Salute
Donna del Michigan presenta denuncia per presunta morte della mamma correlata al vaccino COVID
Tatum Strieter-Byron chiede al governo federale di risarcirla per la morte ad aprile di sua madre Sandra Jacobs. Un’autopsia ha confermato che Jacobs è morta per un disturbo della coagulazione del sangue causato dal vaccino COVID di J&J.
Strieter-Byron ha ricevuto la conferma lunedì che la sua richiesta al programma di compensazione degli infortuni contro le contromisure (CICP) era stata ricevuta. Il programma è stato istituito per offrire alle aziende farmaceutiche una protezione totale dalla responsabilità dai danni causati dai loro vaccini COVID.
Nel 2020, il segretario per la salute e i servizi umani degli Stati Uniti ha invocato il Public Readiness and Emergency Preparedness Act (PREP) e ha dichiarato COVID-19 un’emergenza di salute pubblica, fornendo a J&J altri produttori di vaccini COVID l’immunità dalle azioni legali.
L’unica eccezione ai sensi del PREP Act è se un querelante può dimostrare che un decesso correlato al vaccino o gravi lesioni fisiche sono stati causati da «condotta intenzionale».
Le tutele, salvo modifica o revoca, si estendono fino al 1 ottobre 2024.
Le richieste al CICP devono essere presentate entro un anno dalla data di ricezione del vaccino.
La Jacobs, 60 anni, ha ricevuto il vaccino in una farmacia CVS l’8 aprile 2021, appena cinque giorni prima che le agenzie sanitarie federali sospendessero temporaneamente il vaccino per esaminare numerose segnalazioni di un disturbo della coagulazione del sangue grave e potenzialmente fatale.
La Jacobs è morta il 21 aprile per «complicazioni della trombosi del seno venoso cerebrale», un tipo di ictus che potrebbe essere causato dal vaccino.
Megan Redshaw