegnerizzati – che già in parte potranno essere scevri da malattie, come le supergemelle cinesi immuni all’HIV. Tuttavia, apprendiamo qui come i bioingegnerizzati saranno gli zombie dei mirror-humans.

 

Con gli uomini-specchio, si compirà forse l’azione che più plasticamente rappresenta il lavoro di Satana: l’inversione. Pensateci: se la vita è un libro, i mirror-humans sono fatti con un alfabeto opposto a quello degli esseri umani come creati da Dio. La Vita, nella sua materia più intima, invertita. Sì, come un Padre nostro al contrario…

 

C’è un antico libro che, ad un certo punto, si metteva a scrivere del al «libro della vita».

 

«La bestia che hai visto era ma non è più, salirà dall’Abisso, ma per andare in perdizione. E gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo, stupiranno al vedere che la bestia era e non è più, ma riapparirà» (Ap 17, 8)

 

«E chi non era scritto nel libro della vita fu gettato nello stagno di fuoco» (Ap 20,15)

 

Le parole dell’Apocalisse di San Giovanni ci donano immensa speranza.

 

 

Roberto Dal Bosco

 

 

 

 

 

Immagine di sicklizard via Deviantart pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported (CC BY-NC-ND 3.0)

 

 

 

 

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