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Candidati morti vincono le elezioni USA

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Il rappresentante della Pennsylvania Tony DeLuca ha vinto la sua corsa per il Congresso di Stato con una vittoria schiacciante. L’unico problema è che è morto il mese scorso, lasciando i funzionari in una posizione strana mentre preparavano un’altra elezione per riempire il seggio vacante. DeLuca è solo uno dei molteplici politici deceduti ad aver vinto le elezioni americani tenutesi qualche giorno fa.

 

il DeLuca è morto di linfoma all’età di 85 anni il 9 ottobre. A quel punto era troppo tardi per modificare la scheda elettorale o far avanzare un nuovo candidato al posto di DeLuca. In qualità di rappresentante più longevo della Pennsylvania, ha facilmente prevalso sul suo sfidante, il candidato del Partito dei Verdi Zarah Livingston, ricevendo quasi l’86% dei voti al termine del conteggio mercoledì pomeriggio.

 

La legge della Pennsylvania impone che i candidati sostitutivi non possano essere selezionati dopo che le schede fisiche hanno iniziato a essere stampate. Allegheny, la contea precedentemente rappresentata da DeLuca, ha iniziato a stampare le sue schede elettorali il 28 settembre, più di una settimana prima della morte del vincitore defunto.

 

Il comitato della campagna democratica della Camera dello stato ha annunciato che presto seguiranno elezioni speciali per occupare il seggio aperto di DeLuca, ma ha osservato, tra il grottesco e il macabro, di essere «orgoglioso di vedere che gli elettori continuano a mostrare la loro fiducia in lui e il suo impegno per i valori democratici rieleggendolo in maniera postuma».

 

In un articolo di ieri Renovatio 21 ha parlato di democrazia terminale (o midterminale): erravamo di brutto, siamo alla democrazia post-mortem. Letteralmente.

 

Anche perché il DeLuca non è l’unico politico ad aver trionfato dalla tomba questa settimana.

 

L’ex rappresentante dello stato del Tennessee Barbara Cooper, un altra democrat, che ha sconfitto il candidato indipendente Michael Porter nonostante sia morta alla fine del mese scorso. Aveva 93 anni quando è morta ed era in carica dal 1996.

 

Come nel caso della Pennsylvania, anche la legge dello stato del Tennessee impone una data limite per l’introduzione di nuovi candidati, il che significa che tutte le aspiranti devono rimanere nel ballottaggio dopo quel periodo, anche se non sono più in vita. Il governatore Bill Lee ha detto che ci saranno elezioni speciali per determinare il successore di Cooper.

 

La città di Chula Vista, in California, potrebbe affrontare una situazione simile nella sua corsa agli avvocati locali, poiché il candidato del Partito Democratico Simon Silva, morto di cancro a settembre, è attualmente in testa al repubblicano Dan Smith. Secondo i media locali, i cittadini contribuenti  dovranno sborsare circa 2 milioni di dollari per finanziare un’elezione speciale in caso di vittoria di Silva.

 

Le vittorie postume non sono del tutto rare nella politica americana, con una che si è verificata all’inizio di quest’anno quando gli elettori di Palmhurst, in Texas, hanno scelto di rieleggere il loro sindaco deceduto, morto poco prima delle elezioni.

 

Il rappresentante dello Stato del North Dakota David Andahl ha anche vinto durante le primarie repubblicane del 2020 settimane dopo la sua morte, mentre il legislatore dello stato del Wyoming Roy Edwards è morto solo un giorno prima di vincere la gara elettorale lo stesso anno.

 

Come visibile, la grande democrazia americana è a un passo dalla Nord Corea, dove la mummia del fondatore della Nazione, il cosiddetto «grande leader» Kim Il-sung (1912-1994) ricopre il ruolo di «Presidente eterno della Repubblica Popolare Democratica di Corea». È possibile incontrare la mummia-presidente per l’eternità, nonché nonno del noto Kim Jong-un detto Ciccio Kim, in un mausoleo di Pyongyang, dove si è ricevuti da torme di prefiche di Stato urlanti (per l’eternità).

 

La differenza tra USA e Corea del Nord è, tuttavia, che i nordcoreani il morto non lo votano, gli americani continuano a farlo. Del resto, si tratta anche lì di una grande istituzione democratica: il nome del regime comunista di Pyongyang è «Repubblica Popolare Democratica di Corea», in pratica tre sinonimi del concetto di «democrazia» nel nome dello Stato.

 

È il momento di bilanci: la democrazia, quindi, è il sistema politico che avvantaggia i morti? La risposta a Renovatio 21 interessa moltissimo.

 

 

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