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Donna e bambina trovate cadaveri a Villa Pamphilj. Luogo di messe nere e politica COVID

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A Roma, nella cornice molto frequentata di Villa Pamphilj, sono stati trovati sabato pomeriggio i corpi di una donna di circa 40 anni e una bambina di meno di un anno, presumibilmente madre e figlia.

 

Le loro identità, confermate tramite impronte digitali e in attesa del test del DNA, hanno portato gli investigatori a concentrarsi su un uomo dell’Europa dell’Est legato alle vittime.

 

Un testimone ha riferito di aver visto i tre frequentare spesso quell’area del parco; si tratterebbe di cittadini romeni senza fissa dimora. L’indagine è classificata come duplice omicidio in un contesto di degrado, ma la precarietà sociale delle vittime lascia aperte altre ipotesi.

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L’autopsia è prevista per martedì. Non è chiara la dinamica delle morti: la donna è deceduta diverse ore prima della bambina e non presentava ferite evidenti, a differenza della piccola, che potrebbe essersi ferita perché abbandonata tra le sterpaglie, a circa 200 metri dalla donna, il cui corpo era coperto da un sacco nero con un braccio visibile.

 

La polizia scientifica sta setacciando l’area di Villa Pamphilj, ampliando il perimetro delimitato per raccogliere prove o indizi. Gli investigatori del Servizio Centrale Operativo (SCO) stanno mappando l’intera villa e i suoi vasti spazi verdi per ricostruire, in assenza di telecamere, i movimenti e i possibili percorsi verso i luoghi dove sono stati rinvenuti i corpi. Si cerca anche un eventuale giaciglio dove la donna e la bambina potrebbero aver trascorso la notte precedente. La donna è stata trovata vicino alla recinzione su via Leone XIII, mentre la bambina era più all’interno, oltre un viale frequentato da

 

Sui giornali si fa largo la storia che le morti potrebbero essere legate al mondo del degrado: la donna potrebbe essere stata una «clochard», e la bambina sua figlia. Si fa largo anche l’ipotesi di una overdose o, per utilizzare un fenomeno noto, di un «malore». L’uomo che starebbero cercando, che alcuni ragazzi testimoni hanno definito come «barcollante», potrebbe quindi non essere l’assassino, ma colui che ha disposto in corpi forse già morti – o forse no, nel caso della bambina, che secondo alcuni articoli della stampa sarebbe stata abbandonata viva.

 

Vale la pena di ricordare che ambedue erano totalmente nude. I vestiti non sono stati al momento trovati nelle vicinanze.

 

Il caso potrebbe essere risolto a breve, annunciano le gazzette.

 

Tuttavia, qualcuno ha ricordato i trascorsi oscuri del luogo: sono molte le storie riguardo a riti satanici svoltisi proprio in quel parco. Non vi sono solo voci, ma fatti di cronaca riportati dalla stampa.

 

 

2 novembre 2017: «la notte di Halloween Villa Pamphilj potrebbe essere stata il teatro di una “messa nera”» scriveva Il Giornale otto annni fa. «Nel cuore dello storico parco sono stati ritrovati alcuni appunti contenenti segni, formule e invocazioni, che lasciano pensare che, la notte tra il 31 e il 1 novembre, nella villa si siano svolti dei riti satanici. Nelle carte abbandonate tra il fogliame, infatti, compaiono disegni e simboli occulti, oltre che delle vere e proprie preghiere rivolte al Maligno».

 

«”Villa Pamphilj si trova in un grave stato di insicurezza e di mancato controllo”, denunciano gli esponenti del partito di Giorgia Meloni in una nota» continua l’articolo, aiutandoci a capire quanto le cose siano cambiate ora che Fratelli d’Italia è al governo.

 

«A Villa Pamphilj, il parco pubblico più grande di Roma, si moltiplicano da tempo le segnalazioni di riti satanici con ritrovamenti di macabri resti che sarebbero utilizzati per messe nere» scriveva cinque anni fa il sito In Terris.

 

Tuttavia, Villa Pamphilj è nota agli italiani per un’altra recente vicenda, iscritta in un periodo di trauma nazionale.

 

Come riportato da Renovatio 21, la Villa fu teatro del grande evento governativo pandemico di Conte e Speranza: l’incontro dei vertici dello Stato italiano per scrivere un «piano per la rinascita dell’Italia» che il PD subito ricordò essere nome già usato Licio Gelli per i programmi medio-lungo termine della P2. Il nome fu cambiato in «Stati generali dell’economia».

 

Mentre il Paese era stato chiuso in casa, i vertici della Repubblica, tra camerieri in guanti bianchi, si ritrovava nella villa del casato di Innocenzo X per decidere, di fatto legibus solutus grazie al paradigma emergenzialista installato in quei mesi, del futuro stesso del Paese. C’erano, tra gli altri, personaggi del mondialismo tecnocratico rampante che erano piombati dall’alto sulla situazione pandemica – il lettore dovrebbe ricordare Vittorio Colao.

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Ricorderete: il ministro della Salute speranza disse che erano state ordinate 400 milioni di dosi AstraZeneca, il vaccino genico a vettore virale che all’epoca nessuno ancora aveva visto. I giornali dissero che non era nemmeno vero, tuttavia il potere soverchiante che lo Stato aveva assunto, e infliggeva al cittadino, ci erano chiarissimi.

 

Peraltro, vedemmo l’orrore totale che uscì da quel vaccino, al punto che fu questionato, poi sospeso poi ritirato – in Italia e in tutto il mondo. I danni furono praticamente riconosciuti: cadaveri di uomini, donne e bambine a profusione, su una scala che rende la tragedia del parco di questi giorni solo una sineddoche della catastrofe biologica rovesciatasi sull’umanità a causa delle decisioni dei potenti.

 

La 8 giorni di incontri di Conte e Speranza terminò il 21 giugno 2020, giorno dell’equinozio di primavera. Alcuni vollero leggervi un significato esoterico.

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Immagine di Albarubescens via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International

 

 

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