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L’industria metallurgica tedesca chiede nuove centrali nucleari

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L’industria metallurgica tedesca si aggiunge ai soggetti che in Germania ora premono per un ripensamento riguardo all’abbandono dell’energia nucleare nel Paese

 

Il presidente di Gesamtmetall (ossia la Federazione delle Associazioni dei Datori di Lavoro tedeschi nelle Industrie Metalmeccaniche ed Elettriche) Stefan Wolf è intervenuto nello scorso fine settimana sostenendo di essere favorevole a continuare a far funzionare quelle tre centrali nucleari ancora in funzione in Germania destinate alla chiusura a fine anno.

 

Wolf ha asserito di voler  parlare anche della costruzione di nuovi reattori, dicendo ai giornali del gruppo mediatico Funke di ritenere comunque assolutamente necessario un tempo di funzionamento più lungo per le centrali elettriche, come le tre centrali nucleari rimanenti, ha riferito l’agenzia di stampa DPA.

 

In questo modo, ha affermato, sarebbe possibile ridurre significativamente l’uso del gas per la produzione di energia e contribuire a garantire la fornitura di energia quando il gas non sarà più disponibile.

 

«Abbiamo anche bisogno di un dibattito sulla costruzione di nuove centrali nucleari», ha detto l’industriale tedesco. «Ci sono 50 nuove centrali nucleari in costruzione in tutto il mondo in questo momento e la tecnologia è avanzata».

 

Le voci per un ritorno al nucleare, dismesso dalla politica «verde» programmata dai governi Merkel, si stanno facendo in Germania sempre più insistenti.

 

Come riportato da Renovatio 21, un gruppo di scienziati tedeschi ha firmato in queste settimana la «Dichiarazione di Stoccarda» per un pieno ritorno del Paese all’energia nucleare.

 

Un sondaggio d’opinione condotto lo scorso mese dall’Istituto Infratest aveva dimostrato che il 61% è favorevole a mantenere aperte le centrali nucleari oltre la chiusura definitiva prevista dalla scaletta di dismissione dell’atomo per la fine del 2022.

 

Un mese fa il ministro delle finanze tedesco, il liberale Christian Linder, aveva proposto di prolungare l’eliminazione graduale dei reattori nucleari che dovrebbero cessare le operazioni entro la fine dell’anno.

 

Come riportato da Renovatio 21la Germania ha riaperto le centrali a carbone. Tale materia prima, tuttavia, è importata sempre dalla Russia, come il gas.

 

La Germania sta preparandosi allo shock energetico dei prossimi mesi, organizzando «luoghi di riscaldamento» per coloro che a casa potrebbero morire di freddo – quei poveri cittadini che possiamo chiamare «sfollati energetici».

 

Non tutti i Paesi sono allineati sulla fine dell’energia atomica. Anzi.

 

Mentre Berlino dichiarava la rinunzia alle centrali atomiche , la Francia continuava ad investire sull’energia dell’atomo, pur dovendo chiudere metà dei reattori per «manutenzione o difetti».

 

Un triste balletto sulle dismissioni delle centrali atomiche riguarda ora anche la Gran Bretagna, mentre il Sud Corea si prepara a riabbracciare il nucleare.

 

Anche Israele non ha fermato la ricerca, mentre la Cina fatto sapere di aver compiuto un passo in avanti in fatto di tecnologia con una dimostrazione di un reattore atomico raffreddato ad alta temperatura su modulo a letto di ghiaia (HTR-PM).

 

Nella corsa al nuovo nucleare trova posto anche onnipresente Bill Gates, il quale starebbe costruendo una centrale nucleare sperimentale in una piccola cittadina americana.

 

 

 

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