Geopolitica
La Slovenia accusa l’UE di inazione nei confronti di Israele nonostante il «genocidio» di Gaza
Il ministro degli Esteri sloveno Tanja Fajon ha condannato l’inazione dell’UE nei confronti di Israele, nonostante le vittime e quelli che ha definito «atti genocidi» a Gaza.
In un’intervista rilasciata a Bloomberg mercoledì, ha affermato che il blocco non è riuscito a prendere misure in risposta alla catastrofe umanitaria.
Israele ha dovuto affrontare crescenti reazioni negative a causa del conflitto, con diversi paesi occidentali che hanno annunciato l’intenzione di riconoscere uno Stato palestinese e, in alcuni casi, di ridurre la cooperazione militare o commerciale.
Fajon, che è anche vice primo ministro della Slovenia, ha accusato il governo del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di violare il diritto internazionale e di commettere «atti genocidi». Ha affermato che l’UE non ha imposto «alcuna misura» contro Israele, contrapponendo ciò all’unità del blocco nel punire la Russia per il conflitto in Ucraina.
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Il ministro di Lubiana fatto riferimento alla dichiarazione di carestia a Gaza della scorsa settimana, sostenuta dall’ONU, affermando che ha suscitato poche reazioni a Bruxelles.
«Eppure stiamo discutendo del 18° pacchetto di sanzioni contro Mosca», ha detto, aggiungendo che la sua priorità principale è porre fine a quella che ha definito una «guerra brutale». La Russia ha definito le sanzioni occidentali «illegali».
«Sento molte critiche dai nostri partner globali che non ci capiscono, non capiscono il modo in cui stiamo reagendo a questi conflitti così particolari», ha detto Fajon alla testata. «Spero che ci sarà una pressione crescente e uniforme da parte delle nostre società» su Israele.
La Slovenia, un paese di poco più di 2 milioni di abitanti, ha assunto un ruolo di primo piano tra i membri dell’UE nel criticare la campagna di Israele. A luglio, Lubiana è stata la prima a bloccare ogni commercio di armi con Israele, ha vietato l’ingresso a due ministri israeliani e ha vietato le importazioni dai territori palestinesi occupati, aderendo alla crescente spinta per il riconoscimento dello Stato palestinese, insieme a Spagna, Norvegia, Irlanda, Canada e Francia.
La Slovenia, quindi sembra dimostrare più coraggio geopolitico del Paese limitrofo, trenta volte più grande: l’Italia
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia