Famiglia

La Russia si prepara a vietare l’ideologia «estremista» dei senza figli

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I legislatori russi hanno preparato una proposta di legge che metterebbe al bando l’ideologia «senza figli» nel Paese, ha affermato il viceministro della Giustizia Vsevolod Vukolov.

 

La promozione attiva della sterilità è diventata sempre più comune negli ultimi dieci anni ed è un’«ideologia estremista» a cui la Russia dovrebbe opporsi, ha sostenuto Vukolov giovedì in un discorso al Forum giuridico internazionale di San Pietroburgo.

 

«Stiamo ora preparando attivamente progetti di legge per prevenire la diffusione dell’ideologia child-free», ha affermato. Non si dovrebbe poter promuovere l’idea che «oggi le ragazze, soprattutto le più giovani, non hanno bisogno di partorire, possono fare a meno dei figli», ha aggiunto il funzionario.

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Dovrebbe essere creato un sistema legislativo per contrastare queste tendenze sociali negative in Russia e in altri Paesi che condividono gli stessi valori tradizionali, ha affermato il viceministro. «Queste leggi devono essere elaborate e promosse. E devono diventare gli strumenti per proteggere i nostri valori. Questo è il compito principale», ha spiegato il funzionario di Mosca.

 

Parlando ai giornalisti dopo il suo discorso, il Vukolov ha confermato che è stata presentata al Parlamento russo una proposta di legge che proibisce la promozione di uno stile di vita senza figli. La legislazione sarà ora studiata da esperti del settore, ha aggiunto.

 

Come riportato da Renovatio 21, il disegno di legge contro il movimento dei senza figli era stato presentato l’anno passato dal focoso parlamentare russo Vitalij Milonov.

 

Il ministero della Giustizia reagirà quando saranno presentate «proposte concrete», ha sottolineato, aggiungendo che lo Stato non dovrebbe agire solo attraverso i divieti, ma anche fare di più per creare condizioni sociali che incoraggino le coppie ad avere figli.

 

Come riportato da Renovatio 21, a novembre dell’anno scorso, la Corte Suprema russa ha messo fuori legge il «movimento pubblico internazionale LGBTQ» nel Paese, definendolo un’organizzazione estremista. La manovra faceva a una legge che proibisce le operazioni di cambio di sesso, firmata dal presidente russo Vladimir Putin all’inizio del 2024.

 

La Russia si è mossa anche per impedire le adozioni transfrontaliere di bambini russi verso Paesi pro-transgender, cioè, in una parola, nelle nazioni NATO.

 

A febbraio, l’agenzia statale di statistica Rosstat ha rivelato che nel 2023 in Russia sono nati solo 1,264 milioni di bambini, il numero più basso dal 1999. Secondo le previsioni dell’agenzia, i tassi di natalità inizieranno a crescere solo dopo il 2028. Entro il 2046, si prevede che la popolazione russa scendere a 138 milioni.

 

Durante un discorso all’Assemblea federale a febbraio, il presidente Putin ha affermato che «una famiglia numerosa con molti bambini dovrebbe diventare la norma, la filosofia della vita sociale, la linea guida dell’intera strategia dello Stato». Secondo il presidente della Federazione russa, nei prossimi sei anni, la popolazione dovrebbe raggiungere un aumento sostenibile del tasso di natalità.

 

La sentenza della Corte è arrivata pochi giorno dopo che Putin, rispondendo ad una domanda del regista serbo Emir Kusturica durante un evento culturale a San Pietroburgo, aveva fatto un discorso di apparente apertura nei confronti della «cultura LGBT».

 

Negli ultimi anni, la Russia ha progressivamente inasprito la propria legislazione volta a contrastare la diffusione della cosiddetta «ideologia LGBT». Nel 2013, il Paese aveva vietato la diffusione di tale propaganda tra i minori, estendendo la misura agli adulti lo scorso dicembre.

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In passato Putin aveva fatto battute sull’ambasciata USA a Mosca che a giugno aveva issato alla finestra la bandiera arcobaleno. «Lasciateli festeggiare» aveva sorriso davanti a chi gli indicava il fenomeno. «Hanno mostrato qualcosa sulle persone che lavorano lì».

 

Come riportato da Renovatio 21, il governo russo la scorsa estate ha progettato la creazione un nuovo istituto psichiatrico dedicato allo studio, tra le altre cose, del comportamento delle persone LGBT e delle questioni relative ai ruoli e all’identità di genere.

 

La Russia, come percepibile nei discorsi al Club Valdai del presidente Putin (che ha paragonato, ad esempio, il gender al coronavirus), sta offrendo una certa resistenza al processo di omotransessualizzazione del pianeta, e con essa anche vari Paesi africani – gli stessi divenuti teatro, in questi giorni, da improvvisi, sanguinari attacchi terroristici che non si vedevano da decenni.

 

La questione della tendenza americana delle «famiglie» child-free emergeva come uno dei punti salienti di uno sketch russo che circolava circa due anni fa all’inizio del conflitto.

 

Nel video una famiglia russa si trovava in aereo verso gli USA quando veniva assalita dalla realtà della condizione della società americana, tra matrimoni omosessuali, obbligo di deferenza verso gli afroamericani e la presenza di persone appartenenti all’ideologia dei «senza figli» (detti anche DINKS, «dual income no kids», doppio stipendio nessun figlio), che si offendevano per la presenza dei bambini della coppia e pretendevano dunque che cambiassero di posto.

 

Russians propaganda mocking those leaving Russia for America
byu/kankirchele ininterestingasfuck


«Perdonaci Madre Russia!» è l’ultima cosa che la famiglia di aspiranti expat russi dice nel video tentando di gettarsi dal portellone dell’aereo in volo.

 

Come riportato da Renovatio 21, nel discorso di fine anno Putin ha dichiarato che il 2024 sarà l’«anno della famiglia».

 

Due mesi fa, nel discorso di inizio mandato dopo le elezioni, Putin ha detto che per la sua presidenza «la massima priorità è la preservazione del popolo», citando, oltre all’importanza della patria, del progresso e della potenza, anche quella della tradizione e della famiglia.

 

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Immagine generata artificialmente

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