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I «Germ Games» bioterroristici di Bill Gates

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Lo scorso martedì, il fondatore di Microsoft Bill Gates ha lanciato un messaggio alle autorità internazionali, inclusa l’Organizzazione Mondiale della Sanità (di cui è il primo finanziatore privato e tra i primi finanziatori tout court): devono assolutamente agire contro la minaccia rappresentata dal bioterrorismo. Il modo migliore per prevenire la minaccia bioterrorista, asserisce il magnate di Seattle, sono i «Germ Games», i «Giochi dei microbi», un qualcosa situato tra un’Olimpiade e una simulazione pandemica.

 

«Ci vorrà probabilmente circa un miliardo all’anno per una task force sulla pandemia a livello dell’OMS, che sta facendo la sorveglianza e in realtà fa quelli che chiamo ” Germ games” dove si effettuano esercitazioni» ha dichiarato il Gates durante un’intervista con il presidente del Health Select Committee Jeremy Hunt per il think tank Policy Exchange.

 

I «Giochi dei microbi» prevedono che agenzie governative e forze armate pratichino scenari pandemici.

Bill Gates: «Ci vorrà probabilmente circa un miliardo all’anno per una task force sulla pandemia a livello dell’OMS, che sta facendo la sorveglianza e in realtà fa quelli che chiamo “Germ games“»

 

«Uno dice, OK, e se un bioterrorista portasse il vaiolo in 10 aeroporti? Sai, come reagirebbe il mondo a questo?» si chiede l’uomo per anni in cima alla classifica dei più ricchi del pianeta.

 

L’uomo di Microsoft ha quindi osservato che per prepararsi a uno scenario apocalittico, gli Stati Uniti e il Regno Unito dovrebbero spendere «decine di miliardi» in ricerca e sviluppo.

 

«Ci sono epidemie causate naturalmente ed epidemie causate da bioterrorismo che potrebbero anche essere molto peggiori di quelle che abbiamo vissuto oggi e tuttavia, i progressi della scienza medica dovrebbero darci strumenti con cui potremmo fare notevolmente meglio».

 

Durante l’intervista Gates ha anche affermato che dovrebbe esserci un «nuovo modo» per produrre vaccini in grado di fermare meglio la trasmissione di un virus. Ciò richiederebbe anche ricerca e sviluppo globali, dice.

 

In particolare, egli sembra porre l’accento sulla necessità di un cambiamento nella natura stessa dei vaccini e nel loro sistema di produzione.

«Ci sono epidemie causate naturalmente ed epidemie causate da bioterrorismo che potrebbero anche essere molto peggiori di quelle che abbiamo vissuto oggi e tuttavia, i progressi della scienza medica dovrebbero darci strumenti»

 

«Sapete, non avevamo vaccini che bloccano la trasmissione. Abbiamo vaccini che ti aiutano con la salute, ma hanno solo leggermente ridotto la trasmissione», ha spiegato il Creso informatico americano. «Abbiamo bisogno di un nuovo modo di fare i vaccini».

 

Il programma di Gates è vastissimo: si tratta di cambiamenti economici e biologici immensi, dalla creazione di  nuovi poli manifatturieri vaccinali all’eradicazione del raffredore (sic).

 

«La cosa bella è che gran parte della [ricerca e sviluppo] che dobbiamo fare per essere pronti per la prossima pandemia è costituita da cose come fare vaccini a buon mercato, avere grandi fabbriche, sradicare l’influenza, sbarazzarci del comune raffreddore, fare vaccini semplicemente un piccolo cerotto che ti metti sul braccio, cose che saranno incredibilmente utili anche negli anni in cui non avremo pandemie».

 

«Abbiamo bisogno di un nuovo modo di fare i vaccini»

Dovrebbe essere chiaro a tutti, a questo punto, che la mira di Gates è quella di un cambiamento di paradigma scientifico nei vaccini, come è stato il caso dell’mRNA: ciò di cui parla, di fatto, non è possibile con i vecchi vaccini, la loro tecnologia e la loro filiera produttiva. Come ha scritto Renovatio 21, il paradigm shift di tecnologia vaccinale sarà tale per cui ogni malattia avrà il suo vaccino mRNA.

