Guerra cibernetica

Israele rifiuta di vendere le ciberarmi all’Ucraina

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Il governo israeliano avrebbe rifiutato di vendere una sua potente arma cibernetica ai governi di Ucraina ed Estonia, per paura che lo usino contro la Russia. Lo riporta il New York Times.

 

Si tratta del software Pegasus, prodotto dall’israeliana NSO, una società dove è forte la presenza di ex Mossad ed ex dell’Unità 8200, il corpo d’élite di hacker dell’Esercito dello Stato Ebraico.

 

Pegasus è uno spyware praticamente perfetto, in grado di entrare in qualsiasi telefonino del pianeta. Una volta che un dispositivo è stato preso di mira, il software può estrarre di nascosto e in remoto tutto ciò che è archiviato sul dispositivo, comprese foto, contatti, messaggi e registrazioni video, senza che l’utente debba fare clic su un collegamento di phishing per consentire a Pegasus l’accesso remoto.

 

Pegasus è in grado anche trasformare il telefono cellulare in un dispositivo di localizzazione e registrazione segreta, trasformando essenzialmente un telefono in uno strumento di spionaggio per controllare il suo proprietario.

 

Il New Yok Times ha di recente prodotto un lungo reportage in cui accusava la società israeliana di averla venduto con leggerezza a governi autoritari. Secondo alcuni il software sarebbe pure stato usato dai sauditi per spiare il capo di Amazon Jeff Bezos, in un affare intricato che riguarda sia l’omicidio del giornalista del Washington Post (di proprietà di Bezos) Jamal Khashoggi, sia le foto di adulterio dell’allora uomo più ricco del mondo, che slittò quindi dalla classifica a causa del conseguente divorzio.

 

Pegasus sarebbe stato usato da governi africani, dallo Stato messicano e perfino, secondo alcune accuse, dallo stesso governo israeliano che avrebbe sorvegliato i cittadini senza mandato legale.

 

Secondo il NYT, Ucraina ed Estonia speravano di acquistare Pegasus nella speranza di usarlo per infiltrarsi nei telefoni russi, ma il ministero della Difesa israeliano ha rifiutato di concedere le licenze necessarie per la vendita.

 

L’Ucraina aveva spinto per ottenere Pegasus a fini di spionaggio fin dal 2014, mentre gli estoni hanno iniziato il processo per tentare di acquistarlo nel 2018, arrivando al punto di effettuare un ingente acconto a NSO, che alla fine è stato restituito dopo il Il governo russo ha appreso dei piani dell’Estonia e ha contattato gli israeliani per porre fine a tutto ciò.

 

«Nel caso dell’Ucraina, le richieste di Pegasus risalgono a diversi anni fa. Dall’invasione russa della Crimea nel 2014, il paese si è visto sempre più come un bersaglio diretto dell’aggressione e dello spionaggio russi. Funzionari ucraini hanno cercato attrezzature di difesa israeliane per contrastare la minaccia russa, ma Israele ha imposto un embargo quasi totale sulla vendita di armi, incluso Pegasus, all’Ucraina».

 

Come riportato da Renovatio 21, in Israele vi è stata polemica quando si è visto, dal golpe di Maidan, che armi automatiche di fabbricazione israeliana finivano nelle mani di battaglioni che brandivano svastiche e simboli SS.

 

Durante il suo discorso alla Knesset della settima scorsa, il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj ha criticato Israele per essersi rifiutato di fornire all’Ucraina il sistema antimissilistico israeliano Iron Dome e altre armi difensive e per non essersi unito all’Occidente nell’imporre severe sanzioni economiche alla Russia.

 

Come riportato da Renovatio 21, il discorso di Zelens’kyj in Israele, a differenza che altrove, non è stato applaudito all’unanimità, trovando invece molti commenti ostili.

 

Il premier di Tel Aviv Naftali Bennet era volato a Mosca nelle prime ore del conflitto. Tornato in Israele, aveva in pratica consigliato allo Zelen’skyj di arrendersi.

 

Un concorrente italiano di NSO, il milanese Hacking Team, nel 20014fu vittima di uno stranissimo colpo degli hacker che portarono via quantità impressionanti di dati altamente riservati dell’azienda (circa 400 giga) e li piazzarono su piattaforme peer-to-peer come BitTorrent, con rilancio su WikiLeaks.

 

Anche Hacking Team aveva clienti in tutto il mondo.

 

 

 

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