Gender

Il gender è «un crimine contro l’umanità». Putin contro la cultura gay-trans e l’Occidente decadente

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Il presidente russo Vladimir Putin ha nuovamente attaccato la cultura dell’Occidente decadente in un discorso infuocato giovedì, sottolineando la malvagità della cosiddetta «cancel culture» e criticando l’ossessione per i diritti di gay e transgender.

 

Parlando all’incontro annuale del Valdai Club a Sochi, Putin ha sottolineato che il suo Paese dovrebbe aderire ai propri «valori spirituali e tradizioni storiche», evitando al contempo i «disturbi socioculturali» promanati dall’Occidente.

 

L’idea che ai bambini «si possa insegnare che un ragazzo può diventare una ragazza e viceversa» è mostruosa e «sull’orlo del crimine contro l’umanità

Secondo il presidente della Federazione Russa alcuni occidentali credono che «l’eliminazione aggressiva di intere pagine della propria storia, l’inversione della discriminazione contro la maggioranza nell’interesse delle minoranze… costituisca un movimento verso il rinnovamento pubblico. È un loro diritto, ma chiediamo loro che stiano alla larga da casa nostra. Abbiamo un punto di vista diverso».

 

Putin, che nel 2019 ha dichiarato al quotidiano Financial Times di Londra che il progressismo occidentale era diventato «obsoleto», ha sostenuto a gran voce quelli che considera i valori tradizionali della famiglia.

 

Nel discorso giovedì, ha affermato che l’idea che ai bambini «si possa insegnare che un ragazzo può diventare una ragazza e viceversa» è mostruosa e «sull’orlo del crimine contro l’umanità».

 

«Siamo sorpresi di vedere accadere cose in paesi che si considerano fiori all’occhiello del progresso… La lotta per l’uguaglianza e contro la discriminazione si trasforma in un dogmatismo aggressivo che rasenta l’assurdo».

Il presidente russo ha quindi suggerito che i sostenitori dei diritti transgender chiedono la fine di «cose ​​fondamentali come madre, padre, famiglia».

 

Putin ha toccato nel suo discorso molti altri temi, dal riconoscimento del regime talebano al turismo vaccinale ai problemi diplomatici dell’ora presente.

 

Tuttavia è il tonante discorso sulla crescente degenerazione dell’Ovest che ha raggiunto i titoli dei giornali euroamericani.

 

«Siamo sorpresi di vedere accadere cose in paesi che si considerano fiori all’occhiello del progresso… La lotta per l’uguaglianza e contro la discriminazione si trasforma in un dogmatismo aggressivo che rasenta l’assurdo».

«Combattere il razzismo è una cosa necessaria e nobile, ma la nuova “cultura della cancellazione” si trasforma in “discriminazione alla rovescia”… Qui in Russia alla maggioranza assoluta dei nostri cittadini non importa di che colore sia la pelle di una persona».

 

«Combattere il razzismo è una cosa necessaria e nobile, ma la nuova “cultura della cancellazione” si trasforma in “discriminazione alla rovescia”… Qui in Russia alla maggioranza assoluta dei nostri cittadini non importa di che colore sia la pelle di una persona».

 

Piccola doppia stoccata agli USA, ridicolizzati per il nuovo razzismo anti-bianco e per il razzismo storico.

 

 

 

 

 

Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0) 

 

 

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