 

Di più: le parole di Gates sembrano portare dritte al concetto di «vaccino universale» che agenzie transnazionali da lui finanziate stanno attivamente cercando di mettere a punto.  Come riportato da Renovatio 21, la ricerca di tale santo graal vaccinale è portata avanti da CEPI (Coalition of Epidemic Preparedness Innovation),  una partnership di soggetti pubblici e privati dove figurano l’India, la Germania, il Giappone, la Norvegia, il Regno Unito, la UE, il Wellcome Trust (ente creato dalla società di vaccini poi fusasi con Glaxo) e, appunto la  Bill & Melinda Gates Foundation, che ha finanziato la partenza del CEPI con grant da centinaia di milioni di dollari. Moderna, uno dei principali produttori di vaccini mRNA anti-COVID, è finanziato da CEPI.

 

Curiosamente, Richard Hatchett, CEO di CEPI, ha svelato i progetti in via di realizzazione del vaccino universale in una recente intervista al Corriere della Sera, citando proprio il vaiolo. «Abbiamo la prova che è possibile ottenere un vaccino universale per una famiglia virale, per esempio quello che usiamo contro il vaiolo protegge contro tutti i virus della famiglia degli Orthopoxvirus» dice Hatchett in modo un po’ oscuro ai profani. In pratica, conferma che sono alla cerca di un supervaccino.

 

Tornando alle dichiarazioni di Gates, commenti dell’ultramiliardario arrivano con con le conferme del fatto che il World Economic Forum, la Bill & Melinda Gates Foundation e il Johns Hopkins Center for Health Security hanno ospitato un «esercizio pandemico di alto livello» noto come «Event 201» nell’ottobre 2019 per simulare un pandemia.

«Fare vaccini a buon mercato, avere grandi fabbriche, sradicare l’influenza, sbarazzarci del comune raffreddore, fare vaccini semplicemente un piccolo cerotto che ti metti sul braccio, cose che saranno incredibilmente utili anche negli anni in cui non avremo pandemie»

 

Ai partecipanti allo scenario è stato presentato un focolaio simulato di «nuovo coronavirus zoonotico» che è stato trasmesso dai pipistrelli ai maiali alle persone, causando una pandemia.

 

«La malattia inizia negli allevamenti di suini in Brasile, all’inizio in modo silenzioso e lento, ma poi inizia a diffondersi più rapidamente negli ambienti sanitari», secondo lo scenario dell’Event 201. Si tratta di uno script ben conosciuto all’OMS: sulla medesima catena «zoonotica» è basato anche il film del 2011 Contagion, un kolossal all-star-cast (Matt Damon, Gwyneth Paltrow, Jude Law,  Kate Winslet, Marion Cotillard, Bryan Cranston, Laurence Fishburne) che ha utilizzato scenari e competenze fornite direttamente da OMS e CDC: una sorta di popolarizzazione hollywoodiana (e quindi, consumata dal mondo intero) del concetto di pandemia originata da animali. Nel film, l’ipotesi del contagio come arma biologica è scartata immediatamente.

 

Il World Economic Forum, la Bill & Melinda Gates Foundation e il Johns Hopkins Center for Health Security hanno ospitato un «esercizio pandemico di alto livello» noto come «Event 201» nell’ottobre 2019 per simulare un pandemia

La storia delle strane simulazioni pandemiche di grandi e ricchissime istituzioni planetarie, stranamente preveggenti rispetto alla pandemia, è stata dettagliata da Renovatio 21 più volte: prima Dark Winter, poi Clade X.

 

Tuttavia, i nostri lettori non possono non essere colpiti dal fatto che, parlando di bioterrorismo, Gates citi proprio il vaiolo.

 

Il 20 luglio 2018 Renovatio 21 pubblicava un articolo intitolato «Farmaco per il vaiolo approvato dalla FDA, solo una mossa contro il bioterrorismo?».

