Geopolitica

Il capo ISIS ucciso abitava nell’area della Siria occupata dai Turchi e da Al Qaeda

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Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi, l’uomo definito dalla Casa Bianca come successore di al-Baghdadi a capo Stato Islamico e per questo eliminato con un raid delle forze speciali USA, avrebbe fatto esplodere una bomba durante l’operazione dei soldati americani nel cuore della notte.

 

Secondo la Casa Bianca «al-Qurayshi è morto dopo aver fatto esplodere una bomba suicida che ha ucciso anche membri della sua famiglia mentre le forze statunitensi si avvicinavano ».

 

«L’operazione antiterrorismo è stata condotta sotto la sua direzione, ha detto, con tutte le forze statunitensi che sono uscite al sicuro dal raid».

 

L’esplosione ha ucciso non solo il leader dell’ISIS ma anche sua moglie ei loro due figli, ha detto il portavoce del Pentagono John Kirby.

 

È rilevante segnalare dove viveva al-Qurayshi: colui che era ritenuto il vertice dell’ISIS abitava in una residenza a più piani ad Atmeh, nella città di Idlib, che si trova in un’area controllata dalla Turchia e da Hay’at Tahrir al-Sham («Organizzazione per la liberazione del Levante»), conosciuta anche come al-Qaeda in Siria, spesso abbreviata nell’acronimo HTS.

Come fanno i leader ISIS a vivere comodamente proprio al confine turco, e in un’area che nel 2015 è stata «liberata» dai militanti islamici sostenuti dagli USA?

 

Non sembra che i giornalisti abbiano chiesto quindi la domanda più naturale possibile: come fanno i leader ISIS a vivere comodamente proprio al confine turco, e in un’area che nel 2015 è stata «liberata» dai militanti islamici sostenuti dagli USA?

 

Come ha osservato l’esperto di cose siriane Joshua Landis poche ore dopo l’operazione, è «difficile credere che Abu Muhammad al-Jawlani, il capo di HTS, e la Turchia non sapessero della sua presenza nella loro zona».

 


Secondo i calcoli di un utente Twitter, «la casa dove il leader dell’ISIS è stato ucciso dal raid dell’SU, si trova in una “area dia sicurezza” nel nord della Siria. 150-200 metri da un posto di blocco di Hay’at Tahrir al-Sham. 400-500 dalla stazione di polizia turca. 800-1000 metri da una postazione militare turca».

 

 

In una strana coincidenza con l’operazione di assassinio di Bin Laden, anche questa volta le forze speciali hanno subito un incidente con l’elicottero, che poi avrebbero fatto saltare come nel caso di Abbotbad di oramai 11 anni fa.

 

Si tratta del medesimo tipo di velivolo, il Blackhawk, che sarebbe quindi stato disintegrato dagli stessi americani nella notte dell’operazione.

 


 

 

 

 

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