Gender
Gli uomini trans hanno un tasso di mortalità superiore del 51% rispetto alla popolazione generale: studio
Uno studio appena pubblicato ha scoperto che l’uso di estrogeni da parte degli uomini per «femminizzarsi» triplica il rischio di malattie cardiovascolari, aumentando al contempo il rischio di ictus, coaguli di sangue, depressione e deterioramento cognitivo. Lo riporta LifeSite.
Il 12 giugno, la rivista Discover Mental Health ha pubblicato una serie di risultati riguardanti gli impatti negativi dell’uso di estrogeni negli uomini che tentano la transizione al sesso femminile. Uno dei più significativi è che l’uso corrente di estrogeni «era associato a un rischio triplo di morte per eventi cardiovascolari».
Infatti, uno studio su 966 uomini cosiddetti «transizionati al sesso femminile» ha rilevato un tasso di mortalità superiore del 51% rispetto a quello della popolazione generale. Le principali cause di morte includevano malattie cardiovascolari (21%), cancro (32%), suicidio (7,5%) e malattie infettive (5%).
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L’uso di estrogeni da parte degli uomini amplificava altri rischi cardiovascolari, soprattutto con un uso prolungato. Una meta-analisi ha rilevato un tasso di ictus del 30% più elevato tra gli uomini con incongruenza di genere che assumevano estrogeni rispetto agli uomini che non li assumevano.
Una revisione ha inoltre rilevato «prove concrete» che l’uso di estrogeni da parte degli uomini aumenta il rischio di coaguli di sangue nelle vene «di oltre cinque volte».
È stato anche scoperto che l’uso di estrogeni ha un impatto cognitivo negativo sugli uomini. Ad esempio, i cosiddetti uomini «in transizione femminile» hanno ottenuto punteggi inferiori sia rispetto agli altri uomini che alle donne in termini di «velocità di elaborazione delle informazioni e memoria episodica».
Inoltre, sintomi più intensi di depressione sono stati «associati a livelli sierici aumentati di estradiolo» negli uomini di età inferiore ai 60 anni.
Questo studio recente conferma uno studio del 2023 che ha scoperto che tutti gli individui con confusione di genere, siano essi uomini che tentano di presentarsi come donne o donne che tentano di presentarsi come uomini, presentavano un rischio significativamente più elevato di una serie di condizioni cardiovascolari mortali, tra cui ictus, attacchi di cuore, ipertensione e livelli elevati di colesterolo.
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Uno studio del 2019 pubblicato dalla National Library of Medicine del National Institutes of Health (NIH), pubblicato sull’European Journal of Endocrinology, ha inoltre rilevato che:
«Le malattie cardiovascolari (MCV) sono la principale causa di morte specifica per le persone transgender sottoposte a procedure transgender; solo il suicidio è la causa di morte più frequente tra tutte le cause. Tuttavia, per gli uomini con confusione di genere, il rischio di morte per malattie cardiovascolari è 3 volte superiore rispetto a tutti gli altri gruppi».
Ricerche pubblicate nello stesso anno dalla British Heart Association e dall’American Heart Association sono giunte a risultati simili: «sappiamo già che gli ormoni sessuali sono importanti per la salute cardiovascolare e ora ci sono persone esposte a livelli elevati di ormoni sessuali a cui normalmente non avrebbero, il che potrebbe essere associato a benefici o rischi cardiovascolari», ha affermato il dott. Christian Delles, professore presso l’Istituto di scienze cardiovascolari e mediche dell’Università di Glasgow.
Negli scorsi anni sono emersi vari studi sul rapporto tra transessualismo e suicidio. Due mesi fa è stato annunciato che la Gran Bretagna testerà la questione della salute mentale dei bambini transgenderri. Come noto, non vi è conoscenza scientifica sugli effetti a lungo termine riguardo la somministrazione ai bambini di ormoni sessuali sintetici e bloccanti per la pubertà, questi ultimi ora vietati a tempo indeterminato dalla legge britannica.
Come riportato da Renovatio 21, l’amministrazione Trump negli scorsi mesi ha tagliato i fondi per la ricerca sulla salute LGBT, con il presidente a dichiarare apertis verbis ai trans che non sarebbero diventate donne «non importa a quanti interventi chirurgici vi sottoponiate». La sanità USA retta dal segretario Robert F. Kennedy jr. ha dichiarato l’esistenza solo di due sessi, un ritorno «alla scienza e al buon senso». A causa dello stop parallelamente deciso da Trump sui fondi USAID, alcune cliniche trans in giro per il mondo hanno chiuso i battenti.
Due anni fa, in piena era Biden, era stato discussa perfino la possibilità di trapianti di utero transessuali pagati dalle assicurazioni sanitarie.
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