 

Oramai più di tre anni fa, 16 mesi prima della pandemia, scrivevamo:

 

«Negli ultimi mesi è impossibile non vedere come vi siano strani movimenti attorno al vaiolo».

 

La mira di Gates è quella di un cambiamento di paradigma scientifico nei vaccini, come è stato il caso dell’mRNA

«A fine 2017, alcuni ricercatori della Università di Alberta (Canada) hanno ricreato sinteticamente un virus simil-vaiolo, riportando in vita un ceppo pericolosissimo morto decenni fa. La notizia aveva destato molte polemiche. Alcuni critici hanno sottolineato come tale ricerca fosse inutile o addirittura dannosa: una forma sintetica del virus potrebbe finire nelle mani di terroristi, dissero».

 

«Si scoprì che i fondi per i virologi canadesi erano provveduti da una industria farmaceutica di Nuova York, la Tonix Pharmaceuticals (…) Gli apprendisti stregoni, in pratica, hanno resuscitato una tremenda malattia ora sparita per creare un vaccino. E dove ci sono vaccini ci sono le case farmaceutiche».

 

E , aggiungiamo ora, c’è anche Bill Gates.

 

L’articolo su vaiolo, farmaceutiche e bioterrorismo continuava raccontando gli strani, improvvisi strepiti della stampa riguardo in quei mesi del 2018:

 

Bill Gates: «la prossima epidemia potrebbe avere origine sullo schermo del computer di un terrorista intenzionato a utilizzare l’ingegneria genetica per creare una versione sintetica del virus del vaiolo»

«Le aree semantiche del terrorismo biologico e dei vaccini paiono interrelate in ogni articolo dei giornali internazionali; ma il motivo è presto detto: vi è una stretta relazione anche tra il business dell’informazione e quello della sanità che fornisce agli Stati le fialette a suon di miliardate. I casi vari dell’influenza aviaria dovrebbero bastare a rendere l’idea».

 

«L’approvazione del nuovo farmaco antivaiolo da parte della FDA è andata a Siga Technologies di Corvallis, Oregon, una società privata che ha sviluppato la medicina sotto un contratto federale di difesa biomedica».

 

È curioso che, oggi nel 2021, quando si apre la pagina About (il «Chi siamo») del sito di Siga Technologies ci si imbatte, fissata in alto a caratteri cubitali, su di un aforisma di Bill Gates sul bioterrorismo a base di vaiolo: «… la prossima epidemia potrebbe avere origine sullo schermo del computer di un terrorista intenzionato a utilizzare l’ingegneria genetica per creare una versione sintetica del virus del vaiolo».

 

Curiosa coincidenza davvero.

 

Sempre nel 2018, usmando qualcosa tra i folli esperimenti di laboratorio per la resurrezione del vaiolo e l’improvvisa geremiade sul bioterrorismo, scrivevamo:

 

Renovatio 21 nel 2018: «dopo decenni, tornano a parlare di vaiolo, a studiarlo, perfino lo riesumano con la bioingegneria. Perché? Se lo sono chiesti in tanti, anche molto meno sospettosi di noi. C’è qualcosa che non sappiamo? Certo, la storia ha degli ingredienti che conosciamo: minaccia terroristica, vaccini, case farmaceutiche»

«Insomma: dopo decenni, tornano a parlare di vaiolo, a studiarlo, perfino lo riesumano con la bioingegneria. Perché? Se lo sono chiesti in tanti, anche molto meno sospettosi di noi. C’è qualcosa che non sappiamo? Certo, la storia ha degli ingredienti che conosciamo: minaccia terroristica, vaccini, case farmaceutiche».

 

«Il lettore si faccia il suo film, sperando di non doverlo vivere assieme ai propri figli».

 

Ahah. Troppo tardi. Mamma mia, quanto ci avevamo preso? È esattamente quello che è successo con il COVID.

 

Succederà a breve la stessa cosa anche con il nuovo vaiolo?

 

A questo punto, avendo avuto ragione una volta (tutte le volte, in realtà) ci tacciamo.

 

 

Roberto Dal Bosco

 

 

 

 

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