Terrorismo

Israele uccide un comandante di alto rango di Hezbollah a Beirut

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Un attacco aereo israeliano ha ucciso domenica a Beirut un alto comandante di Hezbollah, Haytham Ali Tabatabai, conosciuto anche come Abu Ali Tabatabai.

 

Il raid ha colpito il quartiere di Haret Hreik, roccaforte del movimento nella periferia sud della capitale libanese. La morte è stata confermata sia da Hezbollah sia dalle Forze di Difesa Israeliane (IDF). Secondo il ministero della Salute libanese, il bilancio è di almeno cinque morti e 28 feriti.

 

Tabatabai era entrato nelle file di Hezbollah da adolescente durante l’invasione israeliana del Libano del 1982 ed era uno dei pochi veterani di alto rango sopravvissuti alla campagna di eliminazioni mirate condotta da Israele nell’ultimo anno.

 

Hezbollah è il principale gruppo sostenuto dall’Iran nella regione e da anni si oppone al predominio israeliano. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha definito l’operazione parte dello sforzo sistematico per distruggere l’organizzazione, accusata di terrorismo.

 


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«Non è un caso che gli Stati Uniti avessero messo una taglia di cinque milioni di dollari sulla sua testa», ha scritto Netanyahu su X, ricordando la ricompensa americana del 2016, un anno dopo che Tabatabai era sfuggito a un precedente tentativo israeliano di ucciderlo.

 

Funzionari israeliani lo indicano come il numero due della gerarchia militare di Hezbollah, che lo ha salutato come un «grande comandante».

 

Netanyahu ha aggiunto che Tabatabai dirigeva il programma di riarmo del gruppo, impegnato a ricostruire le proprie capacità dopo i pesanti colpi subiti da Israele, tra cui l’esplosione di cercapersone truccati infiltrati l’anno scorso dall’intelligence israeliana. Smantellare Hezbollah, ha concluso, «garantirebbe un futuro migliore a ogni cittadino libanese».

 

Il presidente libanese Joseph Aoun ha condannato l’attacco, chiedendo alla comunità internazionale di «farsi carico delle proprie responsabilità e intervenire con fermezza e serietà per fermare le aggressioni contro il Libano e il suo popolo».

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Immagine screenshot da Twitter

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