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La Casa Bianca fa pressioni su Israele per gli aiuti militari all’Ucraina

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La testata americana Axios ha rivelato in un rapporto di mercoledì che l’amministrazione Biden la scorsa settimana ha esortato Israele a iniziare a fornire aiuti militari diretti all’Ucraina.

 

Israele ha cercato finora durante l’invasione russa di presentarsi come neutrale, fino a questo punto rifiutando le richieste della leadership ucraina per le armi israeliane.

 

Tuttavia, il mese scorso che Israele aveva accettato di inviare quelli che forse erano semplicemente spedizioni simboliche di elmetti e giubbotti antiproiettile, che sono stati descritti come destinati all’uso dei primi soccorritori, e non delle forze armate ucraine.

 

Al momento, secondo Axios, l’Ucraina sta cercando dispositivi di comunicazione militari israeliani e sistemi anti-droni.

 

Tel Aviv vive da sempre un sottile equilibrio con la Russia, il primo Paese che ha riconosciuto lo Stato ebraico nel 1948 e il Paese da cui proviene una quantità significativa dei cittadini israeliani, con il russo ad essere la seconda lingua più parlata d’Israele.

 

Gli interessi delle due Nazioni si scontrano all’interno della Siria (jet israeliani avevano colpito la periferia di Damasco poco dopo un incontro tra Bennet e Putin due mesi fa) e nella questione iraniana: il rapporto di diplomazia adulta con Mosca è quindi di vitale importanza per Tel Aviv.

 

Come riportato da Renovatio 21, il premier israeliano Bennet era tornato da un viaggio a Mosca (qualcosa di abituale per chi ha il suo ruolo: si dice che Bibi Netanyahu andasse da Putin due volte al mese!) dicendo sostanzialmente a Zelens’kyj di arrendersi.

 

L’intervento stesso del presidente ucraino alla Knesset (il Parlamento dello Stato ebraico) non aveva avuto gli unanimi applausi raccolti purtroppo in tutti gli altri Parlamenti occidentali.

 

Come riportato da Renovatio 21, Israele il mese scorso aveva rifiutato di vendere armi cibernetiche a Kiev.

 

Tuttavia, il quadro sta cambiando.

 

Finora si dice che gli israeliani stiano valutando la possibilità di fornire solo aiuti militari non letali, poiché sono sotto pressione da Washington.

 

Secondo i dettagli offerti nel  rapporto Axios, «Israele la scorsa settimana ha inviato Dror Shalom, il capo dell’ufficio politico-militare del Ministero della Difesa, alla base aerea di Ramstein in Germania per un incontro guidato dagli Stati Uniti sull’invio di armi in Ucraina».

 

Funzionari statunitensi hanno comunicato la comprensione della delicata posizione di Israele nei confronti delle sue  relazioni con la Russia, recapitando un messaggio di apprezzamento dell’amministrazione Biden e l’esortazione a fornire equipaggiamento bellico.

 

Il  vertice USA e la Difesa israeliana in realtà stanno già parlando ad altissimi livelli. La scorsa settimana vi sarebbe altresì stato un  incontro alla Casa Bianca  tra il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan – noto per le sue posizioni di oltranzismo antirusso – e il suo omologo israeliano, Eyal Hulata, alla Casa Bianca.

 

Nel frattempo, è riportato, c’è la possibilità che i paesi baltici in possesso di sistemi d’arma israeliani possano ottenere il via libera per trasferirli a Kiev.

 

Non tutta l’opinione pubblica israeliana è d’accordo con una politica filoucraina.

 

Una certa porzione della popolazione è di origine russa, un’altra può provenire dall’ebraismo ucraino che è memore della pulizia etnica praticata dai banderisti collaborazionisti di Hitler di cui le formazioni nazionaliste ucraine si dichiarano figlie.

 

Le dichiarazioni del ministro degli Esteri russo Lavrov alla TV italiana sulle possibili origini ebraiche dello Hitler potrebbero aver irritato qualcuno in Israele, tuttavia c’è da notare che può pesare anche la notizia della falsa distruzione da parte dei russi di Babi Yar, monumento ucraino che ricorda lo sterminio nazista: Kiev diceva che era stato fatto oggetto di un attacco senza pietà da parte delle truppe di Mosca, poi però avevano dovuto ammettere che non era vero niente – l’ennesima fake news del regime Zelens’kyj che resta impunita.

 

Come riportato da Renovatio 21, perfino il Centro Simon Wiesenthal ha recentemente criticato il governo del Canada per l’addestramento militare offerto alle truppe neonaziste ucraine.

 

 

 

 

Immagine di Israel Defense Forces via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial 2.0 Generic (CC BY-NC 2.0)

 

 

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