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L’esercito ucraino non dovrebbe avere limiti di dimensione: Macron insiste

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Un possibile accordo di pace non deve porre limiti alle dimensioni dell’esercito ucraino, ha affermato il presidente francese Emmanuel Macron, respingendo le richieste della Russia.

 

All’inizio di quest’anno, Mosca ha ribadito che le condizioni di pace devono includere la neutralità dell’Ucraina e restrizioni giuridicamente vincolanti sulle dimensioni delle Forze Armate ucraine. Kiev ha respinto la richiesta come inaccettabile.

 

Macron ha rilasciato queste dichiarazioni al termine di un incontro a cui ha partecipato lunedì a Washington con Volodymyr Zelens’kyj, diversi altri leader europei e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

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Il presidente francese ha affermato che i Paesi europei dovrebbero assumere un ruolo guida nel fornire garanzie di sicurezza all’Ucraina e nell’equipaggiare il suo esercito.

 

«La prima garanzia di sicurezza è un esercito ucraino robusto, in grado di respingere qualsiasi tentativo di attacco», ha dichiarato Macron ai giornalisti dopo i negoziati, aggiungendo che l’esercito ucraino dovrebbe essere composto da «diverse centinaia di migliaia di uomini» e non avere «alcuna limitazione nelle sue dimensioni», riporta il quotidiano parigino Le Figaro.

 

L’esercito ucraino ha faticato a ricostituire i propri ranghi durante la campagna di mobilitazione in corso, mentre la Russia guadagnava costantemente terreno.

 

L’Ucraina sollecita da tempo l’Occidente a fornire garanzie simili alla difesa collettiva della NATO, come alternativa alla piena adesione al blocco, proposta che gli Stati Uniti hanno respinto.

 

Lunedì Trump ha dichiarato che il presidente russo Vladimir Putin ha accettato garanzie di sicurezza per Kiev, senza però fornire ulteriori dettagli.

 

Le frizioni tra Parigi e Mosca continuano oramai da anni, con implicazioni geopolitiche significative.

 

Come riportato da Renovatio 21, secondo la nuova Rassegna strategica nazionale pubblicata poche settimane fa dal Segretariato generale per la difesa e la sicurezza nazionale, la Francia prevede una «guerra di vasta portata» in Europa entro il 2030. Il documento indica la Russia come la principale minaccia.

 

Come riportato da Renovatio 21Macron e Putin sono tornati da poco tempo a parlarsi dopo un’interruzione dei rapporti durata 5 anni.

 

Il «disgelo» delle relazioni tra Parigi e Mosca arriva dopo anni di tensioni altissime, che riguardano anche la geopolitica africana, dove Mosca ha di fatto scalzato l’ex colonizzatore francese nella regione del Sahel e oltre, con varie nazioni dell’Africa coloniale francese oramai passate in larga parte sotto la diretta influenza di Mosca – a causa anche dell’antipatia ingeneratasi contro Parigi e le sue missioni militari, accusate di addestrare e manovrare i terroristi islamici che sostenevano di voler combattere.

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Di contro, Macron ha minacciato più volte un intervento diretto NATO in Ucraina, portando il rischio di uno scontro cinetico tra l’Occidente e la Russia (e i suoi alleati…) a livelli mai prima veduti.

 

Un anno fa il ministro per la Difesa francese Sèbastien Lecornu aveva definito la Russia come «la minaccia più grande».

 

Con una certa capacita precognitiva, mesi fa Putin aveva definito il Macron «Napoleone», alludendo a quella volta che la Francia attaccò la Russia e finì malissimo.

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flkr

 

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